Sicilia: è crisi nera per il Centro/Destra, bocciata la riforma delle province. Si andrà al voto?

Bocciata all’Assemblea Regionale Siciliana la legge per l’elezione diretta dei presidenti delle Province, ormai è resa dei conti nel Centro/Destra

StrettoWeb

E’ crisi nerissima per la maggioranza di Centro/Destra all’Assemblea Regionale Siciliana. Dopo la bocciatura del Ddl salva-ineleggibili con 34 voti contrari e 30 favorevoli, oggi nuovo importante intoppo per la maggioranza: non passa la legge per l’elezione diretta dei presidenti delle Province. L’Ars, con voto segreto, 25 favorevoli e 40 contrari, ha bocciato il disegno di legge. Fallisce il tentativo di Renato Schifani di reintrodurre il voto diretto nelle Province in Sicilia. La maggioranza è sempre più ai ferri corti.

Fratelli d’Italia ha mollato Schifani

Già ieri ben 10 deputati su 13 di Fratelli d’Italia risultavano assenti nell’aula dell’Ars riunita per affrontare la riforma delle Province. I tre presenti erano il capogruppo Giorgio Assenza e i parlamentari Marco Intravaia e Nicola Catania. Insomma, ormai è evidente la spaccatura in una coalizione che non esiste più.

Si andrà a votare?

E’ evidente che la situazione nel Centro/Destra siciliano è ormai implosa. Fratelli d’Italia è nettamente distante rispetto a Forza Italia, Lega, la Dc di Cuffaro e l’Mpa di Lombardo. A questo punto bisogna capire se sia utile una riunione a Roma tra Meloni, Salvini e Tajani per poter raggiungere un nuovo equilibrio, altrimenti è inevitabile tornare al voto.

Di Paola (M5S): “Governo e maggioranza battuti sonoramente due volte”

“Il parlamento regionale ha sfiduciato palesemente per la seconda volta il presidente Schifani presente in aula. La prima volta con il disegno di legge che salvava gli ineleggibili, ed oggi con l’altro suo cavallo di battaglia ovvero la restaurazione delle province regionali e delle relative poltrone. Se fossi il Presidente Schifani trarrei le dovute considerazioni da questa ennesima bocciatura. La maggioranza di destra non esiste più e non rappresenta i siciliani”. A dichiararlo è il deputato regionale e coordinatore del Movimento 5 Stelle Nuccio Di Paola a commento della seduta ARS dove il governo regionale e la sua maggioranza sono andati sotto, numericamente, con il voto segreto sull’articolo 1 del DDL sulle province.

“Con questa sonora bocciatura – aggiunge Di Paola – ribadiamo la nostra posizione contraria a questo  DDL province. Evitiamo di creare storture normative che danneggiano i siciliani. Abbiamo chiesto il ritiro del disegno di legge ma Schifani non ha voluto darci ascolto, ecco perché abbiamo chiesto il voto segreto. Ci sono ben altre emergenze di cui dobbiamo occuparci come rappresentanti dei siciliani: dalla viabilità all’agricoltura, da quella della sanità alla crisi di liquidità delle famiglie. I siciliani non possono più aspettare e non sanno cosa farsene della moltiplicazione delle poltrone”, conclude Di Paola.

Pellegrino (FI): “oggi hanno perso i siciliani”

“I siciliani hanno perso oggi una grande opportunità per ridare dignità e rappresentanza istituzionale all’ex province, che ormai da anni, dopo una scelta scellerata del governo Crocetta, versano in stato di gravissima crisi in termini di servizi per i cittadini e i territori. Non può che dispiacere che una norma di alto valore istituzionale sia stata bocciata, trincerandosi dietro scuse false come quella che si sarebbe trattato di una mossa pre-elettorale. Ad essere uscita oggi sconfitta da Sala d’Ercole è la democrazia e la rappresentanza democratica dei siciliani, che dovranno continuare a subire i danni della cancellazione degli Enti di area vasta”. Lo dichiara Stefano Pellegrino, presidente dei deputati di Forza Italia all’Assemblea Regionale Siciliana.

Antonio De Luca (M5S): “schiaffone a Schifani sulle Province sentito fino a Roma”

“Lo schiaffone a Schifani sulle Province si è sentito fino a Roma e non può non avere conseguenze. Questo governo deve andare a casa”. Lo ha affermato in aula il capogruppo del M5S all’Ars, Antonio De Luca, appena dopo la netta bocciatura dell’articolo 1 della legge sulle Province che decreta la bocciatura dell’intero apparato normativo. “Si tratta – ha affermato Antonio De Luca – di un risultato anche più clamoroso di quello che immaginavo, anche se avevo sottolineato che questo ddl non era condiviso nemmeno dalla sua maggioranza, ma Schifani ha avuto l’arroganza di presentarsi in aula e prendere in diretta questa sonora batosta sulla legge che porta la sua firma. Ora tragga le dovute conseguenze e si dimetta, anche perché questa è l’ennesima dimostrazione che questo governo non ha più maggioranza né in aula né fuori da essa”.

Mpa: “che delusione”

“Esprimiamo piena delusione per un disegno di legge che avrebbe consentito il voto democratico per le nostre province, ormai da troppo tempo lasciate in balia dell’assenza di politica e di governo delle cose”. È quanto dichiarano unanimemente i deputati del gruppo Popolari e Autonomisti, on. Giuseppe Castiglione, on. Giuseppe Lombardo, on. Giuseppe Carta, insieme all’assessore on. Roberto Di Mauro, all’esito della seduta d’aula che ha registrato la bocciatura del testo che avrebbe reintrodotto l’elezione diretta degli organi delle province siciliane.

“Sono sotto gli occhi di tutti – proseguono i deputati – le condizioni drammatiche in cui versano tutte le strutture scolastiche e le opere infrastrutturali in generale di competenza delle ex province e soltanto il ritorno alle elezioni democratiche degli organi può determinare un’effettiva inversione di rotta su questi fronti”.

 Dipasquale (Pd): “ora si pensi a elezioni di secondo livello”

“Il voto di oggi all’Ars era una morte annunciata. Adesso bisogna pensare alle elezioni di secondo livello nelle Province. la maggioranza è rimasta vittima delle sue stesse forzature”. A dirlo è stato il deputato del Pd all’Ars, Nello Dipasquale, intervenendo a Sala d’Ercole dopo il voto sul ddl Province. Dipasquale ha poi aggiunto una considerazione sul voto segreto: “uno strumento di democrazia che difenderemo”.

Condividi