Ero troppo eccitato ieri sera, per la vittoria della Fenice Amaranto in casa del Licata, che ho totalmente dimenticato l’evento super mega galattico di Travaglio al Teatro Cilea di Reggio Calabria. Non ce l’ho fatta ad andare, ma morivo dalla voglia. Tantissimo. Avrei voluto fare tante domande. Prima che a lui, però, ai “coraggiosi” presenti in platea che hanno assistito al suo “show”, che hanno applaudito un uomo che qualche settimana fa ha definito i cittadini calabresi degli assassini. Tutti. Boh, contenti loro.
E poi avrei intervistato lui, Travaglio, alla fine del suo intervento. Oppure no. Dopo aver letto cosa ha detto ieri sera, su vari temi nazionali dell’attualità, ho poi pensato che forse è stato meglio non andare. Mi sarei avvelenato il sangue e non era probabilmente il caso, vista l’eccitazione per la rimontona di ieri. Il giornalista del “Fatto Quotidiano” ha parlato di Reddito di Cittadinanza e Superbonus, ha sparlato sul Ponte, ha detto che questo Governo ha fallito anche nella Giustizia. Già, proprio lui, lo strenuo difensore di un partito (il Movimento 5 Stelle) che ha improvvisamente cambiato bandiera, che da giustizialista è diventato improvvisamente – e magicamente – garantista. A convenienza.
Quali benefici hanno portato Reddito di Cittadinanza e Superbonus?
Poi ha detto che “questo Governo ha distrutto il Reddito di Cittadinanza ed il Superbonus“. Non ho capito. L’ha detto davvero? L’ha distrutto perché portava benefici? Quali, esattamente, sono i benefici di una politica fatta di sussidi, che genera fannulloni e mantenuti pagati da quegli italiani (sempre meno) che si rompono il culo lavorando dieci ore al giorno? Quali sono i benefici di uno strumento che era stato spiegato per “rilanciare l’edilizia e stimolare gli investimenti sul settore energetico”, ma che quella stessa edilizia l’ha affossata ancor di più, tra prezzi alle stelle, inflazione galoppante e nascita di aziende fantasma che hanno soltanto stravolto il mercato?
La fine del Movimento 5 Stelle
Poi Travaglio ha difeso – non sia mai – Giuseppe Conte. Ha detto che cercano di farlo morire ma lui non muore mai, non ci riescono. Eh beh, si vede, infatti. Si nota, oggi, il grande successo di un partito che avrebbe dovuto aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno, ma che l’unica cosa che ha aperto sono state le bocche degli italiani incazzati che li avevano votati e si sono sentiti ingannati. E ora il seguito è quello che è, con annunci di presunte alleanze e aperture a questo e quell’altro. A convenienza, anche qui. Dovevano camminare da soli, poi si sono alleati alla Lega. E ora sono ormai “amici” del PD.
Non poteva mancare, poi, il grande classico, mantra dei “suoi”: il Ponte sullo Stretto, su cui ha dimostrato di essere totalmente ignorante in materia blaterando di incapacità di presentare un progetto decente quando in realtà il progetto c’è ed è stato approvato da decenni ma è stata la politica a decidere di bloccare lo sviluppo del Sud.
Insomma, avrei voluto chiedergli tutte queste cose. Ma forse è stato meglio così. Non potevo rovinarmi una così bella giornata come quella di ieri.