Messina si conferma tra i porti maggiori nel Mediterraneo e lo sarà anche nei prossimi anni grazie alla costruzione del Ponte sullo Stretto. Lo studio elaborato dalla società Risposte Turismo, dà segnali estremamente chiari per quanto riguarda il crocierismo in riva allo Stretto: Messina risulta l’8° porto italiano per traffico crocieristico con 28 mila sbarchi e 497mila transiti. In graduatoria anche Giardini Naxos, al 22° posto con 54 sbarchi e 29 mila transiti. Al primo posto, incontrastato, il porto di Civitavecchia. Nel Mediterraneo? E’ il 18° Porto con Barcellona che guida la classifica.
“L’industria crocieristica mondiale ha ripreso a crescere”
“L’industria crocieristica mondiale ha ripreso a crescere, attenta oggi più di ieri ad una serie di priorità e criticità (dal rapporto con le comunità locali alle riduzioni degli impatti ambientali, e non solo) la cui gestione rappresenta ormai una necessità più che un vantaggio competitivo su altre forme di vacanza. L’Italia resta tra i leader mondiali come destinazione e come sistema di offerta, e sempre più la crocieristica assume i tratti di una produzione capace di rappresentare un modello per altri comparti della macroindustria turistica. Oggi il livello di competenza sul tema da parte non solo degli operatori ma anche dei rappresentanti delle destinazioni interessate dagli itinerari delle navi è decisamente più alto di quanto registravamo 10 o 15 anni fa“, afferma Francesco di Cesare, Presidente di Risposte Turismo.
“L’Italia è destinata a restare tra i paesi leader della crocieristica”
“Se per alcuni le previsioni per il 2024 – continua Francesco di Cesare – dopo le accentuate variazioni positive degli ultimi due anni, possono rappresentare una battuta d’arresto, per noi di Risposte Turismo, come abbiamo avuto già modo di sottolineare, sono da vedere come una occasione per consolidare le proprie posizioni e riflettere su se, come, e a quali condizioni puntare a crescere nelle prossime stagioni. Non è affatto detto, infatti, che la crescita dimensionale debba rappresentare sempre un obiettivo. Perché lo sia, vi devono essere le giuste condizioni. Tra esse, la capacità del sistema di offerta di accogliere più passeggeri, adeguate infrastrutture di mobilità per non mettere in difficoltà le dinamiche di spostamento di chi in quelle destinazioni vive e lavora, la volontà di leggere e gestire l’intero turismo, di cui la crocieristica fa parte, come unico fenomeno ancorché alimentato da diverse componenti. Che l’Italia sia destinata a restare tra i paesi leader della crocieristica non v’è alcun dubbio. La sfida starà su come vorrà e saprà gestire un fenomeno comunque destinato a crescere e a cambiare“, conclude di Cesare.