Crotone, Baldini show: “io e la passione per Pitagora. No egoismi”

Il nuovo allenatore del Crotone Silvio Baldini si presenta a squadra e tifosi in conferenza stampa: le sue parole

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Silvio Baldini si presenta, a due giorni dall’esonero di Zauli e a qualche ora dall’annuncio ufficiale (ieri sera). L’ex Palermo parla in conferenza stampa, introdotto dal Presidente Vrenna, che spiega i motivi della scelta: “ringraziamo Zauli, ma abbiamo deciso in base ai risultati. Baldini lo conosco da 20 anni e già allora volevo portarlo a Crotone, ma non c’era stata possibilità”. A impedire l’arrivo in Calabria fu un accordo già preso col Catania, aggiunge Baldini: “conosco bene la società, sono 20 anni ormai. Una volta fui invitato a pranzo alla loro discarica e mi sembrava un giardino. Era nato un feeling, e già ero stato contattato dal padre. Dovetti rifiutare perché avevo già un accordo con il Catania anche se non potevo dirlo. Mi sentivo quasi in debito con questa società”.

“Tutti sperano che io abbia la bacchetta magica – continua l’allenatore – lo spero anch’io, qui si ragiona di risultati, ma il calcio è emozioni e per questo serve crederci, giocare con il cuore. Io scelgo sempre il percorso più difficile, non ho paura a metterci la faccia, ma sono convinto che arriveremo all’obiettivo se ci sarà sinergia tra di noi“. Nel corso della sua storia nel calcio, Baldini ha sempre dato dimostrazione di umanità, sincerità, schiettezza, lontano da quegli ideali del calcio moderno fatto di business e soldi. “Questo mondo è pieno di superficialità e ipocrisia, conta molto l’aspetto economico. Io ho tanti difetti, avere rapporto con me è complicato, ma ho sempre avuto rispetto per le persone con cui ho lavorato, camminando a testa alta”.

Baldini a Crotone: “saranno 11 finali”

Poi si passa al campo più nello specifico: saranno 11 finali, ma conta l’atteggiamento. Non devono esserci egoismi di chi non gioca o di chi potrebbe trovarsi fuori ruolo”. Parlando di calciatori fuori ruolo, Baldini fa l’esempio di quando all’Empoli schierava gli attaccanti centrali come esterni. “Così siamo arrivati in Serie A e un giorno un giornalista mi chiese come mi sarei salvato con tutti quegli attaccanti. Ma il problema non è il ruolo, bensì la mentalità. Se tutti si adattano i risultati arrivano comunque. La squadra è più importante del singolo e io non sono venuto qui a fare il comandante o a inventarmi regole, ma nel dialogo ci si aiuta. Io porto rispetto e pretendo rispetto, altrimenti me lo prendo. Per questo a volte passo per una persona particolare…”.

Poi Baldini passa dal campo alla storia, alla città di Crotone e alla sua tradizione. Ho una passione per Pitagora e so di essere nella sua città. Al Liceo avevo un Professore talmente innamorato che ci faceva fare il compito non la mattina, quando aveva due ore, ma il pomeriggio, perché la mattina lui voleva insegnare. Lo pagavamo per farlo il pomeriggio. Poi un giorno, quando diventai allenatore, lo incontrai al supermercato. Mi disse: “‘ora che fa questo lavoro lo sa che la matematica le è molto utile?’ Lei gioca dentro una figura geometrica? In mezzo al campo non si raddoppia ma si scala per provare a diminuire lo spazio intorno alla palla. Detto così può mettere in difficoltà ma ragionando ci si arriva”.

E continua il suo “show:sono stato 6 anni senza allenare perché capivo che in quel momento della mia vita non avevo ancora trovato quello che desideravo. In quei 6 anni di solitudine ho dato un senso alla mia vita. Il calcio deve aiutarmi a cercare chi sono io”, aggiunge.

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