Guerra Ucraina, il ministro Crosetto: “non manderemo mai i nostri soldati”

Le parole del ministro della Difesa Guido Crosetto in una intervista a La Repubblica

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“Siamo tutti preoccupati e molti sono spaventati. Siamo solo 60 milioni e di questi 60 milioni quelli che sarebbero pronti a combattere sono pochissimi, diciamocelo. Per questo il nostro interesse è quello di ristabilire un ordine mondiale in cui il diritto internazionale viene rispettato e nessuno debba temere di essere attaccato in vaso brutalmente. In ogni caso posso assicurare che truppe italiane non andranno mai in Ucraina”. Lo dichiara il ministro della Difesa Guido Crosetto in una intervista a La Repubblica.

Per il ministro della difesa Guido Crosetto il vertice tra Francia, Germania e Polonia Berlino ha rappresentato un “segnale sbagliato“, un “errore di metodo” che rischia di indebolire il fronte delle democrazie e aiutare in modo indiretto la Russia di Putin, ha aggiunto Crosetto nel corso dell’intervista. “La Nato l’Europa, piuttosto che dare risposte burocratiche, costituiamo un gruppo di lavoro per le forniture l’Ucraina, costituiamo un gruppo di lavoro per l’industria nella difesa europea cose che alleggeriscono la coscienza ma alla fine non risolvono il problema, dovrebbero fare una cosa molto semplice“, afferma Crosetto, “risolvere subito il problema numero uno che più di ucraini resta quello di avere la quantità di armi e munizioni necessarie per difendersi dalla Russia. E poi lavorare per la fine degli attacchi russi”. “Per piegare la Russia bisogna aiutare l’Ucraina a difendersi, avere un blocco politico chiaro, fermo, netto, che si allarga magari ad altre nazioni che non fanno parte dell’Occidente. Che la obblighi a interrompere gli attacchi a sedersi al tavolo. Bisogna che l’Ucraina non solo si possa difendere ma sia deterrente nei confronti della Russia. Perché il giorno in cui smetterà di far paura, i russi cercheranno nuovamente di arrivare a Kiev“.

L’Occidente, per quanto concerne l’Ucraina, “dovrebbe evitare dichiarazioni a effetto – come quella di mandare la Nato in Ucraina cercando di fare più bella figura. O evitare di dividersi in incontri a due o tre quando in Europa siamo in 27. Dovrebbe evitare dichiarazioni come quella fatta da Macron due giorni fa o quella del ministro degli Esteri polacco (ha detto che militari della Nato sono già presenti in Ucraina, ndr). Ritengo che la contrapposizione con un monolite come quello russo, in cui c’è un uomo solo al comando, presupporrebbe da questa parte una strategia chiara, non contraddittoria, e magari costruita tutti insieme come coalizione” ha detto Crosetto. “Continuare in un momento così difficile – aggiunge – a suddividere le coalizioni che hanno aiutato l’Ucraina in tanti pezzetti mi pare poco pratico”. Il fatto che l’Italia non sia stata invitata, secondo Crosetto, non è un problema. “Il problema – piega – è fare le cose giuste tutti insieme. Noi facciamo tante riunioni al mese al livello Ue e Nato, non riesco davvero a capire queste fughe in avanti“.

Riguardo all’annuncio del cancelliere tedesco Scholz di una coalizione per le armi a lunga gittata per l’Ucraina, all’interlocutore che gli chiede se è sbagliato, Crosetto dice: “Non lo so, avranno deciso cose giustissime, per carità, avranno deciso per il meglio. Ma, ripeto, è il metodo a essere sbagliato. Se vuoi costringere la Russia al tavolo del negoziato, non la pieghi sicuramente attraverso una disunità, in cui ognuno cerca di fare la sua accelerazione magari solo per motivi politici interni”.

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