Il Governo ridisegna il Fisco italiano, cosa cambia per i debitori: più tempo per pagare

L'esecutivo viene incontro ai debitori realmente in difficoltà, allungando i tempi per poter saldare i debiti con il fisco: le misure

StrettoWeb

Nuovo passo in avanti del Governo italiano, sulla riforma fiscale avviata lo scorso anno, con l’approvazione in Cdm dell’esame preliminare del Dlgs sulla riscossione. L’esecutivo viene incontro ai debitori realmente in difficoltà, allungando i tempi per poter saldare i debiti con il fisco: così la rateizzazione delle cartelle esattoriali viene spalmata fino a 120 rate.

Inoltre, decorsi i 5 anni, le somme non saranno stralciate, ma l’ente creditore potrà mettere in campo tre differenti soluzioni: gestire in proprio la riscossione coattiva delle somme discaricate; affidarla in concessione a soggetti privati mediante gara pubblica; riaffidarla all’Agenzia entrate e riscossione per 2 anni nel caso in cui l’ente creditore venga a conoscenza di nuovi e significati elementi reddituali del debitore.

Il “fisco amico”, riferiscono fonti di Palazzo Chigi, passa anche dalla “rateizzazione dei debiti tributari, dando la possibilità ai contribuenti di poter pagare, tutto, ma in tempi congrui”. Non solo. Le quote affidate all’Agenzia delle entrate-riscossione, “a decorrere dal 1 gennaio 2025 e non riscosse entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello di affidamento” verranno “automaticamente discaricate” dal magazzino della riscossione secondo quanto stabilito con un apposito decreto del Mef.

Il decreto nel dettaglio, le nuove misure: somme, cifre, numeri, rate

Il nuovo decreto attuativo della riforma fiscale che incassa l’ok preliminare del cdm, il decimo, è dedicato al riordino del sistema della riscossione. Arriva innanzitutto un allungamento dei tempi per saldare i debiti con il fisco: si passa dalle 72 rate mensili attuali ad un massimo di 120 (su un orizzonte quindi di 10 anni). Oltre i 120mila euro di debito, il contribuente che documenta la temporanea situazione di obiettiva difficoltà avrà subito la possibilità di dilazionare il pagamento in massimo 120 rate mensili.

Sotto quella soglia invece è previsto aumento progressivo delle rate ogni biennio: per chi “documenta” la situazione di difficoltà è previsto un minimo di rate crescente (che aumenta ogni due anni, da 85 a 97 a 109) e un massimo sempre di 120 rate; mentre per il contribuente che semplicemente “dichiara” di trovarsi in situazione di difficoltà l’aumento parte da 84 rate mensili nel 2025-26 aumentando progressivamente fino ad un massimo di 108 rate nel 2029. Sarà il Mef a valutare – monitorando gli effetti delle nuove norme sui conti pubblici – se concedere le 120 rate dal 2031. Dal 2025 poi arriva lo stralcio (il “discarico automatico”) per le cartelle non riscosse entro 5 anni. E’ previsto anche il “discarico anticipato” nei casi di chiusura del fallimento o della liquidazione giudiziale o “l’assenza di beni suscettibili di poter essere aggrediti”.

Sui giochi online

Capitolo giochi on line, tema del Dlgs approvato in via definitiva. Stop all’utilizzo del contante per i giochi online come misura antiriciclaggio. Chi vorrà ricaricare più di 100 euro cash dovrà necessariamente utilizzare strumenti elettronici di pagamento tracciabili e sicuri. Vengono aumentati inoltre gli importi richiesti ai concessionari del sistema dei giochi pubblici a distanza, per operare in Italia dovranno pagare tre canoni – una tantum, annuo e fee – il valore delle concessioni viene così portato ai corretti livelli di mercato. Disposto anche il rinnovo della gara del lotto, nel 2025, passando da una base d’asta di 700 milioni a 1 miliardo di euro.

La soddisfazione del viceministro Maurizio Leo

“Il governo continuerà a lottare contro i furbetti, mentre c’è tutta la volontà di aiutare chi vuole pagare ma è impossibilitato a saldare per intero il proprio debito con il fisco. Per questo aiuteremo i contribuenti aumentando la rateizzazione massima, che passerà gradualmente da 72 a 120 rate”, ha detto il viceministro dell’Economia e delle Finanze, Maurizio Leo. Che poi sottolinea l’importanza di “snellire l’attuale magazzino di debiti fiscali, attualmente a 1.200 miliardi; evitare che in futuro se ne crei un altro della medesima entità; rendere la riscossione più veloce ed efficiente, in linea con i principali Paesi europei. Stiamo ridisegnando completamente l’architettura del fisco italiano“.

Bonelli e Cottarelli critici

Critico sul provvedimento il co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Avs Angelo Bonelli: “La cancellazione automatica delle cartelle non riscosse entro 5 anni rappresenta un incentivo al mancato pagamento e una profonda ingiustizia nei confronti di chi, nonostante le difficoltà, sceglie di adempiere puntualmente ai propri doveri fiscali”. Oltre Bonelli, anche l’economista Carlo Cottarelli poco convinto. Con la cancellazione delle cartelle, osserva su X, “basterà resistere 5 anni per essere al sicuro. Ora avremo pure il condono in automatico”. 

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