Klaus Davi vestendo in alcuni poster Rocco Papalia da donna apparsi in alcuni comuni dell’Hinterland milanese nel 2017 ha “offeso l’onore e la reputazione di Rocco Papalia con l’aggravante di aver affisso pubblicamente i manifesti di Papalia in diversi comuni” come sostiene la Procura di Milano nel suo capo di imputazione, e che ha mandato a processo il noto massmediologo per aver danneggiato il buon nome del cittadino platiese, oppure ha esercitato un diritto di satira come ha fatto con numerosi altri boss da Messina Denaro a Rocco Morabito con una campagna definita esemplare da magistrati come Sebastiano Ardita nel suo ultimo libro?
La sentenza è prevista per domani. La difesa di Klaus Davi è affidata a Eugenio Minniti e Simona Giannetti.