Processo Montante, Musumeci: “nel cerchio magico c’era anche Antoci”. La replica: “mai fatto parte”

Sistema Montante in Sicilia, Musumeci al processo: "nel cerchio magico c'era anche Antoci". La replica dell'ex presidente del Parco dei Nebrodi: "mai fatto parte"

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Ha deposto anche il Ministro Nello Musumeci al palazzo di Giustizia di Caltanissetta in merito al processo Montante lanciando accuse durissime. “Del cerchio magico faceva parte anche il dottore Antoci, che assieme a Montante era uno degli apostoli dell’antimafia in Sicilia. Io sono intervenuto per rimuovere Antoci dalla carica di presidente dell’Ente Parco dei Nebrodi”.

“Il condizionamento del cerchio magico – spiega Musumeci – era evidente. Il cerchio magico è una sorta di loggia dove ognuno ha un ruolo e tutti si lavora per mantenere saldo il controllo del potere politico ed economico”. “I nomi? Nel governo di Rosario Crocetta il potere politico era curato da Lumia e Crocetta era una sorta di esecutore. E il potere economico era curato da Montante. Di questo cerchio magico faceva parte anche la dottoressa Monterosso, segretario generale della Regione. Per un certo periodo anche il presidente o commissario di Riscossione Sicilia, l’agenzia che aveva il compito di riscuotere le tasse, cioè l’avvocato Antonio Fiumefreddo“.

Antoci replica: “mai fatto parte”

“È incredibile come Musumeci, invece di spiegare i reali motivi della mia rimozione, mi citi in un contesto per me estraneo considerato che non ho mai conosciuto, incontrato, neanche per caso, né mai sentito il tono della voce di Antonello Montante, persona, ripeto, che non ho mai conosciuto e del quale ho commentato favorevolmente, con un apposito comunicato stampa del 10 maggio 2019, la sentenza di condanna”. E’ quanto Giuseppe Antoci, ex presidente del Parco dei Nebrodi.

“Dov’era Musumeci – continua Antoci – quando, ancora dopo l’attentato, in questi ultimi mesi la mafia dal 41 bis mi continuava a condannare a morte? Dov’era Musumeci quando venivo urgentemente spostato dall’Hotel di Bologna per il ritrovamento di bossoli davanti alla porta? Tutta la politica italiana e tutti i partiti mi sono stati vicino. Anche i suoi colleghi di partito da La Russa in poi, mi hanno manifestato grande vicinanza e solidarietà. Ma sempre gli altri esponenti politici, di lui neanche traccia, casualmente; di lui si ricorda solo la mia rimozione che è stata commentata nei modi che conosciamo”.

“Se Musumeci pensa di iniziare la sua campagna elettorale attaccando me, preoccupato della vicinanza dei cittadini siciliani alla mia azione e alla mia storia personale, sappia che io non indietreggerò di un passo soprattutto per tutelare la mia dignità. A tal riguardo ho già dato mandato ai miei avvocati per porre in essere eventuali azioni legali. Non si può giocare con la vita delle persone perbene”, conclude Antoci.

Di Paola (M5S): “su Antoci parole di Musumeci a sproposito”

“Evidentemente lo sport preferito di Musumeci è quello di parlare a sproposito. Lo ha fatto spesso da presidente della Regione, lo ha fatto da ministro, continua a farlo ora da teste nel corso processo Montante, screditando un uomo, come Antoci, la cui dirittura morale è testimoniata dai fatti. E si tratta di fatti che l’ex presidente del Parco dei Nebrodi ha scontato sulla sua pelle per stare dalla parte della legalità”. Lo afferma il coordinatore regionale del M5S, Nuccio Di Paola.

Musumeci – continua Di Paola – dovrebbe solo ringraziare Antoci per il suo protocollo della legalità, diventato legge dello Stato, che ha contribuito ad assestare pesanti colpi contro la cosiddetta mafia dei pascoli”.

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