Dichiarazioni forti per quanto concerne la guerra in Ucraina. La Russia, per bocca del portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, afferma – come riporta la Tass – che la Russia “è in guerra perché la partecipazione occidentale trasforma un’operazione militare speciale in una guerra”. Sorprende, invece, la posizione della Cina, la quale ritiene che la riconciliazione in Ucraina sia uno degli obiettivi più urgenti da raggiungere in questo momento.
“Crediamo che ripristinare la pace sia il compito più urgente, la cosa più urgente da fare”, ha affermato il rappresentante speciale per gli affari eurasiatici Li Hui, incontrando a Pechino diplomatici e giornalisti stranieri dopo la sua seconda missione all’estero volta ad aiutare la soluzione del conflitto che lo ha portato all’inizio del mese in Russia, Ucraina, Polonia, Francia, Germania e a Bruxelles per incontrare le controparti dell’Unione Europea.
Nella conversazione si inserisce indirettamente Antonio Tajani. In un’intervista ad Agorà, su Rai 3, il vicepremier e Ministro degli Esteri ha detto: “vorrei che il Consiglio Europeo fosse un Consiglio di Pace, cioè che studiasse e decidesse tutte le strategie utili per raggiungere la pace sia in Ucraina, sia a Gaza che nel Mar Rosso. Per fare questo a volte serve anche l’uso della forza. Voglio dire: serve aiutare l’Ucraina a impedire una vittoria della Russia, perché Mosca ha violato il diritto internazionale quindi non può passare la legge del più forte. Quindi aiutare l’Ucraina serve per poi sedersi al tavolo della pace. Se Kiev viene sconfitta non c’è più il tavolo della pace“.