Mimmo Praticò è d’accordo con Ballarino: “squadra senza attributi”

Le parole dell'ex Presidente della Reggina Mimmo Praticò in merito al momento attuale della Fenice Amaranto

StrettoWeb

Mimmo Praticò, ex Presidente della Reggina nonché padre dell’attuale Club Manager della Fenice Amaranto, Giuseppe, ha detto la sua sulla società a Pianeta Dilettanti. L’imprenditore, in riferimento alla sconfitta di domenica in casa del Sant’Agata di Militello, dice di essere d’accordo con Ballarino: è una squadra senza attributi. Forse non li ha mai avuti, non ha mai capito in quale città si trova e che bisogna uscire dal campo con la maglia strizzata. Noi vediamo troppe partite del Manchester, del Chelsea, ma il calcio è semplice: si vince tirando in porta. Coi passaggetti dei due centrali, con il pallone indietro al portiere al 43’… Bisogna giocare con il sangue agli occhi“.

Anche Mimmo Praticò, dunque, scarica la responsabilità su squadra e allenatore. Lui è tifoso e il suo è un punto di vista. Certo non è il massimo che a farlo sia la società, come spiegato ieri in un editoriale apposito: il collettivo non può essere la principale responsabile, con l’allenatore, della sconfitta di domenica e del fallimento di questa stagione. E le ramanzine a Rosseti non sono altro che specchietto per le allodole alla tifoseria. I calciatori li ha scelti la proprietà insieme all’area tecnica e loro stanno facendo il possibile.

Tornando a Praticò, ha continuato: “la società ha preso un direttore sportivo e un allenatore che hanno fatto la squadra. Se a un certo punto questa squadra non dà i risultati, significa che non ha capito. Mi risulta che il club paghi tutti. In una società come Reggio Calabria si deve giocare bene per 100 minuti”.

Praticò: “siamo andati in mani di persone sconosciute”

Poi Praticò viene interpellato relativamente a quanto accaduto negli ultimi anni con la Reggina. Dopo il fallimento con Foti, i suoi tre anni, la conquista della Serie C e la cessione a Luca Gallo. Anche se, rimarca, “bisognerebbe andare a scavare e a capire il perché dei fallimenti degli ultimi anni. Si è persa un’occasione affinché una società rimanesse a un reggino. Siamo andati in mani di persone sconosciute“.

Se c’era questo reggino? Ci poteva essere. Noi non siamo riusciti ad esprimere dei dirigenti reggini per poter iscrivere la squadra in Serie D. Questo è il problema serio. I tifosi li capisco, capisco anche l’amarezza, ma dobbiamo capire che abbiamo fatto degli errori e ci troviamo con una società che sta facendo i passi che può fare. Se ci fossero degli avventurieri non so che continuità potremmo avere”, ha aggiunto.

Condividi