Alta Velocità in Calabria, priorità assoluta: così avremo Roma-Reggio in 2 ore e 45 minuti di treno

Si è parlato di Alta Velocità in Calabria oggi a Palazzo Alvaro e si è parlato soprattutto delle esigenze di una regione che è fanalino di coda del Paese

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StrettoWeb

Il Ponte sullo Stretto sarebbe, e sarà, la ciliegina sulla torta. Ma prima è necessario rafforzare i collegamenti di Calabria e Sicilia. A questo scopo l’Alta Velocità in Calabria è un passaggio necessario. Questa mattina a Reggio Calabria, nella biblioteca di Palazzo Alvaro, si è svolto un convegno su infrastrutture e Alta Velocità. L’incontro, dal titolo L’alta velocità che serva alla Calabria e al Sud, è stato moderato dal giornalista Paolo Bolano e ha visto tra i promotori Giuseppe Nucera, imprenditore e presidente del Movimento “La Calabria che vogliamo“.

L’Alta Velocità per noi meridionali è una priorità – ha precisato Nucera –, siamo in forte ritardo rispetto al resto del Paese se consideriamo che da oltre 20 anni le aree del Centro-Nord sono collegate con i treni veloci. Cristo si è fermato a Eboli, ma l’Alta Velocità si è fermata invece a Salerno“, chiosa ironicamente.

Quale Alta Velocità?

Presente al convegno anche il Prof. Francesco Russo, Ordinario della Facoltà Trasporti dell’Università di Reggio Calabria. “Il tema non è quello di costruire l’Alta Velocità al Sud, ma quale AV costruire – ha spiegato -. Avere l’Alta Velocità non significa metterci un distintivo, ma deve partire da un problema forte. E’ l’indice di povertà relativo in Italia, e da questo punti di vista la Calabria batte tutte le altre regioni, mentre condivide con la Sicilia il secondo posto ed è tra i primi posti a livello europeo come indice di povertà“.

Normalmente quando si fa l’Alta Velocità si riduce percorrenza, ma a Calabria e Sicilia è stato imposto un percorso che riesce ad aumentare la percorrenza, con un costo in più che va dai 4 ai 5 miliardi“. Russo, parlando della proposta di Alta Velocità in alternativa a quella pensata da Roma, parla di una percorrenza Roma – Villa San Giovanni di 2 ore e 45 minuti via treno. Un dato importante e che farebbe la differenza, perché “al di sotto delle tre ore ci sono impatti economici formidabili“. “Dal punto di vista della sostenibilità sociale, con un’Alta Velocità vera che corre lungo il Tirreno tutte le grandi città calabresi avrebbero un tempo più basso rispetto all’AV proposta da Roma“. In tutto ciò ci sarebbe anche una “riduzione della produzione di CO₂, quindi un inferiore impatto ambientale“.

Per Russo è dunque necessario pretendere un nuovo tracciato, affinché non vi sia “solo un asse di Av per tre regioni, ma anche una seconda linea da Battipaglia a Potenza e poi a Sibari. Non è una guerra tra poveri“.

In realtà però già da tempo le principali istituzioni hanno confermato che la scelta è già stata fatta sul tracciato tirrenico:

L’informazione

Aspettiamo dal 1861 di essere un Sud verso l’Italia – ha spiegato il  giornalista Paolo Bolano e l’Alta Velocità dovrebbe tagliare i tempi e accorciare le distanze. Chi sono i nemici del sud tra i nostri conterranei? Ci sono. Al Sud manca l’informazione, nessuno vuole che quello che diciamo qui si sappia fuori. Noi parliamo e rimane qui“, ed è questo gap che bisognerebbe risolvere.

I comuni del Nord Calabria

Importante, in questo contesto, il ruolo del nord Calabria, del cosentino in particolare. Presenti al convegno anche Giancarlo Formica, Imprenditore; Giacomo Perrotta, Sindaco di Scalea; Antonino De Lorenzo, Sindaco di Praia a Mare; Biagio Praino, Assessore di Tortora; Ernesto Magorno, Sindaco di Diamante. Gli amministratori e professionisti hanno parlato dei loro territori, e di comune alcuni comuni siano sempre più tagliati fuori a causa dei collegamenti non efficienti.

Per Aldo Ferrara, Presidente Unindustria Calabria, “sono necessarie risorse per realizzare il tracciato, ma le risorse attualmente non ci sono, si parla di più di 10 miliardi, ma io intanto mi preoccuperei che il primo tracciato venga realizzato perché è stato messo in pista“. Ciò che è certo è che “tutti i territori attraversati dall’Alta Velocita hanno una crescita del Pil“, precisa Ferrara.

L’Alta Velocità in Calabria e le conseguenze sulla Sicilia

Un’Alta Velocità ben funzionante in Calabria ha ovviamente anche ricadute estremamente importanti anche sulla Sicilia e in particolare sulla zona del messinese. Come spiega Massimo Di Gangi, Ordinario Facoltá Trasporti Università di Messina, l’indotto sui trasporti nell’area dello Stretto sarebbe non indifferente. “Per arrivare da noi si passa da qua – spiega -. Ed è necessario agire sull’Alta Velocità a prescindere dal Ponte sullo Stretto”.

Presenti  al convegno di questa mattina a Palazzo Alvaro anche l’economista Matteo Olivieri e Giuseppe Maiolo, del Collegio ingegneri ferroviari di Calabria. Di seguito le interviste complete:

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