Il Presidente del Crotone Gianni Vrenna ha tenuto quest’oggi una conferenza stampa insieme al figlio Raffaele, Direttore Generale del club. In occasione della chiusura del mercato, si è fatto il punto su quanto accaduto e in ottica futura. Il patron si è tolto qualche sassolino dalla scarpa, in merito alle critiche ricevute. “E’ da un po’ di tempo che siamo sotto attacco – ha detto – forse a qualcuno dà fastidio che in questi anni stanno lavorando padre e figlio, ma se ne facciano una ragione. Sono nel Crotone Calcio da 35 anni e mio figlio è cresciuto insieme con me. Le critiche non sono costruttive ma distruttive, spesso da animali da social senza attributi, con profili falsi. Noi non abbiamo alcun problema a farci da parte se c’è qualcuno più bravo di noi. Nessuno capisce i sacrifici fisici ed economici che facciamo”.
Sui tifosi e l’incontro sullo stadio. “I tifosi li ho incontrati, c’è stata un’incomprensione. E’ uscito un articolo in cui un dirigente del Comune ci accusava del fatto che non eravamo in grado di avere l’agilità dello stadio per avere i tifosi ospiti. E’ una grande bugia. Avevamo delle prescrizioni, cadute nel periodo natalizio. Oggi faranno un collaudo per dividere i tifosi ospiti da quelli del Crotone. La società non si è mai tirata indietro”.
“Sul campo, togliamoci dalla testa la vittoria a tutti i costi, cerchiamo di fare più punti possibili e poi tiriamo le somme a fine stagione”, ha aggiunto Gianni Vrenna relativamente ai risultati di questa stagione. Prima di passare a quelle che ha definito “ingiustizie fuori e dentro il campo. Sapete che sono stato squalificato fino al 28 febbraio, Raffaele ha avuto un’ingiustizia fuori dal normale, forse perché preso di mira. Io ho preso la squalifica solo per essere entrato allo stadio e aver chiesto all’arbitro dei motivi su un gol annullato. Raffaele invece non era assolutamente coinvolto in quella lite. I Commissari hanno preso un abbaglio”.