Regionali Sardegna: la legge elettorale sarda, voto disgiunto e sbarramento

Regionali Sardegna: un unico turno, sbarramento, vince chi prende un solo voto in più, è prevista la doppia preferenza di genere ed è consentito il voto disgiunto

StrettoWeb

Domenica si vota in Sardegna per il rinnovo del consiglio regionale sardo. Un unico turno, sbarramento, vince chi prende un solo voto in più, è prevista la doppia preferenza di genere ed è consentito il voto disgiunto. Sono queste le caratteristiche della legge elettorale in Sardegna.

60 seggi da assegnare e 8 circoscrizioni

Da assegnare in Sardegna ci sono 60 seggi: sono 59 più il secondo classificato tra i candidati presidente. Otto le circoscrizioni elettorali: Cagliari, Carbonia-Iglesias, Medio Campidano, Nuoro, Ogliastra, Olbia-Tempio, Oristano e Sassari. Il totale delle circoscrizioni forma il collegio unico regionale ai fini del calcolo dei voti attribuiti ai candidati alla carica di presidente e dell’attribuzione e del riparto dei seggi fra le coalizioni e i gruppi di liste.

Nella ripartizione territoriale, che rispecchia la popolazione, Cagliari è sempre la più rappresentata con 20 consiglieri, seguita da Sassari con 12. Nuoro, Oristano e la Gallura ne avranno 6 per ciascuna, 4 saranno gli eletti nel Sulcis, 3 nel Medio Campidano e 2 in Ogliastra.

Sì al voto disgiunto

Al voto è possibile esprimere la preferenza per una lista e per un candidato presidente non collegati fra loro (voto disgiunto) e per la seconda volta nell’isola sarà prevista la possibilità di esprimere due preferenze purché siano destinate a candidati di genere diverso. Per essere eletto, al candidato presidente basta la maggioranza, anche relativa, delle preferenze.

Premio di maggioranza

Alle liste collegate al vincitore sarà assegnato un premio di maggioranza calibrato: il 60% dei seggi nel caso il presidente eletto abbia ottenuto una percentuale di preferenze superiore al 40%, il 55% dei seggi nel caso abbia ottenuto una percentuale di preferenze compresa fra il 25% e il 40%, nessuno sotto il 25%. La legge prevede anche una soglia di sbarramento: il 10% per le coalizioni e il 5% per le liste sciolte.

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