Elezioni Russia, in Italia è caos: bufera su Salvini. E Meloni parla

Le elezioni in Russia hanno scatenato il caos e diviso - nelle dichiarazioni - i leader: Tajani e Salvini la pensano diversamente. E parla anche Meloni

StrettoWeb

Le elezioni in Russia fanno discutere in… Italia. Paese diviso in politica per quanto riguarda l’esito del voto, ma ogni occasione è buona – per le Opposizioni – affinché si possa tirare fuori la storia della maggioranza in difficoltà. A scatenare il caos, le parole di Salvini: “Quando un popolo vota ha sempre sempre ragione, le elezioni fanno sempre bene sia quando uno le vince sia quando uno le perde”, ha detto. Si è scatenata forte l’ira delle Opposizioni, anche fuori dall’Italia, tanto che la Lega è stata costretta a correggere il tiro: “in Russia hanno votato, non diamo un giudizio positivo o negativo del risultato, ne prendiamo atto e lavoriamo (spero tutti insieme) per la fine della guerra ed il ritorno alla pace”.

Di tutt’altro parere Tajani, che ha invece definito il voto in Russia caratterizzato “da pressioni forti e anche violente. Le posizioni di politica estera sono quelle del ministro degli Esteri”, risponde il titolare della Farnesina a chi gli chiede se non tema che esternazioni come quelle di Salvini possano dare l’immagine di un governo poco unito. Anche Meloni ha detto la sua, precisando innanzitutto – ad Agorà -come “quello che noi abbiamo fatto in questo anno e mezzo con la velocità con cui lo abbiamo fatto, e la chiarezza che abbiamo dimostrato in politica estera, tutto questo racconta di una maggioranza coesa. La posizione del Governo è molto chiara“. 

L’ira delle Opposizioni

Tornando a Salvini, si è levata forte la polemica dalle Opposizioni, anche fuori dall’Italia: “Dimostrano che l’estrema destra in Europa è amica di Putin”, nota Nicolas Schmit, candidato di punta dei Socialisti Ue alle Europee. Salvini “se ne vergognerà”, l’affondo del Ppe con la lituana Rasa Juknevičienė, vicepresidente del gruppo e responsabile per gli affari esteri. Mentre con il passare delle ore arrivano le prese di posizione dalla Casa Bianca, da Berlino e da Parigi.

“Parole inaccettabili, si dimetta”, tuona Azione, che con il suo leader Carlo Calenda invita il segretario della Lega a “ripassare le basi”: “la democrazia senza stato di diritto non esiste. La Russia è una dittatura e le elezioni sono una farsa. Punto”. Il Pd tramite il suo responsabile Esteri Peppe Provenzano arriva a esprimere solidarietà a Tajani: “non deve essere facile avere un omologo vicepremier Salvini, che non condanna i crimini di Putin e vede in queste elezioni russe una grande affermazione del popolo. Ma con queste posizioni il governo può mai essere credibile?”. “Nessuno stupore” per Nicola Fratoianni dell’Alleanza Verdi-Sinistra “per le incredibili parole di Salvini sulle elezioni russe”, mentre Davide Faraone di Italia Viva definisce le “dichiarazioni entusiastiche surreali”.

Condividi