Ma veramente vi state eccitando per una vittoria in rimonta a Licata?

I tifosi della Reggina si stanno eccitando per una vittoria a Licata, in Serie D, con un distacco di 25 punti dalla capolista Trapani. Ma veramente?

StrettoWeb

Apro i social. Wow, che commenti! Rimontona! Vittoria pazza! Ho un dubbio: che per caso la Reggina ha sbancato San Siro? Ha vinto a Marassi? Rimonta al Lecce, Bari, Palermo o simili? Entusiasmo (per pochi), ma incredibile. Sì, c’è effettivamente, ma per una vittoria per 2-3 in rimonta a… Licata. Rimango allibito: ma veramente vi state eccitando per una vittoria in rimonta a Licata? Veramente, una vittoria del genere, dopo un primo tempo inguardabile, con due punti nelle ultime tre (di cui due pari contro San Luca e Portici), è così eccitante? Veramente, sullo Stretto, ci si è ridotti a eccitarsi per una vittoria che non vale nulla, se non il rischio clamoroso di perdere anche il quinto posto (in Serie D!), che stava incredibilmente scivolando a fine primo tempo questo pomeriggio?

Sono seriamente preoccupato. La gente dimentica facilmente. La Fenice Amaranto ha 25 punti in meno della capolista Trapani. E questo è bene ricordarlo sempre, perché qualcuno dimentica. I tifosi della Reggina, che l’anno scorso temevano Frosinone, Genoa e Parma, si sono ridotti a temere quest’anno Trapani, Siracusa, Vibonese. E Licata, Real Casalnuovo, Sant’Agata. Perché questo è. E si eccitano per una vittoria a Licata. Che non vale nulla. Che non sposta, di una virgola, il fallimento di questa stagione. Che evidenzia, ancora una volta, le falle di un attacco che non la butta dentro neanche spinta e che ha bisogno della fame di un ragazzino che entra dalla panchina e la raddrizza. E ancora che evidenzia, al contrario, come l’unico reparto che funzionava – la difesa – ora prende almeno un gol a partita da diverse settimane a questa parte. Ballando clamorosamente.

Davvero, a Reggio Calabria, alla Reggio Calabria calcistica, va bene così? Davvero non si riesce a pretendere di più? Davvero questa vittoria cambia tutto e riesce a cancellare quanto accaduto da questa estate, un girone d’andata fallimentare ma soprattutto il mezzo disastro contro il Portici e i risultati delle ultime settimane?

Reggio Calabria città da Serie D

Però poi penso che ci sta, è tutto normale. Una città che ormai accetta tutto in silenzio – dalle voragini in strada alla sanità, dall’emigrazione giovanile a rifiuti e servizi, dalle supercazzole alle scelte incomprensibili dell’Amministrazione – giustamente si eccita per una vittoria a Licata. Perché è diventata una città da Serie D. Sì, allo stesso livello di Licata, comune di Agrigento che fa 35 mila abitanti.

E’ una città, Reggio Calabria, in cui i Feniciani (strenui difensori della Fenice e di chi l’ha scelta, una certa politica) – rimasti in silenzio per settimane (io, a fine primo tempo, non li ho visti) – riprendono fiato e magicamente si rifanno vivi a fine gara con l’unico obiettivo di andare contro quelli che definiscono gufi. Quei gufi che in realtà pretendono semplicemente di più, la normalità. Pretendono che una piazza come Reggio Calabria si “mangi” la Serie D. Pretendono una proprietà più forte, chiara, che faccia più fatti e meno chiacchiere. E ancora pretendono semplicemente il meglio dalla propria città.

Perché colui che si eccita per una vittoria a Licata è lo stesso di colui che si esalta per una buca coperta dopo quattro anni, di colui che si agita perché riesce a lavarsi con l’acqua ma solo per mezz’ora al giorno (e menomale, perché prima non c’era mai). Reggio Calabria ormai non chiede più nulla, ma si eccita per le piccole cose, che dovrebbero essere scontate. E infatti siamo in questa situazione disastrosa.

Si dice spesso che il problema di Reggio Calabria siano i reggini polemici e criticoni. Sì, sono i reggini, ma non questi, bensì quelli a cui va bene tutto, che si fanno comprare, che si fanno abbindolare dalle belle parole, da una promessa (falsa) su un posto di lavoro o una visita ospedaliera anticipata. Basta questo. Sì, ma questo io lo chiamo dilettantismo, provincialismo. Reggio Calabria è diventata questa. E si eccita per una rimonta a Licata.

Contenti voi. Io non mollo. Io continuo a pretendere il meglio. Eh, sì, sono qui. Nessun malore a fine partita (perché vi è rimasto godere di queste cose). Mai stato meglio. Ho pranzato con un bel piatto di gnocchi e poi con una coscia di pollo. Siamo qui, non ci nascondiamo, e soprattutto non ci eccitiamo con poco. La Fenice Amaranto si è salvata ancora una volta. Per miracolo, a fatica. Quanto durerà? D’altronde, la risposta migliore, a tutto questo, è nelle presenze al Granillo, sempre meno. Per fortuna, ad eccitarsi, sono rimasti in pochi…

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