Giallo sulla morte di Navalny, il corpo è sparito: “omicidio pianificato da Mosca”

La portavoce del dissidente russo, Kira Yarmish, ha affermato che il corpo di Navalny non è all’obitorio di Salekhard, come era stato indicato dalle autorità della colonia penale dove era detenuto

StrettoWeb

Giallo sulla morte di Alexey Navalny, il più agguerrito oppositore di Putin. La portavoce del dissidente russo, Kira Yarmish, ha affermato che il corpo di Navalny non è all’obitorio di Salekhard, come era stato indicato dalle autorità della colonia penale dove era detenuto. “L’avvocato e la madre di Alexey sono arrivati all’obitorio di Salekhard. L’obitorio è chiuso, nonostante le rassicurazioni della colonia penale sul fatto che sia funzionante e che il corpo di Navalny si trovi lì. L’avvocato ha chiamato il numero di telefono sulla porta. Gli è stato detto che era la settima persona a chiamare oggi. Non c’è il corpo di Alexei nell’obitorio”, spiega la portavoce.

“A un altro degli avvocati di Navalny, che si è rivolto al comitato investigativo di Salekhard, è stato detto che ‘la causa della morte di Alexey non è stata ancora stabilita ed è stato effettuato un nuovo esame istologico’. I risultati dovrebbero essere disponibili la prossima settimana. È evidente che mentono e fanno di tutto per evitare di consegnare il corpo”, rimarca la portavoce.

“Omicidio pianificato”

“Un omicidio pianificato“, altro che “morte improvvisa” come ha affermato Mosca, il gruppo di Alexei Navalny non ha dubbi che l’oppositore sia stato ucciso e accusa le autorità di non volere riconsegnare il corpo alla famiglia per “nascondere le tracce del delitto”. Il tutto mentre centinaia di russi sono scesi in piazza in decine di città per rendere omaggio al dissidente scomparso e la polizia ha fermato 350 persone.

Un altro appello, lanciato da Yarmysh in un’intervista alla testata indipendente Dozhd, riguarda il futuro del movimento. “La cosa più importante – ha affermato – è continuare a lavorare. Non è scomparsa la nostra convinzione che la bella Russia del futuro verrà”.

Indignazione dei Ministri degli Esteri del G7

I ministri degli Esteri del G7, riuniti a Monaco, hanno espresso la loro “indignazione” chiedendo alle autorità russe “di chiarire pienamente le circostanze” della morte di Navalny. Ma Vladimir Putin, chiamato in causa direttamente da diversi leader, compreso il presidente americano Joe Biden, continua a rimanere in silenzio.

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