Parco Lineare, benvenuti all’inferno! Reggio merita tutto questo?

Reggio Calabria, come rovinare la bellissima area del Parco Lineare Sud: tra montagne di immondizia e area parcheggi davanti al murales

  • Parco Lineare Sud spazzatura e parcheggi sul murales
    Foto di Salvatore Dato / StrettoWeb
  • Parcheggi davanti al Parco Lineare Sud
    Foto di Salvatore Dato / StrettoWeb
  • Parcheggi davanti al Parco Lineare Sud
    Foto di Salvatore Dato / StrettoWeb
  • Spazzatura al Parco Lineare Sud
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  • Parcheggi davanti al Parco Lineare Sud
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  • Parcheggi davanti al Parco Lineare Sud
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  • Parcheggi davanti al Parco Lineare Sud
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  • Parcheggi davanti al Parco Lineare Sud
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  • Parcheggi davanti al Parco Lineare Sud
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  • Spazzatura al Parco Lineare Sud
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  • Parcheggi davanti al Parco Lineare Sud
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  • Parcheggi davanti al Parco Lineare Sud
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  • Parcheggi davanti al Parco Lineare Sud
    Foto di Salvatore Dato / StrettoWeb
  • Parcheggi davanti al Parco Lineare Sud
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  • Parcheggi davanti al Parco Lineare Sud
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  • Spazzatura al Parco Lineare Sud
    Foto di Salvatore Dato / StrettoWeb
  • Parcheggi davanti al Parco Lineare Sud
    Foto di Salvatore Dato / StrettoWeb
  • Parcheggi davanti al Parco Lineare Sud
    Foto di Salvatore Dato / StrettoWeb
  • Parcheggi davanti al Parco Lineare Sud
    Foto di Salvatore Dato / StrettoWeb
  • Parcheggi davanti al Parco Lineare Sud
    Foto di Salvatore Dato / StrettoWeb
  • Parcheggi davanti al Parco Lineare Sud
    Foto di Salvatore Dato / StrettoWeb
  • Parcheggi davanti al Parco Lineare Sud
    Foto di Salvatore Dato / StrettoWeb
  • Spazzatura al Parco Lineare Sud
    Foto di Salvatore Dato / StrettoWeb
  • Parcheggi davanti al Parco Lineare Sud
    Foto di Salvatore Dato / StrettoWeb
  • Parcheggi davanti al Parco Lineare Sud
    Foto di Salvatore Dato / StrettoWeb
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StrettoWeb

Il Signore dà il pane a chi non ha i denti. Mai detto fu più azzeccato, per Reggio Calabria. La natura più bella ha deciso che avrebbe dovuto mettere piede qui, in un lembo di terra incastonato nel cuore del Mediterraneo, nel cuore dello Stretto, tra i riflessi del mare e montagne mozzafiato. In fondo, le parole di Giuseppe Garibaldi al Grande Fratello hanno inorgoglito tutti. Così come quelle di Wilson (Ryanair) sullo sciare in montagna e sulle bellezze di Scilla.

E’ qui che però sorge spontanea una domanda: Reggio Calabria si merita questo spettacolo? Si merita tutto questo? Si merita un mare azzurro e limpido? Si merita panorami da film? Un clima mite e soleggiato? E’ una domanda che la città stessa si pone spesso quando evidenzia le storture, le ingiustizie, tutto ciò che non va. Ed è combattuta. Forse non lo merita. O forse sì. Poi però facciamo un salto al Parco Lineare Sud e la risposta sembra essere scontata: Reggio Calabria non merita questo spettacolo.

Inutile stare ad approfondire, per i cittadini reggini, cosa è e cosa rappresenta (o dovrebbe rappresentare) il Parco Lineare Sud. E’ l’area della zona sud di collegamento al centro, in attesa del tanto discusso Ponte sul Calopinace. E’ un’area dove incontrare il mare e dialogarci. Dove passeggiare, correre, andare in bicicletta, o semplicemente dove sedersi in spiaggia e rimanere in silenzio, a pensare, a guardare, a sognare.

Naaah! Fermi tutti! Che sono tutte queste smancerie! StrettoWeb ha fatto un salto e c’è poco di cui parlare, c’è poco da sognare. Basta entrare dall’ingresso principale e… voilà! Montagne di spazzatura. Come per dire: “benvenuti!”. Le buste di immondizia sono tante, tutte lì, accatastate sul marciapiede con lo sfondo del mare. Ci sono anche rifiuti ingombranti: le solite poltroncine che vediamo un po’ ovunque (non sia mai che qualcuno volesse accomodarsi lì con uno spritz). E’ l’ennesima discarica abusiva a cielo aperto della città. Ma non è in qualche luogo disperso, di periferia, nascosto (comunque grave!), bensì in uno dei punti strategici più belli di Reggio Calabria. E tutto questo, fino a un po’ di tempo fa, non c’era. Non si spiega come e perché le sia stato attribuito magicamente il ruolo di discarica.

L’area parcheggio davanti al murales

Ma non è tutto, purtroppo. Sorvolando (si fa per dire) sullo stato di manutenzione ormai inesistente del kilometro che costeggia il mare – tra erbacce altissime e foreste inesplorate in aree che erano state adibite ad altro – si arriva al bellissimo murales che racconta la storia della città. “Ogni tanto qualcosa di bello, innovativo, segnante”, pensiamo. E infatti nei mesi scorsi è stato anche ampiamente esaltato, su StrettoWeb. Ma è un’illusione.

Non per l’opera in sé, affascinante, ma per ciò a cui sta pensando l’Amministrazione. A terra, infatti, sono ben visibili delle strisce bianche che delimitano un’area parcheggio. Non sappiamo per chi e per cosa. Di auto infatti ne passano pochissime, dal Parco Lineare, ma è possibile che con il Ponte sul Calopinace possano transitare. Nella speranza che rimanga un’area interamente pedonale – per famiglie, ragazzi, bambini e sportivi – anche pensando a dei parcheggi, la domanda è: perché e perché proprio là? Sostare lì significherebbe occupare la zona con delle vetture in fila, oscurando il bellissimo murales che dovrebbe essere goduto da chi, transitando in bici o a piedi, ripercorre la storia.

Ora, a meno che qualcuno non si sia divertito a disegnare linee bianche a casaccio – e non è questo il caso, dal momento che campeggia in alto un bel cartello con la scritta “P” – vorremmo capire a chi sia venuta in mente l’idea di realizzare un’area parcheggio lì, proprio lì. Il Parco Lineare Sud dovrebbe essere una zona non frequentata da auto o motorini. Solo bici e monopattini, eventualmente. Ci spieghino il perché di quelle linee. Altrimenti tutto questo non ha senso. Non ha senso insistere sulla mobilità sostenibile, su bike sharing, monopattini, auto elettriche e piste ciclabili (sigh!), per poi inserire un’area parcheggi in uno dei punti più belli di Reggio oltre il centro.

E’ tutto senza senso, è tutto al contrario. I turisti che scenderanno dagli aerei Ryanair potrebbero essere portati anche lì (magari se funzionasse degnamente il collegamento dalla stazione Aeroporto a quella Omeca), a guardare il murales e a fare una bella passeggiata in mezzo al mare, spostandosi poi a piedi verso il centro con il passaggio dal Ponte sul Calopinace. Ma quando? In un’altra vita?

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