“Nelle settimane precedenti si è concluso un iter giudiziario, iniziato nel 2017 e che aveva visto protagonista un ragazzo, all’epoca ventisettenne, imputato del reato di guida in stato di alterazione psico-fisica da assunzione di sostanze psicotrope. La difesa di fiducia dell’imputato, nella persona dell’Avvocato Marco Ielo del foro di Reggio Calabria, aveva dimostrato l’illegittimità dell’accertamento “drugtest” cui era stato sottoposto il ragazzo, ottenendo, per tale, ragione una sentenza predibattimentale di assoluzione“.
Lo si legge in una breve nota stampa diffusa in queste ore dalla difesa.
“Successivamente, il soggetto, assistito dal medesimo legale, si rivolgeva alla Corte d’Appello di Reggio Calabria – conclude la nota -, ottenendo il riconoscimento l’equo indennizzo, c.d. Legge Pinto, in virtù dell’ingiusta durata del procedimento“.