Meloni: “no a lezioni da chi rincorreva gli italiani con i droni”

Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha parlato a qualche giorno dai fatti in Toscana: non manca la frecciata alle Opposizioni

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Giorgia Meloni parla per la prima volta pubblicamente a qualche giorno dagli scontri in Toscana alle manifestazioni pro Palestina che tanto stanno facendo discutere. Al Tg2 Post, la Premier si è difesa e ha respinto gli attacchi, non facendo mancare qualche frecciata all’Opposizione. “Penso che sia molto pericoloso togliere il sostegno delle istituzioni a chi ogni giorno rischia la sua incolumità per garantire la nostra, è un gioco che può diventare molto pericoloso”, ha detto la Presidente del Consiglio.

“Le lezioni sul Governo autoritario da parte di quelli che sparavano con gli idranti su lavoratori inermi seduti a terra perfettamente immobili o che rincorrevano gli italiani da soli in spiaggia con i droni anche no”, ha poi aggiunto in riferimento ai tempi del Covid, quando durante il lockdown l’ordine del Governo Conte era di rincorrere i runner da soli in spiaggia con i droni.

Meloni: “dal 7 ottobre oltre mille manifestazioni e 26 agenti feriti”

Poi Meloni ripercorre i fatti di questi mesi. “Penso che per giudicare correttamente quanto accaduto sia utile raccontare qualche numero: dal 7 ottobre scorso, data dell’attacco di Hamas contro Israele, in Italia ci sono state oltre mille manifestazioni, in quelle manifestazioni ci sono stati 26 agenti feriti. Nel 2023 gli agenti feriti nelle manifestazioni sono stati complessivamente 120, i casi in cui ci sono stati problemi in queste manifestazioni, momenti di tensione, sono il 3%”, le sue parole.

Il Presidente del Consiglio: “noi non abbiamo mai vietato manifestazioni pro Palestina, a differenza di altri paesi”

“Noi – ha precisatoa differenza di quanto accaduto in altri Paesi europei abbiamo scelto di non vietare le manifestazioni a favore della Palestina, da noi la libertà di manifestazione viene garantita indipendentemente da ciò per cui si manifesta.In altri Paesi non è stato così, noi abbiamo scelto di garantirle, quelle manifestazioni sono state moltissime ma i dati dicono che la gestione dell’ordine pubblico molto complessa oggettivamente è stata una gestione per la quale nel 97% dei casi non ci sono stati problemi”.

E non assolve tutti. “In alcuni casi ci sono stati problemi, se ci sono degli errori, delle responsabilità, degli abusi, chiaramente si devono sanzionare. Però non si può parlare delle forze dell’ordine solo quando qualcosa non funziona, perché in tutti gli altri casi, nei casi in cui ci sono stati 120 agenti di polizia che sono finiti all’ospedale, che sono stati feriti per garantire l’ordine pubblico, la nostra incolumità e magari anche con stipendi inadeguati, nessuno ha detto a loro grazie”, ha specificato. “Allora forse è il caso di fare anche questo, dire grazie alle forze dell’ordine per il lavoro che fanno ogni giorno. Fermo restando che se poi qualcuno sbaglia chiaramente si deve intervenire e si deve sanzionare come prevede il nostro ordinamento”, ha aggiunto la Premier.

In merito alle manganellate in Toscana, ieri ha suscitato diverse reazioni l’ufficialità del trasferimento ad altro incarico da parte di Silvia Conti, dirigente del Reparto Mobile di Firenze. In tanti hanno ipotizzato potesse essere legato alle manganellate nelle due città toscane – una sorta di “punizione” – ma in realtà fonti di sicurezza hanno fatto sapere che il cambio era già programmato da tempo.

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