Il surreale video di Andrea Scanzi su Reggio, Ripepi e Bandecchi

Andrea Scanzi ha dedicato 13 minuti e 12 secondi di video a Reggio Calabria, Massimo Ripepi e Stefano Bandecchi collezionando gaffe e strafalcioni

StrettoWeb

Mi sono dovuto sorbire 13 minuti e 12 secondi di Andrea Scanzi in video: non è stato un belvedere, peggio ancora se si oscura l’immagine e ci si limita all’audio. Ma ho ricevuto molte segnalazioni: “direttore, parla di noi. Della nostra Calabria, della nostra Reggio. Di Ripepi e di Bandecchi, lo ascolti, lo ascolti tutto”. E l’ho ascoltato (sigh!). L’ho dovuto ascoltare. Innanzitutto ho avuto la conferma che faccio bene a non sentirlo mai, a cliccare sulla “X” di chiudi ogni volta che mi compare sul web e a cambiare immediatamente canale quando si materializza su qualche canale Tv. Sono stati i 13 minuti meno edificanti degli ultimi 25 anni della mia vita. E 25 anni fa avevo 12 anni.

Nulla di nuovo su Andrea Scanzi: ha confermato tutto ciò che ho sempre pensato su di lui: è un miracolato, presuntuoso, arrogante e saccente radical-chic che parla ad un pubblico di analfabeti funzionali dall’alto di un piedistallo su cui si è messo da solo. I suoi uditori sono gli stessi che hanno trasformato Selvaggia Lucarelli in una intellettuale, Chiara Ferragni in una influencer, Marco Travaglio in un opinionista.

Andrea Scanzi oggi ha fatto questo video di 13 minuti in cui si vede solo la sua bella faccia mentre straparla di Reggio Calabria, di Massimo Ripepi e di Stefano Bandecchi, leggendo e commentando un articolo pubblicato ieri sul Fatto Quotidiano (e dove, se no?) e dimostrando tutta la propria ignoranza nei contenuti e nell’approccio. Scanzi, infatti, ha fatto questo video su Reggio Calabria, su Ripepi e su Bandecchi senza prima informarsi minimamente su Reggio, su Ripepi e su Bandecchi, cioè su quello di cui aveva scelto di parlare, cadendo in numerosi strafalcioni anche clamorosi.

Tutte le gaffe di Scanzi nel suo video su Reggio, Ripepi e Bandecchi

Ad esempio, Scanzi in questo video ha detto che a Reggio Calabria ci saranno le elezioni comunali tra sei mesi soltanto perchè il suo evoluto cervello lo ha pensato automaticamente collegando l’evento di Bandecchi-Ripepi ad una sorta di elezione imminente che però non esiste. Ignorando cioè che le elezioni comunali a Reggio Calabria si terranno tra più di due anni (primavera 2026). Scanzi ha anche ammesso candidamente di ignorare perchè i continui riferimenti di Ripepi e del suo movimento civico al 743 a.C., che sarebbe l’anno in cui è stimata la fondazione della città di Reggio Calabria, una delle 10 città metropolitane d’Italia.

Ma se l’ignoranza di Scanzi su Reggio Calabria può anche passare in cavalleria, è molto più grave che un personaggio che si atteggia ad osservatore della politica ignori la storia di Massimo Ripepi, che non è soltanto consigliere comunale di Reggio Calabria senza sosta da 17 anni, che non è soltanto il leader dell’opposizione nonché presidente della più importante commissione consiliare di vigilanza “Controllo e Garanzia”, ma è stato anche un esponente di spicco di Fratelli d’Italia dov’è entrato nel 2016 con il ruolo di responsabile regionale degli enti locali, poi è diventato coordinatore comunale e infine si è dimesso a dicembre 2020 a seguito di uno scandalo che ha coinvolto alcuni parenti ed esponenti della sua comunità religiosa che evidentemente hanno imbarazzato Fratelli d’Italia consegnando Ripepi alle cronache nazionali. Eppure Scanzi, da super esperto della politica, non se ne era mai accorto.

Ancora più gravi le risate sbeffeggianti con cui Scanzi ritiene di irridere l’idea di Ripepi di intitolare il corso Garibaldi di Reggio Calabria a Gianni Versace: è evidente dal video che Scanzi ignori completamente che il grande stilista sia nato e cresciuto proprio a Reggio Calabria, un dettaglio noto anche ai somari. Tranne che a Scanzi, ovviamente.

Per il resto, sugli stili e sulle coreografie pubbliche di Bandecchi e Ripepi nell’evento di sabato scorso al Cilea (e non solo), possiamo anche essere d’accordo con Scanzi. Non è certo Massimo Ripepi il Sindaco dei sogni di Reggio Calabria, non è certo Stefano Bandecchi il leader politico nazionale dei sogni dei reggini e degli italiani. Ma ciò che ci inquieta è molto più grave: perchè siamo arrivati a questo punto e come mai in poche ore è partito il fuoco della grande stampa nazionale su quest’iniziativa?

La risposta proviamo a darla noi: gli Scanzi, i Travaglio e compagnia bella, sono completamente incapaci di interpretare i sentimenti della gente. Così auto-elevati nel loro mondo di saccenti superiori al “popolino ignorante”, quelli che secondo loro non dovrebbero avere neanche il diritto di voto (sentitelo Scanzi nel video!), non riescono a capire che i Ripepi e i Bandecchi sono il risultato del fallimento politico dei loro amichetti. Su cui invece stanno sempre zitti e muti.

Perchè Scanzi, Travaglio e il Fatto Quotidiano non raccontano cos’è successo a Reggio Calabria negli ultimi  due lustri? A Reggio Calabria il Comune è nelle mani del Partito Democratico da oltre dieci anni, e i grandi scandali di cui si è macchiata l’Amministrazione Falcomatà sono passati nel più assordante silenzio della grande stampa nazionale. Ripepi viene sostenuto e apprezzato perchè è stato l’unico a fare opposizione vera a questa amministrazione che ha rimediato numerose inchieste, anche un paio di condanne poi ribaltate in Cassazione sotto il profilo prettamente giudiziario ma non nella considerazione della gente. E’ la stessa Amministrazione che pochi mesi fa ha svenduto la gloriosa squadra di calcio della città – distruggendola irrimediabilmente – ad un parente di un consigliere comunale dello stesso partito del sindaco facente funzioni messo lì da Falcomatà a poche ore dalla condanna nel processo Miramare; è la stessa Amministrazione che adesso sta collezionando controverse nomine di parenti di altri consiglieri comunali per evitare di andare sotto in Consiglio. Ma queste cose sul Fatto non le leggerete mai, perchè questi super giornalisti così attenti a distruggere qualsiasi cosa faccia la destra (che sia al governo come nella stagione del modello Reggio o all’opposizione come negli ultimi dieci anni), diventano improvvisamente mansueti quando al governo ci sono gli amici e i compagni dei loro partiti.

E Bandecchi piace a Reggio Calabria perchè è un leader politico nazionale, tra i più importanti e facoltosi imprenditori del Paese, che si era impegnato personalmente per salvare e rilanciare la Reggina (ma l’Amministrazione comunale gliel’ha impedito, forse proprio per paura politica, compromettendo così la storia della squadra amaranto); ma anche perchè a Reggio Calabria dà considerazione. Incontra le persone, parla ai reggini, disegna un’idea di futuro in un contesto in cui Elly Schlein non è mai stata in questa città, Giorgia Meloni non viene da cinque anni, dopo le dimissioni di Ripepi Fratelli d’Italia è stato commissariato e non ha rappresentanti del territorio mentre la Lega è affidata da anni ad improbabili commissari nominati da Roma e proprio nelle scorse settimane ha raccolto nel partito anche autorevoli esponenti della maggioranza di Falcomatà (persino il suo ex vice Sindaco) che tre anni fa hanno condotto la campagna elettorale “Reggio non si Lega” e adesso sono iscritti e fanno i comunicati stampa per conto del partito di Salvini.

Poi c’è il Movimento 5 Stelle, che a Reggio Calabria aveva espresso un dirigente e candidato a Sindaco come Fabio Foti che a fronte del livello culturale di quel partito sarebbe dovuto diventare il capo nazionale e invece a Reggio ha preso il 2% perchè in questa città i grillini votano Falcomatà in quanto rappresenta pienamente la loro (sotto)cultura e i loro (dis)valori.

Ecco, caro Scanzi: se a Reggio Calabria siamo ridotti così, con l’esilarante show di Bandecchi e Ripepi che strappano applausi e consensi in un gremito teatro Cilea, la colpa è soltanto dello schifo che hanno combinato i tuoi amichetti nella gestione della nostra città negli ultimi dieci anni. Uno scempio senza precedenti che ha distrutto Reggio Calabria facendola precipitare in fondo a tutte le classifiche e graduatorie sulla qualità della vita, insieme ad un tracollo demografico mai visto prima e a un degrado socio-economico che ormai è superato anche nel terzo mondo (viviamo senz’acqua nei rubinetti, con montagne di spazzatura ad ogni portone e con strade in cui buche e voragini sono più frequenti di 10 metri consecutivi di asfalto carrabile).

Uno scempio su cui i grandi paladini della politica e della civiltà del Fatto Quotidiano sono stati in silenzio, complici di una deriva indegna che adesso evidentemente devono difendere andando a prendersela con chiunque provi a cambiare rotta, bersagliando ogni elemento di novità, soffocando ogni boccata d’aria nuova.

Che tristezza!

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