Oscar Pistorius è uscito dal carcere: nel 2013 aveva ucciso la fidanzata

L'ex atleta paraolimpico aveva ucciso la fidanzata, a colpi di pistola, dicendo di averla scambiata per un intruso

StrettoWeb

Una giornata particolare, quella di oggi in Sudafrica: l’ex atleta paralimpico Oscar Pistorius è stato rilasciato in libertà vigilata. Ad annunciarlo, con un comunicato delle 6:30 di questa mattina, è stato il Ministero della Giustizia sudafricano. Un rilascio, seppure con la condizionale, che ha suscitato grande scalpore a causa dell’efferato omicidio di cui Pistorius si è reso protagonista: nel 2013 infatti, il giorno di San Valentino, ha ucciso la fidanzata Reeva Steenkamp con 4 colpi di pistola.

L’ex velocista, a seguito di un lungo iter processuale, era stato condannato dalla corte di Johannesburg a una pena di 13 anni e 6 mesi per omicidio colposo grave. Il cosiddetto “Blade Runner”, per via delle protesi somiglianti a lame che rimpiazzavano i suoi arti inferiori amputati, aveva partecipato con successo alle Olimpiadi di Londra nel 2012 diventando  il primo atleta amputato capace di gareggiare ai Giochi olimpici nell’atletica leggera. Una carriera in ascesa, interrotta dal terribile atto criminale che ha commesso.

Ma oggi, dopo aver scontato quasi 9 anni in carcere, Pistorius potrà riprendere a camminare sulle sue gambe “magiche”. Nella nota che accompagna il suo rilascio sono riportate anche le regole a cui dovrà sottostare fintanto che sarà sottoposto a libertà vigilata. “Sarà monitorato fino alla data di scadenza della sua pena, nel 2029. L’elevato profilo pubblico legato a Pistorius non lo rende diverso dagli altri detenuti né giustifica un trattamento incoerente con la legge. Di conseguenza, i dettagli in termini di piani di trasporto e tempi di rilascio non saranno resi pubblici”.

Si legge ancora: “la divulgazione di tali dettagli può comportare una minaccia alla sicurezza del detenuto e delle altre parti interessate. Le condizioni generali per la libertà vigilata si applicheranno a Pistorius. Per esempio, dovrà sempre trovarsi a casa in determinate ore del giorno. Non potrà consumare alcol e altre sostanze proibite. Sarà inoltre obbligatoria la partecipazione ad altri programmi di riabilitazione”.

Sul rilascio di Pistorius si è espressa anche la madre della vittima, June Steenkamp, che ha affermato di “star scontando l’ergastolo nel suo dolore”. Quello stesso dolore che, nel 2014, si è portato via suo marito e padre della modella uccisa. “Non ci potrà mai essere giustizia se la persona amata non tornerà mai più, e nessuna permanenza in carcere riporterà indietro Reeva. Noi, che siamo rimasti indietro, siamo quelli che stanno scontando una condanna a vita”.

“Il 14 febbraio 2013 è il giorno in cui la vita è cambiata per sempre. Il giorno in cui il Sudafrica ha perso il suo eroe, Oscar Pistorius, e il giorno in cui io e Barry abbiamo perso la nostra preziosa figlia per mano di Oscar”. La donna ha anche aggiunto che “con il rilascio di Pistorius in libertà vigilata, il mio unico desiderio è che mi sia permesso di vivere i miei ultimi anni in pace, concentrandomi sulla Fondazione Reeva Rebecca Steenkamp, per mantenere in vita la memoria di mia figlia”.

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