Il Cremlino: “non partecipiamo alla discussione sulla pena di morte”. Medvedev: “uccidiamoli tutti”

Il portavoce ha anche eluso una domanda in cui gli si chiedeva se la strage del Crocus City Hall rappresenti un fallimento dei servizi di intelligence russi

StrettoWeb

Il Cremlino rifiuta di rilasciare commenti sulle possibili responsabilità dei terroristi dell’Isis nella strage del Crocus City Hall, affermando che le indagini sono in corso. “State ponendo una domanda relativa all’andamento delle indagini. Noi non commentiamo ciò in alcun modo, non abbiamo il diritto di farlo. Qui, ovviamente, vi esortiamo a fare affidamento sulle informazioni che provengono dalle nostre forze dell’ordine”, ha dichiarato il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, secondo la Tass. Peskov ha aggiunto che il presidente Vladimir Putin non ha intenzione di visitare il luogo dell’attacco.

ll portavoce del Cremlino, d’altra parte, non ha risposto a una domanda “sui visibili segni di violenza“, e quindi sulle possibili torture, sulle quattro persone arrestate perché sospettate dell’attacco terroristico al Crocus City Hall. Lo riporta la Cnn, che ha posto la domanda. “Lascio questa domanda senza una risposta“, ha dichiarato Peskov.

Interrogato sulla possibilità di contatti fra Mosca e i paesi occidentali riguardo all’attacco terroristico, Peskov ha sottolineato che “non ci sono contatti con l’Occidente in questo momento“.

Il portavoce ha anche eluso una domanda in cui gli si chiedeva se la strage del Crocus City Hall rappresenti un fallimento dei servizi di
intelligence russi. “Attualmente ci sono molti contenuti emotivi, isterici e provocatori online. Chiaramente, questa mostruosa tragedia provoca molte emozioni, ma sfortunatamente il nostro mondo dimostra che nessuna città o paese può essere completamente immune dalla minaccia del terrorismo“, ha risposto Peskov.

Da parte sua, l’ex presidente e vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo, Dmitry Medvedev, ha riaperto il dibattito sul ripristino della pena di morte per terrorismo: “Me lo chiedono tutti. Cosa fare? – ha detto – Sono stati catturati. Complimenti a quelli che li hanno presi.
Dovrebbero essere uccisi? E’ necessario. E lo sarà. Ma è molto più importante uccidere tutte le persone coinvolte. Tutti. Chi ha pagato, chi ha simpatizzato, chi ha aiutato. Dobbiamo ucciderli tutti“.

I quattro presunti autori dell’attacco al Crocus City Hall di Mosca, che ha causato la morte di 137 persone, sono stati messi in custodia cautelare per due mesi da un tribunale della capitale russa. I quattro sono accusati di “terrorismo” e rischiano l’ergastolo, ha affermato in una nota il tribunale Basmanny di Mosca. La loro custodia cautelare, fissata fino al 22 maggio, potrà essere prorogata in attesa del processo, la cui data non è stata ancora fissata.

La decisione del tribunale è stata annunciata dopo che la commissione investigativa ha accusato di terrorismo due presunti partecipanti all’attacco alla sala concerti. Gli accusati, secondo la Tass, sono Rachabalizoda Saidakrami Murodali e Mirzoev Dalerjon Barotovich, imputati ai sensi dell’articolo 205, parte 3, paragrafo “b” (attacco terroristico da parte di un gruppo di persone che ha provocato la morte di un individuo)”, ha affermato il servizio stampa del tribunale. I due rischiano l’ergastolo.

Inoltre, il tribunale di Mosca ha arrestato la prima persona coinvolta nel caso dell’attacco terroristico al Crocus, Dalerjon Mirzoev. Lo riferisce un corrispondente di Ria Novosti. “La richiesta da parte del pubblico ministero è stata soddisfatta e Mirzoev viene posto come misura preventiva in stato di detenzione”, ha annunciato il giudice Elena Lenskaja. Mirzoev ha ammesso la sua colpevolezza.

In quanto a Shamsidin Fariduni, la quarta persona coinvolta nell’attacco terroristico, secondo la Ria Novosti il tribunale ha deciso di esaminare il suo caso a porte chiuse, per la necessità di proteggere la segretezza dell’indagine e le informazioni sui partecipanti al processo. Il quarto imputato è stato portato all’interno dell’aula del tribunale su una sedia a rotelle ed era accompagnato anche da un medico, riferisce l’agenzia russa.

Gli imputati in tribunali con segni di colpi, tagli e possibile tortura

Gonfi in volto, con lividi e segni di tagli, uno addirittura condotto nell’alula del tribunale in sedia a rotelle con un camice e i pantaloni dell’ospedale. Così, dalle foto che girano sui media internazionali, appaiono i quattro sospettati della strage al Crocus City Hall, tutti accusati di terrorismo e in custodia cautelare fino al processo.

Dalerdzhon Barotovich Mirzoyev, 32 anni, Saidakrami Murodali Rachabalizoda, 30 anni, Shamsidin Fariduni, 25 anni, e
Muhammadsobir Fayzov, 19 anni, sono i nomi degli arrestati, tutti con passaporto tagiko. Fayzov, riporta Skynews, è stato portato in tribunale direttamente dall’ospedale su una sedia a rotelle, il volto con una serie di tagli e un infermiere è rimasto con lui durante l’udienza.

Ieri i canali Telegram filorussi pubblicavano foto di torture durante gli interrogatori da parte dei servizi di sicurezza. In particolare una foto mostra un uomo sdraiato sul pavimento con i pantaloni abbassati che sembra essere collegato con dei fili elettrici a “un dispositivo di comunicazione militare TA-57, che le forze di sicurezza utilizzano per torturare con scosse elettriche“, scrive Meduza, secondo cui uno dei cavi “sembra essere collegato ai genitali“.

Ue, Mosca non usi attentati come pretesto contro Ucraina

Naturalmente siamo preoccupati per le indicazioni dei rappresentanti del regime di Mosca che cercano di creare un collegamento tra questo attentato e l’Ucraina, che ovviamente respingiamo in toto. Non ci sono indicazioni, non vi è alcuna prova che l’Ucraina sia in qualche modo collegata a questi attacchi. Invitiamo il governo russo a non utilizzare gli attacchi terroristici a Mosca come pretesto o motivazione per aumentare l’aggressione illegale contro l’Ucraina, né usarlo come pretesto per l’aumento delle repressioni interne“. Lo ha detto il portavoce per la politica estera dell’Ue Peter Stano nel briefing quotidiano con la stampa.

Macron: “Isis K aveva effettuato diversi tentativi in Francia”

La branca del gruppo jihadista dello Stato Islamico “implicata” nell’attentato che ha ucciso 137 persone a Mosca “aveva effettuato diversi tentativi” sul “suolo” francese negli ultimi mesi: lo ha dichiarato il presidente francese Emmanuel Macron, dopo aver innalzato l’allerta antiterrorismo al suo livello massimo.

Abbiamo proposto una maggiore cooperazione ai servizi russi e ai nostri partner nella regione“, ha dichiarato il presidente francese al suo arrivo nella Guyana francese. “Dobbiamo evitare qualsiasi strumentalizzazione o distorsione, ma dobbiamo essere
esigenti ed efficaci“, ha aggiunto.

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