Ryanair a Reggio Calabria, le vergognose battaglie politiche di Lamezia e il solito vittimismo reggino

Ryanair sbarca all'Aeroporto dello Stretto "Tito Minniti", a Lamezia qualcuno si mischia in battaglie politiche e a Reggio Calabria non capiscono

StrettoWeb

Aeroporti e veleni, polemiche, dannosi personalismi e nocive battaglie politiche. E’ successo a Reggio Calabria, succede a Lamezia. Ma la gente continua a confondere, mischiare il sacro col profano, l’opponendum con la rivolta, le “cattivissime e bruttissime” Cosenza e Catanzaro con il vittimismo in salsa reggina. Il riferimento è all’annuncio del Governatore Occhiuto in merito alla base Ryanair a Reggio Calabria, all’Aeroporto dello Stretto “Tito Minniti”, e alle parole di alcuni Consiglieri Comunali di Opposizione di Lamezia che hanno accusato il Sindaco Mascaro di non vigilare a dovere, dal momento che questa scelta danneggerebbe – a detta loro – lo scalo lametino.

Da Piccioni al PD, tutte le dichiarazioni dell’Opposizione contro il Sindaco di Lamezia Mascaro

Tra i più agguerriti Rosario Piccioni: “l’annuncio della nuova base Ryanair a Reggio Calabria è solo la punta dell’iceberg di una politica miope e l’ennesima conferma della debolezza politica della nostra città e dell’amministrazione Mascaro alla guida da otto anni”, ha detto. “Ci sono concreti rischi che la base Ryanair a Reggio Calabria porterà a un depotenziamento del nostro scalo, con la conseguenza di uno scenario aeroportuale calabrese completamente ridefinito e certamente non a vantaggio della nostra città”.

Sulla stessa lunghezza d’onda Grandinetti, del PD, secondo cui Mascaro “continua ad assecondare ogni decisione che va contro Lamezia. Grandinetti parla di ‘esproprio’ dell’ hub della Ryanair, aggiungendo che “abbiamo lavorato anni ed anni per far posizionare la Ryanair a Lamezia e giorno dopo giorno farlo diventare l’hub naturale del sud Italia della compagnia aerea e adesso l’accoppiata Regione-Comune in un attimo demolisce questa idea”.

Gli fanno eco, sempre dal PD, Carito e Vescio: “i registi non tanto occulti di questa operazione sembrano essere, oltre al presidente Occhiuto, i politici di Forza Italia e in particolare l’onorevole Cannizzaro, reggino doc. Complimenti all’onorevole per l’iniziativa che sicuramente porterà benefici all’aeroporto della sua città natale, un po’ meno al sindaco Mascaro che fresco di tesseramento con FI è riuscito a farsi “scippare” l’HUB Ryanair dal suo aeroporto. Insomma, non un buon inizio per il Mascaro forzista”.

A Reggio Calabria si sono indignati: ma perché?

A ben leggere le dichiarazioni in tanti, a Reggio Calabria, si sono indignati perché ancora una volta – a detta loro – dalle altre città calabresi sono invidiosi dei successi di Reggio Calabria. Prima precisazione: successi di cosa? A portare Ryanair sullo Stretto, come spiegato in altro articolo qualche giorno fa, è stato un cosentino, Roberto Occhiuto, col supporto dell’unico politico reggino che per lo scalo si è speso in fatti e non in chiacchiere, Francesco Cannizzaro.

Dunque, i successi (che successi ancora non sono, perché la politica locale – lì sì – dovrà mantenere il colosso irlandese e non farlo scappare via alla fine del contratto) sono frutto delle capacità di un cosentino, Presidente di Regione, che ha spostato l’attenzione su Reggio. Ecco cosa diceva qualche giorno fa. “Quando i vertici di Ryanair sono venuti in Calabria un anno fa mi parlarono della possibilità di inserire qualche nuova rotta dall’aeroporto di Lamezia, ma non pensavano ancora a Reggio Calabria. Io gli parlai invece soprattutto dello scalo di Reggio perché credo possa essere davvero l’aeroporto dello Stretto e attrarre anche l’utenza della Sicilia orientale”.

Seconda precisazione. Facciamo fatica a capire il perché l’Aeroporto di Lamezia debba essere depotenziato da questa scelta. E’ il più centrale e più grande, quello coi numeri più importanti, il reale motivo per cui Ryanair si è avvicinato con forza alla Calabria. Tra l’altro, anziché depotenziato, lo scalo sarà avvantaggiato dalla presenza di nuovi voli, sia con la compagna irlandese che con Easyjet. Un discorso assolutamente fuori luogo, di cui spiegheremo dopo le motivazioni, già – però – francamente interpretabili.

I chiarimenti del Sindaco di Lamezia, Mascaro

Intanto, riportiamo semplicemente le parole dello stesso Sindaco Mascaro, con cui respinge le accuse e rilancia. “Non c’è assolutamente nessun rischio di depotenziamento, perché non c’è nessuna competizione tra gli aeroporti – ha detto a Gazzetta del Sud – Sacal li gestisce tutti, non ci sono voli che vengono eliminati da Lamezia per essere presenti a Reggio, l’Aeroporto di Reggio ha una chiara attrattività per la Sicilia orientale, inoltre da Lamezia continuiamo a vedere annunci su nuove rotte anche internazionali”. Il 2023 è stato “un anno in grande crescita, forse quasi ai livelli record del 2019 con quasi tre milioni di passeggeri. Ben venga una Sacal che sia gestore di aeroporti tutti più forti, dobbiamo ragionare su ottica della Regione, non di campanile”.

In queste parole c’è praticamente tutto. E’ un concetto chiaro e lineare, senza troppi ragionamenti. Anche Lamezia trarrà vantaggio da questo, non c’è nessun depotenziamento. E la volete sapere una cosa? Reggio Calabria non c’entra nulla. Di Reggio Calabria, ai Consiglieri di cui sopra, non frega nulla. Una emerita ceppa. E non gli interessa sia se il “Tito Minniti” chiude, sia se porta 3 milioni di passeggeri. Il problema – l’unico problema – è che il Sindaco Mascaro di recente è passato in Forza Italia, lo stesso partito di Occhiuto e Cannizzaro, e per l’Opposizione questa dovrà diventare una battaglia politica.

Bastava seguire i fatti, e leggere le dichiarazioni tra le righe, per capirlo, senza lasciarsi andare ad elucubrazioni mentali e vittimiste – le solite, dal calcio, dall’opponendum, ad altre superflue e inutili discussioni – tipiche di Reggio Calabria. Purtroppo, però, tutto il mondo è paese e – così come a Reggio Calabria – anche a Lamezia ci sono partiti (guarda caso, anche qui, a forte maggioranza PD) che anziché pensare agli interessi della comunità, della città; anziché far sì che la stessa possa svilupparsi e crescere, preferiscono aizzare il fuoco della polemica, inveire contro la Maggioranza per il puro gusto di annientarla e portarla allo sfinimento, con lo scopo di guidare la città.

No, la Calabria non ce l’ha con Reggio

In fondo, a Reggio Calabria, è accaduta una roba simile. E anche con l’Aeroporto. Dalle sorti della città passate, quelle in cui il PD non aveva voce in capitolo perché il Centro Destra vinceva le elezioni col plebiscito assoluto, a tutte le questioni infrastrutturali. Tutto ciò che è di Destra va demolito, distrutto, annientato, raso al suolo. Ma se poi ne cogliamo l’opportunità, dopo tanto tempo, dopo molta acqua passata sotto i ponti, cambiamo idea e ce ne prendiamo pure i meriti (vedi Waterfront e Museo del Mare di Zaha Hadid, ma non solo), perché tanto molta gente dimentica.

No, la Calabria non c’è l’ha con Reggio. I reggini svestano i panni dei rivoltosi e dei vittimisti, che per una volta un Governo regionale guarda con attenzione allo Stretto perché ne ha capito le potenzialità. Non dimentichiamo che braccio destro di Occhiuto è una reggina, Giusi Princi. Non dimentichiamo che uno dei suoi più fedeli “alleati” è un reggino, Francesco Cannizzaro. E ancora non dimentichiamo che – al netto di smentite di rito (per necessità e opportunità) – il Capodanno 2024 si terrà a Reggio Calabria. E ad orientare la decisione è stato sempre un cosentino, che in pochi anni ha fatto a Reggio Calabria dieci volte di più di quanto non siano riusciti a fare politici reggini dal 2014 ad oggi. Tanto vi dovevo.

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