Antonio Zappia è un cittadino di Reggio Calabria, emigrato da decenni a Milano, dirigente bancario, che ha sposato il progetto politico di Massimo Ripepi. Proprio con Ripepi ha partecipato all’evento presso il Teatro Cilea, con Stefano Bandecchi, dove ha reso la propria testimonianza dal palco. Oggi ha inviato a StrettoWeb una lettera che pubblichiamo integralmente:
Gentilissima redazione di StrettoWeb, con queste riflessioni desidererei ulteriormente approfondire il mio pensiero sul movimento RIVOLUZIONE RHEGGIO 743 A.C.
Come ribadito più volte, ed anche, in occasione del convegno tenutosi il 20 gennaio 2024, sono ormai 36 anni che sono residente in Lombardia. Nel luglio del 1987 mi laureai presso l’Università di Messina, città alla quale sono molto legato, per avermi dato la possibilità di ultimare i miei studi universitari.
Quando il 15 novembre 1987 fui contattato dal capoluogo meneghino per prendere servizio e con la morte nel cuore ed in lacrime lasciai Reggio, sapendo che non sarei più tornato nella mia città, la città che mi aveva dato i Natali, la città dove vivevano i miei genitori, ancora giovani. Sapevo della sofferenza che avrebbero provato nel sapere me e mio fratello gemello lontani da loro. La stessa sofferenza che io da padre non avrei sicuramente sopportato.
La speranza di tornare un domani a Reggio era sempre viva in me, ragazzo del sud che ha amato ed ama tutt’ora incessantemente il mare ed in particolare il mare di Reggio.
Ricordo le estati reggine trascorse costantemente e quotidianamente al Lido Comunale (allora stupendo) e, nell’adolescenza, anche le stagioni estive alla Tonnara di Palmi.
Ebbene, tutto ciò non si è verificato, poiché ho sempre lavorato per un primario istituto di credito lombardo, pertanto era impossibile tornarci.
Speravo sempre che Reggio riuscisse un giorno a superare le criticità ataviche, in tutti i suoi settori ma purtroppo le cose sono rimaste più o meno le stesse, tranne alcuni piccoli periodi in cui sembrava ci potesse essere la svolta, ma, purtroppo le cose sono peggiorate.
Ed arriviamo ai giorni attuali, ovvero l’ultimo decennio, il peggiore della storia reggina, governata dalla giunta Falcomatà, e del Sindaco, allora trentenne quando fu nominato. Le precisazioni sono d’obbligo tanto per lui, quanto per tutto gli assessori che nel tempo si sono succeduti e che hanno fatto parte delle varie giunte.
Purtroppo, come accade anche a livello nazionale la permanenza in questi ambiti è dettata dall’esigenza della sopravvivenza economica; faccio il mio compitino e tiro avanti. Ma no, cari Signori, non è così che funziona.
Vi posso dare la mia testimonianza del perché ho deciso di sposare il progetto del Dott. Massimo Ripepi. Nell’estate 2023 ho trascorso 15 giorni a Reggio, che, solitamente non faccio mai, per esigenze lavorative. Ebbene il degrado notato è stato allucinante, peggiore di quello che avevo notato 2/3 mesi prima. Il Lido comunale devastato, inondato di sporcizia, la spazzatura in tutte le strade della periferia, come Mortara di Pellaro. Vedendo una zona così degradata dall’aereo, mi sono immedesimato in un qualsiasi turista e mi sono indignato.
Dunque, quando Massimo Ripepi ha deciso di far qualcosa di risolutivo, rivoluzionario e mai visto prima, l’ho subito contattato per sposare il suo progetto fantastico, innovativo e, forse, risolutivo per il futuro di Reggio Calabria, governata da gente a cui tutto ciò non interessa (vedi fiducia del 30/01/2024).
Io sono pronto alla battaglia del cambiamento, anche contro tutti i detrattori sia a livello locale, che nazionale, che fanno di tutto per buttare fango sul movimento creato da Ripepi, ed assecondato già da tantissimi reggini.
Il nostro movimento non è populista, come qualcuno vuol far credere. Noi rivoluzioneremo, con le armi della verità e della trasparenza, Reggio in tutti i modi e cercando di risolvere tutte le sue criticità.
Ma di una cosa siamo certi: per noi NON varrà la legge del mandato dei 5 anni, per il bene dei cittadini saremo sempre pronti a metterci in discussione, senza mai guardare al nostro interesse personale. A noi non interessa questo, a noi interessa il BENE di Reggio, per i nostri figli e i figli dei nostri figli.
Vogliamo consegnare la nostra splendida città alle future generazioni, trasformata, bella, ricca; vogliamo ridare alla città di Reggio il lustro che merita e che gli amministratori attuali hanno tolto, in maniera oscena, e senza vergogna.
Quando vinceremo le elezioni (e ne sono convinto) lavorerò io in prima persona solo per il bene di Reggio e lo farò al di là di ogni mio interesse personale. Dopo 43 anni di onorata vita lavorativa, non avrei bisogno di continuare, avendo diritto alla mia pensione da lavoratore che, per ben 37 anni (fino ad ora) ha sempre lavorato, uscendo di casa alle 6,30 del mattino, per farvi rientro alle 19,00 nello stress, in una città come Milano.
Voglio essere in prima linea e lottare per la rinascita della mia terra fino a quando potrò.
Per noi di Rivoluzione Rheggio, varrà solo una cultura: la cultura del LAVORO costante, la cultura del FARE.
CHIEDO A TUTTI I REGGINI DI SVOLTARE PER IL BENE DI REGGIO, PER LE GENERAZIONI FUTURE, PER TUTTI.
Grazie per avermi dato la possibilità di pubblicare questa mia lettera.
Antonio Zappia