Si fa sul serio. Oggi, martedì 9 gennaio, l’opposizione in Consiglio Comunale a Reggio Calabria ha depositato in blocco la mozione di sfiducia nei confronti del Sindaco Giuseppe Falcomatà maturata dopo la presentazione della nuova Giunta che ha scatenato il caos in maggioranza, non essendoci l’appoggio dei principali partiti del centrosinistra a partire dallo stesso partito del Sindaco, il Pd. La mozione di sfiducia è firmata da 13 consiglieri comunali di opposizione su 14: l’unico assente è Saverio Pazzano (La Strada), che rappresenta la sinistra e nei giorni scorsi aveva già lasciato intendere un possibile avvicinamento a Falcomatà.
Tutte le altre forze politiche di opposizione, invece, hanno fatto fronte comune: oltre ai partiti principali (Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia) ci sono anche tutti i rappresentanti delle liste civiche di Centrodestra e anche Angela Marcianò e Massimo Ripepi, che non si possono certo annoverare nell’ambito del centrodestra in quanto la prima ha corso da sola alle ultime elezioni e il secondo è già candidato autonomamente con il movimento nazionale di Bandecchi alle prossime. In ogni caso, l’intenzione di porre fine all’era di Falcomatà e aprire una nuova stagione per la città ha messo tutti d’accordo ed è un interesse comune.
Adesso la mozione di sfiducia verrà calendarizzata nella prima data utile in consiglio comunale, dove Falcomatà rischierà grosso: affinché venga approvata, con l’immediato scioglimento del consiglio comunale e il ritorno alle elezioni nel giro di pochi mesi, basterà che oltre ai 13 firmatari la votino soltanto altri 4 consiglieri comunali. Al momento tra i 17 consiglieri comunali di maggioranza, sono molti più di 4 quelli che hanno espresso pubblicamente la sfiducia a Falcomatà: si tratta innanzitutto del Pd in blocco (5 consiglieri comunali), che ha attaccato duramente Falcomatà sulla nuova Giunta parlando di scelte “antidemocratiche e individualiste“, ma anche di Deborah Novarro (Italia Viva), Marcantonio Malara e Giuseppe Nocera (Dp). In teoria, quindi, i voti contro Falcomatà sono almeno 8 dalla sua stessa maggioranza, che diventano 21 sommati ai 13 dell’opposizione. Per ottenere la sfiducia, la mozione deve ricevere 17 voti favorevoli. C’è un margine molto ampio, almeno in teoria.
Falcomatà, dal canto suo, può contare sul sostegno di Filippo Burrone (Dp), Gianni Latella (Iv), tutti i consiglieri delle sue liste civiche (Versace, Cuzzocrea, Giordano, Merenda e Quartuccio) e sul ritrovato Castorina, mentre rimangono in dubbio le scelte del dottor Nino Zimbalatti e di Saverio Pazzano (La Strada), che in teoria sarebbe all’opposizione. Di certo, dalle loro scelte dipenderà il destino dell’Amministrazione Comunale: chi voterà per salvare Falcomatà, rimangiandosi quanto detto fin qui? E perchè lo farà, con quale contropartita promessa? Il quadro è molto chiaro e ognuno, adesso, è chiamato a prendersi le proprie responsabilità.
Il Consiglio Comunale di Reggio Calabria arriva così al voto di sfiducia per Falcomatà
Maggioranza: 17 consiglieri comunali
Pd (5): Giuseppe Marino, Giuseppe Sera, Vincenzo Marra, Francesco Barreca e Nancy Iachino
Dp (3): Filippo Burrone, Marcantonino Malara e Giuseppe Nocera
Italia Viva (2): Giovanni Latella e Deborah Novarro
Innamorarsi di Reggio (2): Carmelo Versace e Giuseppe Cuzzocrea
Reset (1): Giuseppe Giordano
La Svolta (1): Massimiliano Merenda
Reggio Coraggiosa (1): Filippo Quartuccio
A testa alta – PSI (1): Antonino Zimbalatti
Gruppo misto maggioranza (1): Antonino Castorina
Opposizione: 14 consiglieri comunali
Forza Italia (3): Federico Milia, Antonino Caridi e Antonino Maiolino
Lega (3): Antonino Minicuci, Giuseppe De Biasi e Armando Neri
Gruppo misto minoranza (2): Massimo Ripepi e Mario Cardia
Fratelli d’Italia (1): Demetrio Marino
Noi Moderati (1): Saverio Anghelone
Reggio Attiva (1): Roberto Vizzari
Minicuci Sindaco (1): Guido Rulli
Per Reggio Città Metropolitana (1): Angela Marcianò
La Strada (1): Saverio Pazzano
La mozione di sfiducia: il testo ufficiale integrale
Oggetto: Mozione di sfiducia motivata al Sindaco ai sensi dell’art. 52 T.U.E.L. (D. Lgs.18 agosto 2000, n. 267).
Premesso che:
- l’articolo 52, comma 2, del T.U.E.L. (testo unico degli Enti Locali, D.lgs. 267/2000) recita che il Sindaco e la rispettiva Giunta cessino dalla carica in caso di approvazione di una mozione di sfiducia votata per appello nominale dalla maggioranza assoluta dei componenti il Consiglio.
- La mozione di sfiducia deve essere motivata e sottoscritta da almeno due quinti dei Consiglieri assegnati, senza computare a tal fine il Sindaco.
Il legislatore, nel disciplinare la mozione di sfiducia all’art. 52 del T.U.E.L, ha previsto una tempistica del procedimento precisando, in particolare, che la mozione di sfiducia venga ‘messa in discussione non prima di dieci giorni e non oltre trenta giorni dalla sua presentazione’, chiaramente intesa a cristallizzare il suo svolgimento entro un arco temporale limitato.
Se la mozione viene approvata, si procede allo scioglimento del Consiglio.
Considerato che il Sindaco:
- non ha raggiunto gli obiettivi programmatici del suo programma elettorale;
- ha rallentato il rilancio socio economico di Reggio Calabria, addossando spesso le responsabilità ad altri;
- ha aumentato il livello di conflittualità con il Consiglio Comunale e con i cittadini;
- ha abbandonato le periferie della Città;
- ha indirizzato le politiche del personale in modo poco chiaro e trasparente, senza un reale rinnovamento della classe dirigente o percorsi legittimi di rotazione;
- ha lasciato in stato di degrado ed abbandono la Città di Reggio Calabria, in perenne crisi igienico-sanitaria, senza attuare politiche risolutive ai fini del miglioramento del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani, ivi inclusa la raccolta differenziata;
- ha mortificato l’impegno dei partiti volto a proporre concrete soluzioni finalizzate a perseguire gli interessi dei cittadini e lo sviluppo e la crescita della Città;
- ha manifestato una costante mancanza di dialogo e confronto con il Consiglio Comunale ed i cittadini, tale da sacrificare i più essenziali principi di democrazia, svuotando il ruolo dei Consiglieri anche rispetto alle loro prerogative di controllo e vigilanza dell’attività amministrativa;
- ha programmato una disastrosa gestione delle attività natalizie con sperpero di denaro pubblico e nessun risultato;
- ha lasciato le politiche sociali ferme al palo;
- non ha valorizzato le potenzialità della Città in materia di sviluppo culturale;
- ha lasciato decine di opere pubbliche strategiche in fase di stallo, anche con riferimenti ai cantieri più importanti quali ;
- ha provocato ingenti e ripetute perdite negli anni di fondi regionali, nazionali ed europei destinati alla Città a causa di incompetenza amministrativa e di mancanza di programmazione;
- non ha garantito l’erogazione dei servizi pubblici essenziali ai cittadini;
- ha determinato lo stallo delle commissioni consiliari, fondamentale presidio di agilità democratica e politica della Città e del Consiglio Comunale;
- ha perpetrato una gestione individualistica, personalistica ed antidemocratica della cosa pubblica.
Tutto ciò premesso, considerato e rilevato
IMPEGNA IL CONSIGLIO COMUNALE
come previsto dall’art. 52, comma 2, del Tuel e dall’art. n. 32 dello Statuto Comunale a procedere
AL VOTO DI SFIDUCIA
nei confronti del Sindaco di Reggio Calabria:
- per le gravi, non più tollerabili, inadempienze nella gestione politica, nonché per la totale e grave mancanza di programmazione, persino delle più elementari azioni amministrative, tale da gettare l’intera Città e la Comunità reggina in un drammatico stato di degrado.
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Noi Consiglieri Comunali apponiamo orgogliosamente e congiuntamente la nostra firma sulla parola fine a questa lunga gara al massacro che ha coinvolto, suo malgrado, la nostra Città. Ce lo chiedono i reggini, ce lo impone il ruolo che rivestiamo.
Reggio Calabria, 9 gennaio 2024.
In fede
- Antonino Minicuci
- Angela Marcianò
- Saverio Anghelone
- Mario Cardia
- Antonino Caridi
- Giuseppe De Biasi
- Antonino Maiolino
- Demetrio Marino
- Federico Andrea Milia
- Armando Neri
- Massimo Antonio Ripepi
- Guido Rulli
- Roberto Vizzari