“C’è sicuramente qualcosa che non è andato bene e guai a non ammetterlo. Il problema è che Truzzu ha preso meno voti anche delle liste, e questo vuol dire che non siamo stati capaci di scegliere il candidato da mettere in lista. Qualcosa dobbiamo pur perdere, allora impariamo dalla lezione sarda: impariamo che i candidati si scelgono nella condivisione e non guardando al dato ultimo elettorale che consegna a Fratelli d’Italia, a Forza Italia, alla Lega la leadership in quel territorio”. Così ai microfoni di Radio Cusano Campus, nel corso della trasmissione ‘L’Italia s’è desta’ condotta dal Direttore Gianluca Fabi e da Roberta Feliziani, il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè.
“Guardiamo al tempo delle elezioni, quindi, evitando di arrivare troppo a ridosso -ha aggiunto- perché poi non c’è tempo di fare campagna elettorale, non c’è tempo di far conoscere bene il candidato. È una lezione che avremmo già dovuto imparare dopo alcune comunali, cito fra tutte Roma, e che dobbiamo imparare anche a livello regionale: bisogna riflettere su come si è arrivati a perdere e su quello ripartire”. Affinchè arrivi un segnale in questo senso, secondo Giorgio Mulè “bisogna sciogliere subito il nodo Basilicata, comunichiamo cioè il candidato 2 mesi prima e non 1 mese prima delle elezioni, andiamoci convinti, e convinti su quel preciso candidato”. Ci sarà forse stato un eccesso di prepotenza politica in questa ultima tornata elettorale? “Riguardo noi di Forza Italia quando ricopriamo ruoli istituzionali facciamo agire prima il buonsenso e solo poi l’appartenenza politica, la bandiera, perché se sei chiamato a fare certe cose lo fai con spirito di servizio verso il paese. So sicuramente che l’idea di Forza Italia viene considerata minore col fatto che è passata da percentuali che erano del 20% a quelle di ora che sono del 7%. Ma nei fatti non è così, perché le politiche di governo sono state arginate in alcuni casi e indirizzate in altri grazie all’impegno proprio di Forza Italia”. E ha proseguito “sull’azione di governo mi faccia dire che se io non mi ritrovassi o comunque avessi delle lacerazioni interne profonde, per onestà intellettuale lo avrei detto; io mi ritrovo nell’azione del governo e la rivendico anche guardando all’ultima legge di stabilità, alle scelte che sono state fatte, al cuneo fiscale, al coraggioso taglio di 14miliardi di tasse sui lavoratori. Certo, come tutti, vorrei che si facesse di più, ho le mie idee sulle pensioni, sul lavoro, ma aver superato il reddito di cittadinanza e andare verso una riforma vera della giustizia sono cose che abbiamo detto che avremmo fatto e che stiamo facendo. Mi piace pensare che questo governo marci compatto seguendo il programma elettorale, e non vedo su questo né pericoli né ritorsioni a livello centrale sul governo perché i temi che riguardano il governo, in tutti i settori, ritrovano il centrodestra unito. Si discute? Certamente. Si hanno posizioni diverse? Guai se non fosse così. L’importante è che poi alla fine si arrivi a una sintesi che rispecchi il programma che abbiamo sottoposto agli elettori e, finora, io mi sento di dire che è stato così”.
Inoltre, sulla riforma della giustizia e sulla cancellazione del super concorso di 700 nuovi magistrati presi dagli avvocati con 10 anni di esperienza professionale, il vicepresidente della Camera ha dichiarato: “sui magistrati io so però che ci sono 3 concorsi che stanno marciando insieme per l’immissione in un ruolo di oltre 1.500 magistrati. Sono peraltro concorsi lunghissimi e sui quali questo governo finalmente sta intervenendo. E aggiungo anche che il numero di cancellieri e di addetti alla segreteria è aumentato al punto tale che il tempo delle cause penali e il tempo delle cause civili è diminuito anno su anno, 26 su 22 nell’ordine di oltre il 20%: direi che questa è la migliore risposta rispetto all’efficienza che questo governo sta garantendo in materia di giustizia”. Infine, sullo stato dell’attuale coalizione ha detto “la Sardegna non deve diventare motivo per avviare ritorsioni o attivare chissà quali meccanismi. C’è un appuntamento immediato che è la scelta del candidato in Basilicata: dimostriamo su quello di avere imparato la lezione sarda e di andare avanti facendo tesoro di ciò che è stato sbagliato, così evitiamo anche di perdere un’altra regione. Nel frattempo abbiamo Umbria, Basilicata, Piemonte, Veneto. Tante le battaglie da fare e le facciamo tenendo conto di ciò che non è andato bene, senza sbattere i pungi, ma ragionando”, ha concluso Mulè.