Assaltata una volante della Polizia, un agente ferito: “clima di veleno”

A Torino è stata assaltata una volante della Polizia davanti alla Questura. Piantedosi: "è sintomatico del clima di veleno di questi giorni"

Assaltata volante Polizia a Torino
StrettoWeb

E’ il “gioco al contrario”, ma sicuramente questa volta farà meno scalpore. Si è parlato tanto, in questi giorni, e se ne continua a parlare, quasi delegittimando le forze dell’ordine. Un “trucchetto” pericoloso e infatti ecco le conseguenze: a Torino, un gruppo di persone appartenenti all’area dell’autonomia e dei centri sociali, ha assaltato una volante della Polizia davanti alla Questura per impedire il trasferimento di un cittadino straniero, che nella notte era stato denunciato perché sorpreso a imbrattare un sottopasso alla periferia del capoluogo piemontese scritte offensive, a un centro di rimpatrio. Per questo un agente è stato ferito.

In tal senso si è espressa la Premier Giorgia Meloni ma anche il Ministro Piantedosi, che è tornato sull’argomento nella sua informativa alla Camera. Lo ha definito “un’inaccettabile atto di violenza che è sintomatico del clima di veleno e sospetto a cui sono sottoposti in questi giorni le forze dell’ordine e la Polizia in particolare. Sono sdegnato per la gravissima aggressione ad un mezzo della Polizia di Stato oggi pomeriggio nel centro di Torino. Questo inaccettabile atto di violenza è sintomatico del clima di veleno e sospetto a cui sono sottoposti in questi giorni le Forze dell’ordine e in particolare la Polizia di Stato, a cui va la mia solidarietà e vicinanza”.

“Come ministro dell’Interno – ha aggiunto Piantedosi – mi prodigherò in ogni sede per affermare la dignità e l’onore di lavoratori e servitori dello Stato che quotidianamente, anche mettendo a rischio la loro incolumità personale, concorrono ad affermare i valori di libertà e democrazia nel nostro Paese”.

Piantedosi: “no a processi sommari alle forze dell’ordine”

Piantedosi è poi tornato sugli scontri, ribadendo quanto già detto in questi giorni: “la visione delle immagini degli scontri di Pisa, circolate sui media, ha turbato anche me. Siamo aperti a ogni analisi e autocritica allorquando, anche una sola manifestazione o un solo momento di una singola manifestazione, tra le migliaia che si svolgono ogni anno, impone un approfondimento. Tutti auspichiamo che le manifestazioni pubbliche si svolgano pacificamente e senza incidenti e quando si giunge al contatto fisico con ragazzi minorenni è comunque una sconfitta ed è ancor più necessario svolgere ogni verifica con puntualità, obiettività e trasparenza”.

“Consentitemi di sottolineare il diritto degli appartenenti alle forze di polizia di non subire processi sommari. Sono lavoratori che meritano il massimo rispetto! La gestione dell’ordine pubblico è un impegno quotidiano, delicato e non privo di rischi, svolto con la massima dedizione dalle donne e dagli uomini in divisa”. Così il ministro dell’Interno. “Respingo fermamente – aggiunge – ogni tentativo di coinvolgere, nelle polemiche politiche, il lavoro delle Forze di polizia, presidio delle Istituzioni democratiche a cui è rimesso il compito, fondamentale e imprescindibile, di garantire a tutti, in modo imparziale, l’esercizio del diritto di riunione e di manifestazione”. Tutti i deputati del centrodestra si alzano in piedi per battere le mani a lungo. Piantedosi è ai banchi del governo accanto al ministro della Scuola Giuseppe Valditara.

Scontri di Pisa: “non era stato presentato alcun preavviso alla Questura sulla manifestazione”

Per la manifestazione di Pisa di venerdì scorso, “in totale violazione di legge, non era stato presentato alcun preavviso alla questura”, ha detto Piantedosi. La questura, aggiunge il ministro, “avendone avuta notizia, ha cercato più volte, senza esito, di contattare gli organizzatori per ottenere informazioni in merito al tipo di iniziativa che sarebbe stata svolta e al relativo percorso, al fine di poter disporre idonei servizi di ordine pubblico”.

“Ho condiviso pienamente – prosegue il ministro – le parole pronunciate dal presidente Mattarella all’indomani degli scontri di Pisa. Come il capo dello Stato sono convinto anch’io che l’autorevolezza delle forze di polizia non si nutre dell’uso della forza. Questa autorevolezza si fonda sul sacrificio di centinaia di caduti nella lotta al terrorismo e alla criminalità, nella leale difesa delle istituzioni democratiche anche negli anni più bui della Repubblica, nella capacità di accompagnare con equilibrio e professionalità lo sviluppo della società italiana”.

Alla manifestazione di Pisa di venerdì scorso, “per garantire l’incolumità degli operatori di polizia, compressi contro l’automezzo collocato alle loro spalle, veniva effettuata una carica di alleggerimento, consentendo al personale di avanzare di qualche metro e di allentare così la pressione dei manifestanti”. Così la ricostruzione del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, nella sua informativa alla Camera. In precedenza gli agenti avevano tenuto la posizione “utilizzando i soli scudi, nonostante i manifestanti continuassero a mettere in atto una pressione con spinte, calci, insulti, sputi e tentativi di sottrarre gli scudi”.

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