Nessun mistero, in fondo. La posizione era abbastanza chiara. Il movimento reggino “La Strada” dice “no” al Ponte sullo Stretto. Il gruppo è guidato da Saverio Pazzano, la cui ideologia spicca chiaramente a Sinistra. E, si sa, ormai non si discute più sull’effettiva importanza dell’opera: siccome l’iniziativa è della Destra, la Sinistra dice “no” a prescindere. Lo abbiamo visto a livello nazionale, lo vediamo a livello locale. E’ addirittura intervenuta la Magistratura, con l’apertura di un’inchiesta dopo l’esposto presentato da – guarda caso – la Sinistra, nelle persone di Bonelli, Schlein e Fratoianni.
Chissà come si sarebbero comportate, tutte queste persone, se a battagliare per l’opera fosse stato Prodi anziché Berlusconi, e oggi Conte anziché Salvini. Ma tant’è. Il “no” ideologico, oggi, si nasconde dietro presunti tecnicismi, che chiamano in causa l’impossibilità a realizzare il Ponte per triliardi di motivi. Eppure gli studi vanno avanti, il progetto è stato aggiornato e, come spiegato dagli esperti (migliaia di volte), “risponde” positivamente ai rischi maggiori, cioè venti e terremoti.
L’iniziativa de “La Strada” a Reggio Calabria: a Palazzo San Giorgio il “Ponte non praticabile”
Ma non va bene. E così, a livello locale, anche il gruppo “La Strada” scende in campo. “Venerdì 1 marzo dalle ore 16.00, presso l’aula del Consiglio Comunale di Reggio Calabria, a Palazzo San Giorgio, si terrà un importante incontro pubblico dal titolo “Ponte non praticabile”. L’iniziativa, voluta e organizzata dal gruppo La Strada, vedrà la qualificata partecipazione di studiosi, di sigle e associazioni e movimenti, di storiche e storici esponenti della tutela dell’Area dello Stretto, di rappresentanti degli enti locali, di parlamentari e riferimenti provinciali, regionali e nazionali di movimenti e partiti schierati a difesa dello Stretto e del suo patrimonio ambientale, culturale, sociale”, si legge nella nota del movimento.
“Un’occasione importante, alla quale la cittadinanza è invitata a partecipare, per riflettere su un’ipotetica infrastruttura che oggi torna centrale nel dibattito pubblico e che continua a presentare evidenti criticità. Il sì alla tutela dell’Area dello Stretto, ad una mobilità efficiente e sostenibile, alla valorizzazione delle enormi ricchezze ambientali e culturali del territorio prevede il no netto ad un’opera inutile, già obsoleta, fortemente impattante in negativo, insostenibile. L’incontro pubblico promosso da La Strada sarà l’occasione per un confronto su un tema determinante per Reggio e per la sua area metropolitana”.
Non sappiamo dall’alto di quali certezze il Ponte sullo Stretto debba essere definito “un’opera inutile, già obsoleta, fortemente impattante in negativo, insostenibile”. In tutto il mondo queste opere qui vengono promosse, approvate, stimolate, perché permettono a un territorio di svilupparsi. Solo in Italia pensiamo invece di guardare avanti, mentre il resto d’Europa ci sorpassa, con la mobilità sostenibile e l’ambiente al sicuro. Come se da solo bastasse. Come se da solo risolvesse ogni problema. Senza pensare che oggi, i traghetti che attraversano lo Stretto, inquinano molto di più di quanto invece non accadrebbe con il Ponte, con l’attraversamento su gomma e rotaia. Anche questo spiegato in ogni modo dagli esperti. Da chi non ha preconcetti, da chi non ragiona per ideologia o politica. Ma tanto ormai è fiato sprecato.
Ma forse parlano del Ponte sul Calopinace?
Ma non è che per caso ci si riferiva al Ponte sul Calopinace? Ci aspetteremmo che un gruppo reggino, guidato da un Consigliere di Opposizione, battagliasse per chiedere spiegazioni su qualche metro di ponticello che avrebbe dovuto vedere la luce quattro anni fa. E invece no. Si “combatte” per un’opera voluta e promossa, giustamente, dal Governo nazionale. Ma forse, come ha detto ieri Mario Cardia in Consiglio Comunale, di questo passò finirà prima quello sullo Stretto che quello sul Calopinace.