Autonomia, l’ira di Calderoli: “l’eterno ‘chiagne e fotte’ di partenopea memoria ha stancato”

Calderoli insofferente dopo le prime audizioni in Camera sull'Autonomia: "dovrò ricorrere ancor di più alla pazienza di Giobbe"

StrettoWeb

Il ddl Calderoli è arrivato in commissione Affari costituzionali alla Camera per le prime audizioni: l’obiettivo, secondo quanto emerso finora, è definire i Lep (Livelli essenziali delle prestazioni) sulla base dei quali si andrà a definire la tanto discussa Autonomia Differenziata. Il tutto non senza polemiche, con l’eterna lotta tra i difensori del disegno di legge e gli oppositori accaniti. Un acceso dibattito che, nel lungo tempo, sembra aver stancato lo stesso Calderoli: il Ministro infatti, al termine di una delle prime audizioni, ha sbottato contro la sinistra la quale – a suo dire – sarebbe piena di pregiudizi.

La sinistra non sa neanche amministrare un condominio

“Dal primo ciclo di audizioni sull’autonomia, con ‘esperti’ invitati dalla sinistra, emergono con chiarezza pregiudizi puramente ideologici, un allarmismo immotivato e fantasiose ipotesi di pericolo che evidentemente sono figlie di un’avversione politica alla riforma. Sembrava quasi di essere a un comizio delle opposizioni. Dopo aver ascoltato anche tutte le audizioni in Senato, penso dovrò ricorrere ancor di più alla pazienza di Giobbe” – si sfoga il ministro.

“Peraltro – continua ancora il Ministro per gli affari regionali e le autonomie – da un professore ci si aspetta la conoscenza e la scienza, non l’arroganza di sentirsi su un piedistallo e paventare giudizi di analfabetismo costituzionale verso parlamentari eletti, senza aver mai amministrato neanche un condominio“.

Bruciore di stomaco o ira? “Continuo a portarmi il Maalox”

“Prima di fare politica e lanciarsi in giudizi avventati – continua Calderoli – forse certi professoroni dovrebbero quantomeno mettersi alla prova con le elezioni e farsi eleggere in Parlamento. Io nel dubbio continuerò a portarmi il Maalox ma inizio a essermi stancato di sentire certa sinistra con l’eterno ‘chiagne e fotte’ di partenopea memoria. La storia italiana parla chiaro: il centralismo ha creato e alimentato divari ma, grazie all’autonomia, finalmente si potrà invertire questa tendenza.

Il Pd Calabria risponde: “ancora odio contro i napoletani”

“Lasciano davvero senza parole le esternazioni del ministro per gli Affari
regionali e le Autonomie Roberto Calderoli al termine della prima fase di audizioni svolte in Commissione Affari Costituzionali alla Camera”. Ad affermarlo sono i consiglieri del gruppo del Pd a palazzo Campanella tramite una nota stampa. “Invece di illustrare nel dettaglio le modalità con le quali saranno finanziati i Lep, unico modo per evitare una spaccatura del Paese, il ministro, evidentemente nervoso, si è lasciato andare ad improperi contro i napoletani e i meridionali in generale”.

“Non solo, ma ancora più grave si è scagliato contro gli stessi soggetti chiamati a svolgere le audizioni, bollati come ‘professoroni che prima di lanciarsi in giudizi avventati dovrebbero mettersi alla prova con elezioni evitando giudizi di analfabetismo costituzionale verso parlamentari eletti, senza avere amministrato mai un condominio’. Abbastanza – proseguono i consiglieri dem – per capire quanto sia nervoso e preoccupato Calderoli che si trova a dover difendere un provvedimento sbagliato, iniquo e con profili di dubbia costituzionalità”.

“E, invece di entrare nel merito del provvedimento e delle eventuali osservazioni critiche, il ministro non trova di meglio da fare che nascondersi dietro l’arroganza e le offese, facendo venire fuori l’antimeridionalismo che caratterizza l’azione del governo Meloni, fin dal momento del suo insediamento. Come Pd – concludono i consiglieri dem – proseguiremo la nostra azione di opposizione per bloccare una riforma sbagliata che vuole cancellare il futuro delle Regioni meridionali“.

“Sulla questione chiamiamo nuovamente il governatore Occhiuto al confronto in
Consiglio, dopo le sue ultime dichiarazioni pubbliche con le quali ha annunciato che chiederà al suo partito di non votare la riforma senza le risorse per i Lep. Pare evidente che le risorse non ci siano e, per questo come gruppo del Pd sottoporremo all’attenzione dei gruppi presenti in Consiglio regionale il testo di una mozione, aperta al contributo di ciascuno, per bloccare una riforma distruttiva per la Calabria e l’intero Mezzogiorno”. 

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