Fenice, Ballarino: “spero di vincere i playoff, poi domanda di ripescaggio”

Le parole del patron della Fenice Amaranto Nino Ballarino al termine del match perso in casa del Sant'Agata di Militello

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Ci vuole coraggio, oggi, a parlare di vittoria di playoff e domanda di ripescaggio. Dopo una prestazione inqualificabile, imbarazzante e inaccettabile, che ha portato alla meritata sconfitta in casa del Città di Sant’Agata di Militello. A fine gara parla solo il patron della Fenice Amaranto, Nino Ballarino, a Radio Febea, e pensa ai playoff (a rischio, a questo punto, considerando che si dovrà andare in casa di Casalnuovo, Vibonese e Trapani) e al ripescaggio.

Qualcuno, dopo il nostro articolo sulle possibilità quasi nulle di ripescaggio di qualche settimana fa, ha tenuto a rimarcare – a precisare, per difendere la società (non sappiamo da cosa) – che la società non ha mai parlato di ripescaggio. E invece è tutto falso (menomale che fanno fact-checking). Lo ha detto proprio Ballarino, oggi. “Io credo e spero di raggiungere i playoff e vincerli, poi faremo anche la domanda di ripescaggio”. Testuale, preciso, chiunque può andare ad ascoltarlo.

Poi ha aggiunto: “Ci sono mancati gli attributi. Tutti siamo in una situazione di pericolo. Motivazioni venute meno? Noi siamo Reggio Calabria, così come dicono i tifosi, quindi i nostri obiettivi sono sempre presenti nel rispetto di chi ci segue e sta vicino. Nella ripresa ci siamo seduti, verificheremo e insieme agli altri capiremo cosa è successo. Noi abbiamo altre 10 partite per verificare cosa fare e ripartire, anche facendo un discorso con il tecnico, se la società penserà di riconfermarlo. Non è che oggi abbiamo perso qualcosa, ricordiamo di avere due partite in meno rispetto agli altri, io non temo le altre comunque ma noi stessi”, ha detto.

Frecciata a Rosseti, espulso nel finale per proteste: “i comportamenti devono essere diversi, non ci si può fare espellere dopo tre mesi in cui si è fermi”. Infine, su marchio e nome: “noi siamo lì pronti a cercare di essere Reggina e di meritare di chiamarci così, non soltanto acquistandola. Cosa mi aspetto dall’udienza di domani? Stiamo attenti coi legali, siamo in movimento per cercare di fare i passi giusti”.

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