Reginaldo, Stuani e la Reggina: “chiacchieravo con gli anziani”

I due ex attaccanti amaranto Reginaldo e Stuani ricordano la Reggina in due diverse interviste: le loro parole

StrettoWeb

Uno ha lasciato bei ricordi ovunque è andato, girando l’Italia e in lungo e in largo, partendo dalla Serie A e arrivando in D in questi ultimi anni di carriera; l’altro è in Liga da tempo e sta lottando addirittura per lo Scudetto. Christian Stuani e Reginaldo, i due ex attaccanti sudamericani passati dallo Stretto, non dimenticano la Reggina. Entrambi, intervistati, hanno fatto un accenno alla squadra che gli ha dato possibilità di formarsi (Stuani) e rilanciarsi (Reginaldo).

Stuani sta giocando al Bernabeu il match scudetto col suo Girona in casa del Real Madrid: della Reggina “ho ricordi magnifici – ha affermato alla Gazzetta dello Sport – Lì non sono riuscito ad esplodere e a dimostrare le mie qualità, ma se ho fatto la carriera che ho fatto lo devo a quell’anno e mezzo a Reggio. E’ stato fondamentale per la mia crescita. La Reggina è stato il mio primo club in Europa e mi ha arricchito, mi ha fatto crescere. Mi vanto sempre di aver giocato nei tre grandi campionati europei: Serie A, Liga e Premier League. Il passaggio da Reggio mi ha formato”.

Stuani arrivò nel gennaio 2008, negli ultimi anni in A della Reggina. Per lui un anno e mezzo e poco spazio, con un record poco invidiabile: il suo è l’ultimo gol in assoluto della Reggina in Serie A, ed è anche l’unico con la maglia amaranto. Le qualità, però, le aveva già fatte intravedere allora. E infatti poi in Spagna ha lasciato il segno come uno dei bomber migliori degli ultimi anni.

Reginaldo: “Reggio Calabria come il Brasile”

Reginaldo a Reggio c’è stato invece più di recente, nella splendida stagione che ha portato alla B con Toscano in panchina e Denis e Corazza in attacco. Lui in città torna spesso, anche per guardare partite, oltre che per giocare da avversario al Granillo (quest’anno è al Real Casalnuovo). “E’ un legame incredibile, assolutamente oltre il calcio. Lì ho un rapporto straordinario con la gente… vivevo in centro, mi mettevo seduto con gli anziani a chiacchierare di tutto tranne che di calcio. Sono fatto così, amo socializzare e sembrava di stare in Brasile. Appena posso vado sempre a Reggio Calabria, quel luogo è nel mio cuore”.

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