Morti sul lavoro: “ci costano 6 punti di Pil”

Secondo Susini Group i morti sul lavoro sono "un danno per l'Italia dal costo di oltre 107 miliardi di euro"

StrettoWeb

“Si stima che i costi diretti e indiretti legati all’insicurezza sul lavoro in Italia ammontano a oltre 107 miliardi di euro, rappresentando il 6% del Prodotto Interno Lordo Nazionale“. Questo è quanto emerge da uno studio effettuato da Susini Group S.t.P., studio di Firenze leader nella consulenza del lavoro. Il grave incidente sul lavoro accaduto a Firenze, durante la costruzione di un centro commerciale, ha riportato alla ribalta il problema della sicurezza sui luoghi di lavoro.

In Italia ci sono quasi 24 milioni di lavoratori di cui oltre 18 milioni sono dipendenti. La sicurezza è fondamentale e la normativa italiana ha messo in atto negli anni azioni sempre più incisive per cercare di limitare i danni che gli incidenti possono provocare all’incolumità fisica dei lavoratori durante lo svolgimento delle loro attività“, commenta Sandro Susini, consulente del lavoro e fondatore di Susini Group S.t.P..

I dati statistici parlano chiaro: tra il mese di gennaio e dicembre 2023 sono state 585.356 le denunce di infortunio presentate all’Inail e 1041 quelle che hanno avuto un esito mortale. Le prestazioni economiche sostenute dall’Istituto superano i 5 miliardi di euro. Certamente numeri importanti, ma che sono risultati nettamente inferiori a quelli riportati nell’anno precedente.

I dati riferiscono di un -16,1% per quanto riguarda gli infortuni e un -4,5% per le morti“, continua Sandro Susini, consulente del lavoro e fondatore di Susini Group S.t.P. Eppure, periodicamente, l’argomento torna tristemente in primo piano. Si stima che i costi diretti e indiretti legati all’insicurezza sul lavoro in Italia ammontano a oltre 107 miliardi, rappresentando il 6% del Prodotto Interno Lordo Nazionale.
I costi sostenuti dalle aziende per permettere ai lavoratori di lavorare in sicurezza ammontano a 15,2 miliardi di euro che corrispondono allo 0,9% del pil prodotto annualmente.

Al di là dei numeri, che possono darci una visione concreta del “mondo sicurezza del lavoro”, l’importante è accrescere l’attenzione alla prevenzione e alla protezione dei lavoratori attraverso l’introduzione di norme e di meccanismi sempre più efficaci e una maggiore vigilanza. E ciò sarebbe prioritario avvenisse soprattutto nel campo degli appalti, dove i lavori vengono spesso subappaltati a prezzi sempre più bassi a danno della qualità del servizio, del bene prodotto ma soprattutto della tutela dei lavoratori“, conclude Sandro Susini.

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