Ilaria Salis, Meloni: “le catene? Succede anche in altri paesi occidentali”. E il padre promette querela

"Neanche Matteo Messina Denaro è stato trattato così": così Benedetto della Vedova sul caso di Ilaria Salis

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Anche in Ungheria c’è l’autonomia dei giudici e i governi non entrano nei processi” ma “quello di cui ho parlato col primo ministro ungherese Orban” è “che venga riservato un trattamento di dignità, rispetto e un giusto processo” per Ilaria Salis. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni dopo il Consiglio europeo a Bruxelles. E sulle immagini di Ilaria Salis in tribunale in catene il Presidente del Consiglio ha precisato che “accade in diversi Paesi, anche occidentali, non è nostro costume, sono certo immagini che impattano, ma in altri Stati sovrani funziona così“. “Né io né Orban possiamo entrare oggi nel giudizio che compete la magistratura; posso solo sperare che Ilaria Salis sia in grado di dimostrare la sua innocenza in un processo veloce“, ha ribadito la premier.

Non risulta un cambio di carcere per Ilaria Salis“. Lo ha detto Mihaly Kovacs, capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria ungherese, contattato per telefono dall’ANSA in merito alla possibilità che la militante antifascista milanese venga trasferita in un’altra struttura rispetto al carcere situato in via Gyorskocsi, presso la Procura di Budapest. Il ministero della Giustizia, autorità da cui in Ungheria dipendono le strutture carcerarie, non ha risposto ad una richiesta di commento in proposito.

Il padre di Ilaria Salis intende querelare Salvini per diffamazione

Roberto Salis, padre di Ilaria, è pronto a querelare per diffamazione il leader della Lega, Matteo Salvini, per sue le parole sulla 39enne detenuta in Ungheria. Il numero uno del Carroccio aveva accusato Ilaria Salis di aver partecipato nel 2017 a Monza un assalto a un gazebo della Lega (vicenda per la quale è stata assolta), sostenendo inoltre che la 39enne “non può fare la maesta e non può insegnare“. Frasi che secondo l’avvocato Eugenio Losco, difensore della 39enne insieme al collega Mauro Straini, presentano un “evidente contenuto diffamatorio“.

E’ però Ilaria, tecnicamente “parte offesa”, a dover decidere sulla presunta diffamazione. In pratica, per presentare querela contro Salvini, spiega il legale, serve prima una procura da parte della stessa donna detenuta in Ungheria. “E’ una valutazione che spetta Ilaria. Non l’ho ancora sentita e non so neppure se sia già stata informata delle parole pronunciate da Salvini. Per presentare querela ci sono comunque 90 giorni di tempo“, chiarisce l’avvocato Losco ad askanews.

Ilaria Salis già condannata nel luglio 2023

Prendiamo atto con curiosità della scelta del padre di Ilaria Salis di querelare Matteo Salvini. La Lega, invece, rinnova l’impegno affinché i diritti della donna detenuta in Ungheria siano tutelati. E aggiunge l’auspicio che Ilaria venga assolta rapidamente da tutte le accuse, a differenza di quanto è avvenuto in altra vicenda chiusasi con sentenza di condanna confermata in Cassazione il 3 luglio 2023 per concorso morale nella resistenza a pubblico ufficiale. Certo, resta sempre la domanda: è normale che una educatrice venga fermata in una capitale europea con un manganello?“. Così una nota della Lega.

‘Giustizia per Ilaria Salis’, sit-in all’ambasciata Ungheria

Un grande striscione “Giustizia per Ilaria Salis” esposto davanti all’ingresso dell’ambasciata d’Ungheria: è il sit-in organizzato da Italia Viva Roma oggi nella capitale per la maestra 39enne, detenuta da quasi un anno in carcere a Budapest. In piazza, tra gli altri, le ex ministre Maria Elena Boschi e Teresa Bellanova, Roberto Giachetti, Athos De Luca, Luciano Nobili, rappresentanti dei Radicali e Benedetto della Vedova di +Europa.

Non è accettabile la mancata applicazione degli standard basilari del diritto – ha sottolineato Marco Cappa di Italia Viva Roma – Non bastano telefonate o incontri in alberghi. Bisogna fare di più“. Per Boschi, “Il nostro governo purtroppo per undici mesi non ha fatto nulla per garantire a Ilaria Salis delle condizioni di dignità umana. I diritti fondamentali riguardano anche i detenuti e condannati” ha sottolineato.

E’ inaccettabile quell’immagine drammatica di una giovane donna trascinata con le catene e spiace sentire autorevoli esponenti del governo non avere due minuti per vederle” ha aggiunto Boschi assicurando: “Faremo una battaglia in Aula e tra la gente come lo facciamo tutti i giorni anche per i detenuti reclusi nel nostro paese. E’ inaccettabile che la Lega continui ad affermare che l’Ungheria possa fare come vuole“. Sulla stessa scia Bellanova che ha chiesto al governo di attivarsi per garantire “condizioni umane” a Ilaria.

Della Vedova ha precisato che “è vero che l’Italia può dare poche lezioni sulle condizioni carcerarie, ma qui siamo di fronte a un trattamento inumano. Bisogna indignarsi a prescindere da quello che Ilaria Salis ha fatto. Non è accettabile, è contro i diritti umani e l’Italia non può accettarlo. Neanche Matteo Messina Denaro è stato trattato così“.

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