Reggio: presto una nuova, sensazionale attrazione turistica?

Il mistero svelato della buca nel quartiere Santa Caterina

Reggio Calabria e le sue buche
StrettoWeb

Di Kirieleyson. La città si prepara ad accogliere i turisti previsti per la prossima estate. E, come da tradizione, per poterlo fare al meglio, si comincia con largo anticipo nel ricercare la mossa vincente atta a consacrare definitivamente la vocazione turistica della città dello Stretto.

Dopo la congiunzione astronomica Luna – Saturno, dei giorni scorsi, a Santa Caterina, quartiere storico ubicato sul lato Nord del Centro, è possibile ammirare una spettacolare congiunzione terrestre tra una buca ed un cumulo di spazzatura.

Se per la spazzatura la cosa potrebbe non rappresentare una grande novità, se non fosse che, almeno negli ultimi tempi, si stia provvedendo a mantenere pulite le zone centrali e ad elevato traffico automobilistico (come quella in questione), lo stesso non può dirsi per la buca.

Infatti il manufatto esiste da diversi mesi, nonostante i residenti ne abbiano più volte denunciato l’esistenza, senza che sulla stessa si sia mai intervenuti. Inoltre, da un’analisi visiva, pare che la buca si si stia sempre di più ingrandendo e, cosa interessante, internamente.

In pratica, si vede la buca, ma non si sa quanto sia profonda e, soprattutto, dove finisca. Alcuni testimoni raccontano di avere visto un gatto entrarvi per non uscirne più.

Gli automobilisti evitano di parcheggiare nelle vicinanze, perché temono che vi possano sprofondare con la loro auto.

A rendere la buca più suggestiva, come si evince dalle foto a corredo dell’articolo, si profila, ben visibile, un grosso cumulo di spazzatura, che pare sia stato messo proprio lì (con l’ordine che non venga tolto) al fine di creare uno sfondo adeguato alla visione della buca da parte di turisti e residenti.

Ma perché la buca non viene riparata? Il motivo, tenuto rigorosamente tenuto segreto nei mesi scorsi, è stato svelato giusto ieri da una “talpa” stanziata a Palazzo San Giorgio.

Pare infatti che la buca abbia goduto di una certa protezione, non per semplice incuria, bensì perché essa rappresenta l’accesso ad una serie di cunicoli che si sviluppano nel sottosuolo (una specie di tunnel di Hamas) che pervaderebbero la città fin dai tempi degli Aragonesi e che, pertanto, rappresentano un reperto archeologico, quindi sottoposto a vincoli ben precisi.

Pare infine che le Autorità cittadine stiano pensando, grazie ai fondi del PNRR, di aprire al pubblico questi cunicoli e, al riguardo, sperano nel placet della Sovraintendenza ai beni archeologici.

Se Dio vuole, dopo le catacombe di Siracusa, la Napoli sotterranea, anche Reggio potrà proporre un giro, ai turisti che verranno, nella “Reggio sotterranea”!

Foto
buche reggio calabria
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