Reggio Calabria vive una fase spartiacque e delicata. C’è da programmare una stagione turistica come forse mai nella storia, grazie all’arrivo di Ryanair. C’è da risolvere la grave questione delle piste ciclabili, con un video di auto-denuncia da parte del Sindaco. E ci sono tante altre questioni irrisolte. Eppure, nel Consiglio Comunale di oggi, lunedì 26 febbraio, c’è chi ha preferito spostare l’attenzione sulla morte di Navalny, sulle cariche della Polizia ai cortei pro Palestina o addirittura esaltando una stagione politica che “ha risolto i problemi della città”. E pensare che al cittadino reggino – pur essendo i temi di cui sopra senz’altro meritevoli di discussione, ma forse in altre sedi e in altri periodi – oggi interessa molto di più avere acqua in casa, avere le strade pulite, i servizi efficienti ecc.
Ma andiamo con ordine. Ben 18 i punti all’ordine del giorno discussi nella sala consiliare “Pietro Battaglia” di Palazzo San Giorgio. Sono stati tutti approvati. Tra questi: approvazione verbali precedenti sedute; controdeduzioni in merito alle osservazioni pervenute con riferimento alla variante generale al piano comunale di spiaggia; 13 punti relativi al riconoscimento di debiti fuori bilancio derivanti da sentenze e titoli giudiziali esecutivi; regolamento servizio di trasporto scolastico; modifica regolamento disciplina canone unico patrimoniale di occupazione suolo pubblico ed esposizione pubblicitaria e del canone mercatale; acquisizione sanante terreni per realizzazione di lavori di “prolungamento del viale Calabria tratto S. Giuseppe Gebbione” e per la realizzazione dei lavori di “impianto pattinaggio con campi polivalenti in Salice”.
Ospite speciale del civico consesso una delegazione delle classi VB e V Sia dell’Istituto Piria-Ferraris-Da Empoli. I ragazzi, accompagnati dalle docenti Luciana Siviglia e Monia Cristarella, hanno visitato le aule dello storico palazzo dell’Amministrazione cittadina e hanno assistito alla seduta del civico consesso.
Strage di Cutro, piste ciclabili, Navalny e Ryanair
Il consiglio si è aperto con la richiesta di un minuto di silenzio per le vittime del naufragio di Cutro, proposta dal consigliere Giuseppe Giordano “per ricordare una delle tragedie più pesanti che ha colpito un anno fa il nostro Paese con la morte di 94 migranti. Una ferita che sanguina e che ha evidenziato per l’ennesima volta che c’è una Calabria che sa reagire e che ha fronteggiato quel dramma, stringendosi attorno ai superstiti”.
Dopodiché ha preso la parola Minicuci, che ha punzecchiato il Sindaco nonché spiegato di aver istituito una Commissione d’indagine – firmata da tutto il centro destra – per capire di chi sono le responsabilità sulle piste ciclabili.
Subito dopo, parola a Sera, Pazzano e Quartuccio, che hanno parlato delle cariche della Polizia ai cortei pro Palestina in Toscana nei giorni scorsi. Sono state prese in esame le parole del Presidente Mattarella, che ha richiamato il Ministro Piantedosi. “Sia garantito il diritto a manifestare, il fatto che la protesta non fosse consentita non vuol dire che si può manganellare”.
Sempre nel corso dei lavori premilitari, il capogruppo del Pd, Giuseppe Sera, dopo aver sottolineato l’importanza della presenza dei giovani studenti, ha precisato: “il mio pensiero va al dissidente sovieto Aleksej Naval’nyj che voleva portare in Russia la dimostrazione di poter essere uno Stato diverso. Non serve silenzio, ma tanto clamore rispetto alle ingiustizie avvenute in quella parte del mondo. La sua idea era tanto pericolosa che era stato confinato in Siberia. Volevo esprimere, di contro, un plauso al coraggio di 200 studenti che a Pisa incarnavano l’idea di don Milani, “Io ci sono, voglio esserci”. I ragazzi che esprimono il loro pensiero – ha aggiunto il capogruppo – non vanno toccati nemmeno con un fiore. Vi chiedo un applauso perché va incoraggiata la partecipazione del libero pensiero più forte delle catene e delle manganellate”.
Da segnalare anche l’intervento di Armando Neri sulle mense scolastiche e quello di Federico Milia sull’arrivo di Ryanair. Temi a cui è stato dato pochissimo spazio. Il Sindaco Falcomatà, infatti, ha preferito parlare di altro: qualche cenno alle piste ciclabili, precisando che non è ancora il caso di attaccare e insultare la Giunta, e poi un approfondimento sulla strage di Cutro. Infine, un lungo intervento sul decreto Agosto 2020.
Falcomatà cita Che Guevara
Falcomatà ha esordito tirando fuori una frase di Che Guevara, in riferimento al fatto che anche in un Consiglio Comunale si possa e debba parlare di temi nazionali, di “ciò che succede intorno a noi”. “La presenza dei ragazzi delle scuole reggine in aula – ha affermato all’inizio del suo intervento il sindaco Giuseppe Falcomatà – è un buon esperimento di democrazia da portare avanti nei prossimi consigli con una rappresentanza più nutrita di giovani cittadini”.
“Soprattutto siate sempre capaci di sentire nel più profondo qualsiasi ingiustizia commessa contro chiunque in qualunque parte del mondo – ha affermato riprendendo una citazione di Che Guevara e rispondendo ai consiglieri di minoranza – fa parte dei nostri doveri di rappresentanti istituzionali della nostra Repubblica, portare all’interno della massima assise cittadina dibattiti su ciò che avviene intorno a noi, soprattutto quando richiama riflessioni”.
Falcomatà sulla strage di Cutro: “cosa è successo rispetto a un anno fa?”
“Un anno fa la strage di Cutro, importante ricordarla con un minuto di silenzio, ma questa assise dovrebbe chiedersi cosa è successo rispetto a un anno fa. Tre diverse inchieste che dovevano inchiodare ciascuno alle proprie responsabilità, una sola condanna ad oggi, in una situazione che raggruppa diverse responsabilità di diversi settori del Paese. Quali sono stati gli effetti del decreto Cutro, è migliorato il sistema di accoglienza, funziona oggi alla luce del nuovo decreto? È legittimo che si debba pagare per non essere trattenuti nei centri alla frontiera. Rispetto a questi interrogativi basta leggere la relazione della Caritas nazionale che si esprime con totale condanna rispetto agli effetti del decreto”.
Falcomatà sugli accordi di Coesione della Regione Calabria col Governo
Il sindaco poi si sofferma sul fatto che la Calabria di Occhiuto sia stata la prima regione del Sud che ha firmato i contratti della coesione col governo Meloni. “Con gli accordi sulla Coesione – ha evidenziato Falcomatà – il governo ha detto che ci darà dei soldi che già ci spettano perché costituzionalmente previsti. A differenza del passato, questi soldi, verranno inseriti all’interno di quella che è stata definita “strategia della nazione”. Cioè se quell’elenco di settori non è coerente con le strategie della nazione sarà bocciato e, rispetto al passato, si fa finta che la legge 56/2014, istitutiva delle Città metropolitane non esista”.
“Viene reintrodotto, come ha dichiarato il presidente del Consiglio, il filtro della Regione Calabria rispetto alla presentazione dei progetti che devono essere coerenti con la strategia della nazione. Il filtro successivo è che se progetti hanno un minimo ritardo, il governo nazionale può commissariarli, e le risorse vengono usate per altri progetti, più coerenti con le strategie della nazione, come ad esempio il ponte sullo Stretto. Una parte cospicua delle risorse per la coesione sono state già destinate al Ponte sullo Stretto“.
Piste ciclabili: “abbiamo solo ascoltato attacchi alla politica”
Nel corso del suo intervento il sindaco ha infine risposto sulle piste ciclabili: “questo è uno degli argomenti che dovremmo affrontare in maniera seria. Oggi abbiamo ascoltato solo attacchi alla politica, al Sindaco, alla Giunta e agli Assessori. Non prediligiamo l’insulto, ma la comprensione”.
“Parlare di pista ciclabile e di bike lane significa parlare di due cose diverse. Nessuno in questa assise ha detto che si tratta di due progetti diversi, con due Rup diversi, due finanziamenti diversi. Non si possono confondere progetti diversi che hanno obiettivi diversi e che vengono realizzati in modo diverso. La pista ciclabile risponde a determinate normative, le bike lane, introdotte a differenza di come ha detto qualcuno, col decreto Crescita, sono la previsione di un utilizzo promiscuo della sede stradale. Significa utilizzo condiviso, ossia che quella corsia non è esclusiva e dedicata, ma che all’interno è possibile l’utilizzo con gli altri strumenti di mobilità consueti (auto e bus) anche delle biciclette”.
“Il piano politico esiste – ha aggiunto Falcomatà – ma non solo per il sindaco e per la giunta. Esiste una responsabilità dell’esecutivo comunale, ma anche di tutti i consiglieri comunali che hanno il dovere di vigilare, non solo con la commissione di vigilanza. Non sono necessarie commissioni d’inchiesta. Il dovere di vigilanza è sugli atti che sono pubblici e vengono prima di ogni altra commissione. C’è un errore al quale si sta ponendo rimedio, verificando le responsabilità che ci sono: contabili, amministrative e penali. La nostra Avvocatura civica valuterà, a proposito di alcune uscite sui social, eventuali responsabilità di danno all’immagine della città”.
I conti del Comune di Reggio Calabria
L’ultimo intervento di Falcomatà è legato ai conti del Comune. Dopo articolato dibattito, infatti, il Consiglio Comunale ha approvato il punto concernente la deliberazione della Corte dei Conti n. 139/2023, riguardante l’adozione di misure correttive finalizzate all’efficientamento del sistema delle riscossioni. Con tale delibera, ha evidenziato l’assessore al Bilancio, Domenico Battaglia, “la Corte dei Conti ha accertato l’avvenuto ripiano del disavanzo applicato al piano di riequilibrio finanziario del Comune di Reggio Calabria”. E’ stata l’occasione, questa, affinché diversi Consiglieri di Maggioranza – ma anche lo stesso Sindaco – potessero tornare sulle “precedenti Amministrazioni”. E quindi si è citato il Modello Reggio e le “gestioni dei conti disinvolte e allegre”.
Falcomatà: “così abbiamo messo al sicuro Reggio Calabria”
“L’approvazione della Corte dei Conti ha una sua storia ed evoluzione – dice il Sindaco – Parte nel 2020. La prima scelta importante nasce nel non dichiarare dissesto. Da lì piano piano e anno dopo anno la nostra città, il caso Reggio, è diventato un paradigma di tutte le difficoltà che in Italia i Comuni affrontano. Da un lato per problemi strutturali, dall’altro per scelte politiche disinvolte e negative, a volte per entrambi”.
“L’attenzione e il lavoro quotidiano, insieme ad Anci e Ministero degli Interni, hanno portato all’adozione di scelte che alcuni Governi hanno adottato. Basta freni, agli Enti Locali bisogna dare risorse affinché possano ripartire, tutto il contrario dell’Autonomia Differenziata. Questa scelta si è tradotta nel Decreto Agosto del 2020, il Patto per Reggio che ha portato risorse alla nostra città e non solo. Questo ha risolto il problema di Reggio Calabria, con i 2 miliardi e 770 milioni dati ai Comuni delle Città Metropolitane in dissesto”.
“Sono previsti 138 milioni scadenzati fino al 2042, un impegno che va molto oltre ogni ciclo politico pensabile. Questo significa avere messo a sicuro la città, dopo anni di gestione disinvolta delle casse comunali. Non è stato fatto a caso, né per fortuna, ma è frutto di un percorso politico. Non è così scontato e dovuto che una città con 328 milioni di disavanzo a gennaio 2015 possa ottenere questi risultati. C’era un Governo che dava risorse ai Comuni, ora ce n’è uno che li sottrae”, ha aggiunto.
L’attacco a “non meglio identificate associazioni: sono una sorta di Robin Hood al contrario”
Per questo motivo, ha proseguito il primo cittadino “vorremmo che le 26 pagine di relazione della Corte dei conti fossero presentate all’interno delle disamine che, non meglio identificate associazioni, fanno sullo stato dei conti del Comune, confondendo dopo anni debito e disavanzo, associazioni che sono una sorta di Robin Hood al contrario, rubano ai poveri o impoveriscono qualcuno, un’istituzione pubblica come il Comune di Reggio e, nonostante questo, hanno mezzo milione di buoni motivi per proporre invece schemi alternativi nei quali raccontano la loro versione sullo stato dell’arte comunale”.
“In sintesi – ha proseguito il sindaco – oggi si ripristina il normale andamento delle cose in una città in cui probabilmente avevamo dimenticato cosa fosse. Questo non avviene a caso, ma dopo un’interlocuzione col Governo e dopo anni e lavoro continuo di recupero dell’autorevolezza di una città. A quel tempo c’era un Governo che dava risorse ai Comuni, soprattutto al Sud, a differenza di oggi in cui c’è un governo che invece rischia di sottrarre risorse ai territori, come ad esempio nel caso dell’accordo sulla Coesione”.
Falcomatà e i numeri della relazione della Corte dei Conti
“Voglio sottolineare alcuni numeri per fugare alcuni dubbi espressi sulla relazione – ha chiuso Falcomatà – la nostra riscossione è arrivata all’84% rispetto alle liste di carico. Mentre l’ultimo dato disponibile del 2017, parlava di circa 70 milioni di euro di riscossione complessiva, all’interno della relazione si può leggere di 80 milioni nel 2021, 90 milioni nel 2022 e 94 milioni nel 2023. In questo contesto generale di miglioramento evidente della riscossione mi preme sottolineare uno dei nervi scoperti della riscossione ovvero l’idrico”.
“Vi ricordate quando si mettevano come risorse in attivo dei fondi che in realtà andavano restituiti alla Regione? A proposito dell’idrico la riscossione è raddoppiata: dai 9 milioni del 2017 ai 18 milioni del 2023. Si deve fare di più, ma mi sento di ringraziare Hermes, altra scommessa vinta dall’Amministrazione, quando nel 2015 Reges e Recasi avevano un contratto concluso, e sono state trasformate in una società in house, oggi virtuosa, che arriva quasi a 100 milioni di riscossione, per la quale va dato merito al management e ai lavoratori”.
“L’obiettivo è trasformarla in società metropolitana, in modo tale che anche gli altri comuni della Città metropolitana possano usufruire del servizio. Ce ne siamo accorti solo noi? Sicuramente se ne sono accorti il Comune di Messina e quello di Taormina che hanno chiesto la collaborazione della nostra società per migliorare la riscossione dei tributi. Dovremmo esserne tutti orgogliosi, come amministratori e cittadini”.
“Le 26 pagine – ha chiuso Falcomatà – contengono anche le misure che si devono portare avanti per migliorare la riscossione: a partire dall’aumento del personale del settore tributi già in atto coi nuovi assunti e altre misure come lo sportello polivalente multicanale che apriremo in primavera al Cedir e poi il Contact center, altra grande idea che va verso il miglioramento della riscossione, tenendo conto dell’aspetto dell’innovazione e digitalizzazione che ci impone l’Unione europea. All’interno del prossimo bilancio di previsione vedremo che finalmente grazie all’uscita dal piano ci saranno agevolazioni sulla Tari per le fasce deboli, le famiglie in difficoltà della nostra città”.