Che succede a Chef Rubio? La sua raccolta fondi bloccata per… terrorismo: è furia social

Chef Rubio dovrà cancellare i suoi post contro Israele, mentre anche la sua raccolta fondi è stata chiusa per... terrorismo

StrettoWeb

Chef Rubio, all’anagrafe Gabriele Rubini, furioso sui social dopo la decisione del Tribunale di Roma. L’ente ha deciso che Rubio dovrà cancellare dal profilo personale di X tutti i post considerati antisemiti e diffamatori verso “Setteottobre”, l’Associazione nata dopo il massacro del 7 ottobre di Hamas verso Israele. Dai messaggi social di Rubini si può infatti notare la sua posizione pro Palestina. Allo stesso modo, è stata rimossa anche la raccolta fondi di GoFundMe , avviata dallo stesso Chef Rubio per le spese legali che dovrà affrontare in relazione alle cause di diffamazione.

La rabbia di Chef Rubio: “io terrorista?”

Sempre su X, Rubini va all’attacco. “Quindi fatemi capire: da 10 anni dico a tutte/i come stanno le cose in Palestina, la cosa fa inviperire gli ebrei sionisti, cambio vita per evitare di avere a che fare con loro e di farli arricchire coi miei contenuti (dopo aver perso per colpa loro lavori, collaborazioni e sponsor). Non paghi continuano a perseguitarmi sui social (disumanizzandomi per mezzo stampa senza che nessuno dica A) e nella vita reale facendomi seguire dalla Digos e fermare dalla polizia per non farmi andare a testimoniare processi in cui loro mi portano”.

“Da due anni – continua – sto una settimana sì e l’altra pure nei commissariati di mezza Roma e provincia a ritirare denunce su denunce di ebrei che per tacitarmi mi contestano il 604bis (propaganda e istigazione all’odio razziale) sperando così di fiaccarmi, ogni tot devo pubblicare le sentenze in stile gogna 2.0 per farli arrapare, alla fine la poca gente seria che esiste a sto mondo prova a aiutarmi con una raccolta fondi simbolica di 6000€ (i soldi spesi sono molti di più), e loro non paghi fanno pressione pure su GoFundMe che dopo due giorni e 3000 € raccolti, decide di restituire i soldi ai donatori perché l’operazione finanzierebbe il terrorismo. Terrorismo”.

“Io sarei il terrorista?”, si chiede. “Ditemi voi che devo fare. Scomparire? Volete che mi pieghi come quasi tutti i 60Mln di italiani alla mafia sionista? Mai. Volete affamarmi? Due spicci e una famiglia alle spalle ancora ce li ho e per come agisco anche quando non ci saranno più e i soldi saranno finiti, un appoggio e un pasto li troverò sempre. In tutto questo la mafia sionista, di cui i miei delatori fanno parte, sarà sempre una montagna di merda anche se si racconta fabbrica del cioccolato, e la Palestina tornerà libera come tutti noi prima o poi”, conclude.

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