Ddl Nordio, il Procuratore di Palermo: “rischio danni alle indagini”

Le parole del Procuratore capo di Palermo Maurizio De Lucia durante l'audizione davanti alla Commissione giustizia della Camera

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L’ introduzione dell’interrogatorio preventivo e del gip collegiale previsti dal ddl Nordio non considera che i nostri processi, quelli per intenderci ai ‘colletti bianchi’, non riguardano mai un solo imputato, invece la riforma sembra pensare solo a processi con un solo imputato” con la conseguenza che “se io ti dico cinque giorni prima che sarai interrogato per una misura cautelare, non solo cresce il rischio che siano distrutti documenti e fonti di prova, oltre che il rischio di fuga, ma avvisare i coindagati significa creare un serio rischio di danno alle indagini“.

Lo ha detto il Procuratore capo di Palermo Maurizio De Lucia, durante l’audizione davanti alla Commissione giustizia della Camera, presieduta da Pietro Pittalis (FI). Quanto al gip collegiale, De Lucia ha sottolineato che “in astratto potrebbe essere una scelta condivisibile, ma è uno spreco considerato che dopo dieci giorni c’è un Tribunale del riesame che deve fare la stessa cosa“.

De Lucia ha rilevato che “nella migliore delle ipotesi impegneremo 13 giudici per una misura cautelare endoprocessuale, e questo non avviene in nessuna parte del mondo“. In conclusione, ad avviso di De Lucia nel ddl Nordio “ci sono tutta una serie di disfunzioni che appesantiranno la macchina delle indagini”.

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