Giorgetti “sgrida” l’Europa e si pente delle Olimpiadi

Il Ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti duro con l'Europa: "se non cambia approccio...". Dalla questione Stellantis alle Olimpiadi

StrettoWeb

Stanno facendo rumore le dichiarazioni del Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti sulla questione Stellantis, sul rapporto con l’Europa e sulle Olimpiadi. “Se l’Europa si dà delle nuove regole di bilancio lo deve fare su tutti i settori. Non riesco a concludere la vendita di Ita a Lufthansa perché ce l’hanno bloccata, ma ci sono regole sull’acciaio e sull’agricoltura”, ha detto. “Non significa essere contro l’Europa, che deve capire che il nuovo mondo del 2024 non è più quello del 1985. Oggi – ha incalzato – c’è un dibattito su dove produrre le auto Stellantis. Il problema è che se non cambiamo approccio, tra 10 anni ci saranno soltanto auto cinesi e indiane elettriche“.

Giancarlo Giorgetti è quasi pentito di aver lavorato per ottenere le Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026. Lo afferma nel corso di un’assemblea alla Camera di Commercio di Sondrio. “Le Olimpiadi non arrivano ogni due anni, arrivano nel 2026 e poi non arriveranno più – ha spiegato – e incomincio a essere pentito di averlo fatto (promuovere l’evento, ndr), perché ne sento la responsabilità e sono passati dal 2018 al 2024 diversi anni”. Da qui la proposta di “mettere un bel tabellone elettronico all’ingresso in Valtellina che indica quanti giorni mancano per renderci conto del senso di urgenza necessario”.

Stellantis, Urso: “se gli italiano preferiscono una macchina estera, il problema è dell’azienda e non del Governo

Sulla questione Stellantis è intervenuto anche il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, parlando a un evento della Camera di commercio di Trento. “Dobbiamo intenderci: se a dicembre la Volkswagen ha superato nelle vendita in Italia Stellantis, se i cittadini italiani hanno preferito acquistare un’auto prodotta all’ estero, piuttosto che una fatta in Italia, a fronte di condizioni di mercato e incentivi simili, il problema non è del governo ma dell’azienda”.

“Sarà un problema di marketing? Di modelli appetibili? Ma è un problema dell’azienda che evidentemente ha bisogno di rivedere le proprie politiche. Lo facessero”, ha aggiunto. “Negli scorsi anni – ha rilevato Urso – il 40% degli incentivi è andato a Stellantis, come è giusto che fosse, ma la metà di questi sono finiti a modelli prodotti all’estero e importati in Italia. Non può continuare così. L’ho detto con chiarezza”.

“Ove non ci fosse una inversione di tendenza, che riduca il delta tra produzione e immatricolazione in Italia, dal prossimo anno tutte le risorse del Fondo automotive andranno non più a incentivare i consumi ma la produzione. Quindi a chi produce o chi intende produrre di più nel nostro Paese. Per esempio una seconda casa automobilistica”, ha spiegato Urso.

E i Sindacati chiedono al Premier Meloni di convocarli

Intanto i Sindacati hanno chiesto al Premier Giorgia Meloni di convocarli. “Stellantis? Siamo di fronte ad una situazione che da tempo denunciamo. La capacità produttiva dell’azienda in Italia è di oltre 1,5 milioni di auto ma la produzione è ferma a 500 mila. Il tema è aperto ed è necessario che venga assunto, chiediamo a Meloni in persona di scendere in campo convocando un incontro con Stellantis e i sindacati a palazzo Chigi: gli incentivi di per sé non risolvono e c’è bisogno di una logica di intervento più forte. In Francia è presente lo Stato. Torniamo a chiedere che anche lo Stato italiano entri. Non è una novità. Lo chiediamo da tempo”. Così il leader Cgil Maurizio Landini a margine di un convegno.

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