Reggina, Trocini e la realtà distorta: “negli altri gironi la Fenice si giocherebbe il primo posto”, ma non è così | L’ANALISI

Reggina, mister Trocini ha parlato oggi mettendo a confronto il cammino della Fenice dal girone I agli altri: la realtà è un po' distorta

StrettoWeb

Se c’è qualcosa che abbiamo sempre contestato alla Fenice Amaranto è il fatto di aver raccontato tanto, da questa estate. Dal business plan ad altre promesse, fino a cambi di programma, annunci su determinate strategie (poi cambiate) e simili. Pensiamo, ad esempio, alla prima figuraccia sul nome, ancor prima di essere scelti da Brunetti. Ma anche la cifra gonfiata sul budget per la sola squadra (che non era per la sola squadra), la presenza di 10 mila persone a partita al Granillo, la Serie B subito, la squadra femminile, l’importanza del Sant’Agata (che poi Ballarino ha denigrato) e in ultimo le indecisioni sul mercato (prima si è parlato di rinforzi importanti, poi solo Under).

Insomma, si è detto tanto, a volte tutto e il contrario di tutto, forse anche per tenere buona una piazza che ha mormorato nel girone d’andata e che si è arrabbiata dopo la sconfitta con il Real Casalnuovo. Ora il momento è buono: sono arrivate cinque vittorie di fila e, seppur i presenti allo stadio siano sempre meno, chi segue la Fenice è tranquillo. Va bene così. La pillola viene addolcita piano piano, l’attenzione si sposta su altri temi meno urgenti e così si riesce anche a utilizzare frasi fatte che vengono recepite come vere, ma non è così.

Fenice Amaranto: Trocini, Cham e i campi da gioco

Le ultime sono ad opera di mister Trocini. Brava persona, per carità. Sta facendo il massimo e si è trovato costretto a battagliare in mezzo al caos di questi mesi. Però, pure lui è incappato nell’errore dell’alibi a tutti i costi, quello che ha spesso contraddistinto anche la dirigenza. Certo, per gli allenatori è più facile: ricordiamo l’anno scorso il grande Superpippo e i suoi 20 tiri in porta, quando magari erano molto meno.

Tornando a Trocini, l’allenatore ha parlato oggi a Radio Febea, a due giorni dal successo contro l’Acireale. Ha affermato di essere stato contento dell’approccio, anche perché la sosta è stata lunga e gli infortuni ci sono. Poi ha parlato di Cham (“non ha le basi perché non ha fatto settore giovanile. Ha iniziato l’anno scorso. A questo aggiungeteci anche le difficoltà della lingua. E’ da un anno in Italia ma fa una fatica enorme a capire l’italiano”).

Il primo alibi arriva però sui campi da gioco: “quest’ultimo mese non ci aiuta tanto, girando da un campo a un altro dobbiamo lasciare il campo di allenamento in un certo orario, come se lo avessimo affittato”. Il riferimento è al girovagare per le varie strutture della città, dopo l’arrivederci al Sant’Agata. Quasi come se qualche grande organo superiore abbia impedito loro di allenarsi in una struttura che ritengono di proprietà. Però c’è un regolamento da rispettare, nulla di così assurdo. La concessione era terminata, urgeva bando. Così è stato.

Trocini: “negli altri gironi saremmo vicinissimi alla prima”

L’alibi più grande, che però in realtà è una bugia bella e buona, arriva sul cammino finora. “Il nostro obiettivo deve essere arrivare ai playoff nella migliore posizione possibile. Nel nostro girone abbiamo tre squadre che stanno facendo un campionato mai visto prima. Con i nostri punti, 35, cioè la media di due a partita, la nostra squadra negli altri gironi si troverebbe vicinissima, a pochi punti dalla prima, a giocarsi la vittoria del campionato“.

Ora, non sappiamo che classifiche abbia visto. Forse era Serie D, ma di altri paesi. Sì, perché basterebbe dare una breve occhiata a tutti gli altri gironi per capire come la distanza, a parte qualche raggruppamento, sia comunque importante rispetto alla prima. Ricordiamo che la Fenice ha 35 punti e la distanza dal Trapani capolista è di 15 punti. Ci sono addirittura gironi, come quello C, dove la distanza è ancora maggiore, visti i 52 punti dell’Union Clodiense. Nella migliore delle ipotesi, la distanza è -5. Fattibile, ma tutt’altro che vicina o vicinissima. Di seguito i punti di tutte le prime classificate degli altri gironi, con relativi punti:

  • Girone A – Alcione Milano 45
  • Girone B – Caldiero Terme 42
  • Girone C – Union Clodiense 52
  • Girone D – Ravenna 42
  • Girone E – Pianese 40
  • Girone F – Campobasso 40
  • Girone G – Cavese 40
  • Girone H – Altamura 41
  • Girone I – Trapani 50

Insomma: capiamo ormai che c’è chi si beve ogni cosa, ma far passare il messaggio che il “problema” sia la forza delle prime tre del girone è abbastanza riduttivo. La pretesa nasce proprio da quello: se l’obiettivo è onorare la continuità della storia della Reggina, si sarebbe dovuto battagliare al pari di quelle tre, anziché andare a cercare presunti “lussi per la categoria” che poi a gennaio hanno salutato. O, in altri casi, a pescare calciatori fermi da tempo e che ogni dieci giorni sono out per infortunio.

Oltre a questo c’è da considerare un altro fattore, abbastanza logico: dove sta scritto che negli altri gironi la Fenice avrebbe avuto 35 punti? Se quelle tre volano nel raggruppamento I è perché buona parte delle avversarie sono invece molto al di sotto, a un livello decisamente inferiore. Gli altri gironi, invece, sono molto più equilibrati e quindi non è detto che la Fenice potesse viaggiare a quota 35. Ogni campionato ha una sua storia. Però forse è più facile parlare per frasi fatte e abbindolare una tifoseria ormai abituata a farsi andare bene qualsiasi cosa.

Condividi