Dalle prime luci dell’alba i carabinieri del Comando Provinciale di Napoli stanno dando esecuzione a due misure cautelari emesse dal gip del Tribunale partenopeo su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia, relative a due omicidi aggravati dal metodo mafioso. Ulteriori dettagli saranno resi noti durante la conferenza stampa presieduta dal procuratore Nicola Gratteri, programmata per le 11 presso gli uffici della procura della Repubblica di Napoli.
I due omicidi risolti
Il primo omicidio risolto è quello di Giulio Giaccio, che fu scambiato per un’altra persona e sciolto nell’acido dal clan Polverino di Marano di Napoli. Altri tre arresti per l’omicidio di Giaccio. Risolto poi il delitto di Ponticelli: in carcere i tre presunti killer di Pasquale Manna, ucciso un anno fa nella periferia est di Napoli.
Giaccio era un operaio di 26 anni che, nel luglio del 2000, venne ucciso per errore. Il suo corpo venne poi sciolto nell’acido. Per il reato erano già detenuti tre uomini e ora sono finiti in carcere altri tre indagati ritenuti nell’orbita del clan Polverino. Giaccio, che con la Camorra non c’entrava nulla, venne scambiato per un giovane che aveva importunato la sorella di un affiliato. Per ucciderlo i criminali si finsero poliziotti e lo sequestrarono.
I carabinieri del nucleo investigativo del Gruppo di Torre Annunziata, hanno poi arrestato tre persone per un omicidio più recente, quello di Pasquale Manna, 58 anni, originario di Casalnuovo. Era stato ucciso un anno fa nella periferia est di Napoli. L’uomo sarebbe stato colpito mentre era in auto nei pressi di un distributore di carburanti nel territorio di Volla, in via Ravioncello. Ferito, tentò la fuga ma arrivato a Ponticelli morì per le ferite riportate. Manna era finito di un’imboscata nell’ambito della faida di Camorra tra vecchi e nuovi clan di Ponticelli: era ritenuto affiliato al gruppo Rea-Veneruso.