Attentato in Russia, Crosetto: “pericolo terrorismo islamico alto, non c’è da star tranquilli”

Secondo il ministro della Difesa Guido Crosetto l'Europa deve prepararsi a tutto. Per Stefania Craxi c'è bisogno di una "lotta comune" contro il terrorismo

StrettoWeb

Il pericolo del terrorismo islamico resta alto e anche in Europa non c’è da star tranquilli. Così il ministro della Difesa Guido Crosetto dopo l’attentato in Russia rivendicato dall’Isis, espressa in un’intervista rilasciata al Messaggero e pubblicata oggi. “(…) il pericolo del terrorismo islamico – Isis e non solo – resta alto. Anche in Europa non possiamo abbassare la guardia. L’attentato in Russia dimostra però che in quel quadrante geopolitico le organizzazioni terroristiche possono ancora contare su veri e propri battaglioni d’assalto“, ha detto Crosetto.

Tre settimane fa uno di questi nuclei terroristici, l’ISKP, era stato colpito dai russi. Gli americani hanno avvisato i servizi di Mosca spiegando che il gruppo era stato colpito solo in parte, ma non era ancora stato debellato. Venerdì c’è stata la reazione. È successo in Russia, ma un attentato del genere può ancora succedere in tanti altri Paesi dove l’Isis è presente ed operativo“, ha aggiunto il ministro.

Non esistono collegamenti tra Ucraina e Isis. Né sarebbero consentiti dagli alleati degli ucraini che considerano l’Isis alla stregua di Hamas un’organizzazione terroristica da combattere in ogni modo. Per Kiev anche solo pensare di aiutare l’Isis sarebbe equivalso a un doppio suicidio“, ha precisato ancora il ministro, rispetto ai sospetti russi di un coinvolgimento di Kiev. “Mi rifiuto di accettare – ha detto ancora Crosetto sulla possibilità di un allargamento della guerra in Ucraina – l’idea di un’escalation inevitabile. Dobbiamo lavorare per la pace e per una tregua. Ma abbiamo anche il dovere di aiutare Kiev a difendersi: se la Russia penetrerà oltre nel Paese ci avvicineremmo a una guerra mondiale quasi certa, come dico da due anni“.

Craxi: “contro il terrorismo lotta comune tra le nazioni”

“Il terrorismo di matrice islamista non è sconfitto e non riguarda solo le realtà occidentali. Dobbiamo tenere alta la guardia, attenzionare quei territori in cui questo mette radici e trova linfa e, soprattutto, comprendere che non siamo estranei alle dinamiche che investono anche la vastissima area mediorientale“. Così al QN la presidente della commissione Esteri del Senato Stefania Craxi (FI).

Dal terrorismo ci si difende insieme e i canali di dialogo, al di là delle apparenze, non mancano. Parliamo di minacce che solo nella nostra percezione erano passate in secondo piano. Gli Stati Uniti hanno avvertito di questo rischio attentati sul suolo russo ma Mosca ha bollato tutto come propaganda“, precisa Craxi, secondo la quale è ora di una difesa comune europea: “Non vi è dubbio. Ma se parliamo di terrorismo è giusto dire che su tale ambito la cooperazione tra le nazioni europee a diversi livelli, tra apparati di intelligence piuttosto che tra le forze di sicurezza, è da tempo in uno stadio più che avanzato“.

In Italia “non bisogna allarmarsi, l’Italia da sempre ha dimostrato grande capacità di prevenzione. Ma dobbiamo sapere che nessuno è esente. Parliamo di minacce ibride e come tali difficili da affrontare, specie se pensiamo che, in alcuni casi, non vi è un particolare bisogno di ‘attrezzature’. Basta un folle disposto a tutto“.

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