Varapodio, orrore di ‘Ndrangheta: chiesa incendiata durante la messa

Varapodio: all'interno della chiesa quando sono divampate le fiamme, erano presenti in quel momento circa 10 persone

StrettoWeb

La criminalità organizzata alza il tiro contro la parrocchia di Varapodio: nel tardo pomeriggio di oggi, infatti, alcuni criminali hanno incendiato l’auto di don Gianni Rigoli, il parroco del paese della piana di Gioia Tauro. L’auto si trovava a pochi metri dalla chiesa quando durante la messa le fiamme si sono alimentate cosi tanto da bruciare anche parte della chiesa.

All’interno della chiesa erano presenti in quel momento circa 10 persone. Sul posto sono prontamente intervenuti i Carabinieri e i Vigili del Fuoco. Don Gianni Rigoli era già stato aggredito lo scorso 15 gennaio nella chiesa di Santo Stefano al termine di una funzione religiosa.

Incendiata l’auto di Don Giovanni Rigoli, la condanna del sindaco di Taurianova

“Sono profondamente colpito dalle notizie che arrivano, a proposito dell’incendio che ha distrutto l’auto di don Gianni Rigoli, danneggiando la canonica di Varapodio e mettendo in pericolo le persone che vi erano dentro. Se venisse confermata l’ipotesi di un rogo doloso, si tratterebbe di un gesto gravissimo che mi induce a rinnovare a don Gianni i sentimenti di solidarieta’ che gia’ gli avevo espresso nei giorni scorsi, a nome anche della sua e nostra Taurianova. Sono vicino in questo momento a quanti, nella vicina Varapodio, hanno vissuto momenti di ansia e preoccupazione per la brutta serata vissuta. Confido che le forze dell’ordine facciano piena luce sul fatto per assicurare alla giustizia chi attenta alla tranquillita’ di un sacerdote, e della sua comunita’ parrocchiale, in maniera cosi’ tracotante”. E’ quanto afferma il sindaco di Taurianova Roy Biasi.

Vincenzo Speziali (UdC): “massima solidarietà al parroco di Varapodio, Don Gianni Rigoli”

“Da devoto e osservanze credente, del Magistero Universale della Chiesa Cattolica Apostolica e Romana, nonché da Responsabile Regionale dell’UdC, Partito di maggioranza nei Governi Nazionale e locale -ma anche formazione politica che si innerva, seppur nella vita laica, nei principi religiosi, succitati- intendo a nome mio personale e del Partito Regionale che ho l’onore di rappresentare (con in special modo il Commissario Metropolitano di Reggio Calabria, Riccardo Occhipinti), manifestare sdegno e condanna, per l’ennesimo e vile gesto al Parroco di Varapodio, Don Gianni Rigoli, ancora una volta vittima di accanimento insulso ed intollerabile”. Lo afferma in una nota Vincenzo Speziali Responsabile Regionale Calabria e membro della Direzione Nazionale dell’UdC; componente del Bureau Politique del PPE e dell’Internazionale Democristiana.

“Di più, chiederò nelle prossime ore, verifiche e attenzioni, in modo determinato al Ministero dell’Interno, così come massima attenzione e tutela, verso l’ecclesiastico, in quanto non intendo lasciar passare nulla sottotraccia, circa questi atti di assurda inciviltà che possono essere di varia matrice criminale”.

“Con l’occasione, all’illustre Parroco, invio un abbraccio caloroso e al contempo l’invito a continuare la sua alta missione religiosa, avendo noi democratici cristiani a fianco, così come desidero far presente all’intera Curia Metropolita di Reggio Calabria, con in testa l’Eccellentissimo Mons. Arcivescovo Fortunato Morrone, la nostra assoluta devozione ai canoni ecclesiastici di Santa Romana Chiesa e l’adesione convinta -con annessa rappresentazione e difesa dei poteri legittimi dello Stato (gli unici che si riconoscono e a cui non si permetterà a nessuno di derogare)- che noi tutti avvertiamo naturalmente nostro e di cui mi faccio garante sin da ora, nuovamente e in maniera più che mai convinta”.

Incendiata l’auto di Don Giovanni Rigoli, la nota di Adriana Musella

“Esprimo sconcerto per quanto accade in Calabria ai danni di un sacerdote. Purtroppo la cultura della sopraffazione infesta ancora alcuni territori.  Tutta la mia vicinanza a don Giovanni Rigoli. La malapianta è più viva che mai. Credo  che la cittadinanza tutta dovrebbe  scendere in piazza e mostrare concretamente la propria indignazione. Che don Giovanni abbia adeguata protezione. Lo Stato ha il dovere di assumere opportuni provvedimenti”. Lo afferma in una nota Adriana Musella gia’ presidente Coordinamento Nazionale Antimafia.

Saccomanno (Lega) sull’auto incendiata del Parroco di Varapodio

“Il controllo del territorio non è cosa facile in Italia, maggiormente è quasi impossibile in Calabria. Aggressioni nel Pronto Soccorso, negli Ospedali, agli amministratori, al Comandi VV.UU., ai Parroci, ai Dirigenti Scolastici, minacce, insulti, incendi, un crescendo di violenze che stanno mettendo a grave rischio la libertà dei cittadini e dei servizi. Pur con uno sforzo inumano delle Istituzioni tutte, appare inattuabile un percorso virtuoso quando in molte zone gli impianti di video sorveglianza non funzionano o i cittadini, spesso, si fanno i fatti propri. Quest’ultima condotta dimostra una sfiducia nelle Istituzioni e il sentimento di evitare “grane”, non essendoci un sistema giustizia che funzioni adeguatamente. Le indagini, i processi e la definizione di questi passano attraverso un percorso tortuoso con anni ed anni di attività giudiziaria e convocazione di testi che spesso vengono rimandati indietro per varie ragion, che, però, creano disagi. E questo quando va bene e nei procedimenti poco importanti. In quelli, invece, di un certo rilievo il testimone riceve pressioni, quando va bene, tali da portarlo, certamente, a rimproverarsi di aver denunciato, quando, in fatti più gravi, è portato a ritrattare o a dire “non ricordo”. Questi momenti non sono, certamente, risolvibili in tempi brevi, ma devono far riflettere sia sulla riforma del sistema giustizia e sia sulla necessità che le persone abbiamo ampiagaranzia di tutela. Quello che, invece, è insopportabile è la presenza di impianti di video sorveglianza spesso non funzionati per incuria o mancanza di fondi! È possibile accettare ciò? Certamente NO. Il sistema di video sorveglianza non solo è un deterrente alla commissione di reati, ma consente di poter individuare coloro che li commettono. Se questa è la situazione attuale, devono assumersi provvedimenti urgenti e straordinari, come quelli di un finanziamento speciale o di un pianto straordinario per sistemare l’esistente e, comunque, per creare un sistema di controllo del territorio radicale, senza lasciare spazi incontrollati. In tal modo, si potrebbero limitare le intimidazioni notturne, le aggressioni dei sanitari, degli insegnanti, dei preti e di tutte le persone che non amano la violenza e vorrebbero vivere nella serenità. Ma, a questo ci deve essere un processo rapido con condanne esemplari ed immediate, senza attendere anni ed anni, facendo dimenticare la gravità degli accadimenti, stancando le povere parti offese e consentendo, spesso, la chiusura dei procedimenti con una dichiarazione di prescrizione che è, sicuramente, un fallimento dello Stato. Lo dichiara il commissario regionale della Lega in Calabria, Giacomo Francesco Saccomanno.

Varapodio, Noi Moderati Reggio Calabria: “piena solidarietà a don Giovanni Rigoli”

In una nota i dirigenti di Noi Moderati della provincia di Reggio Calabria esprimono solidarietà per l’atto intimidatorio che si è verificato ieri a Varapodio.   Persone non identificate, hanno dato fuoco all’auto alla Fiat Panda del parroco di Varapodio don Giovanni Rigoli, già protagonista nei giorni scorsi di un’aggressione.

“Atti intimidatori – si legge nella nota – come quello consumato ieri non devono scoraggiare don Giovanni nella sua delicata missione.  Quanto accaduto deve interpellare in modo forte tutta la comunità civile perché ogni forma di attacco alle persone è deprecabile e non si piò assolutamente tollerare.  Da parte di tutti si deve alzare un grido coraggioso contro ogni scelta che possa minacciare la comunità”.

“Condanniamo – concludono i dirigenti provinciali di Noi Moderati – ogni forma di violenza e auspichiamo che don Giovanni riprenda pienamente e serenamente la sua attività. Nel contempo auspichiamo da chi di dovere, un intervento adeguato per punire i ripetuti atti compiuti contro il sacerdote.  Il nostro territorio non può smarrire la strada della legalità ed essere suo malgrado scenario di questi tristi eventi”.

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