I Laghetti di Ganzirri: un’oasi di biodiversità alle porte di Messina

Sulla costa tirrenica della Sicilia, a pochi chilometri da Messina, si trovano i Laghetti di Ganzirri, un'oasi di natura incontaminata che rappresenta un vero e proprio paradiso per gli amanti della biodiversità

StrettoWeb

L’area, formata da due laghi salmastri, il Lago Grande e il Lago Piccolo, è inserita nella Riserva Naturale Orientata Laguna di Capo Peloro e vanta una ricchezza naturalistica unica. Le acque calme e limpide dei laghi ospitano una varietà di flora e fauna che lascia a bocca aperta: scopriamo insieme che cosa ha in serbo per tutti i visitatori.

Un microcosmo di biodiversità che pullula di vita

Immergendosi in questo contesto naturalistico, è facile essere incantati da una splendida tavolozza di colori. Merito delle sponde dei laghi, ricoperte da una folta vegetazione in cui spiccano i verdi intensi delle tamerici e delle salicornie, il giallo dei giunchi e il rosso dei fenicotteri che, con il loro incedere elegante, donano un tocco di magia al paesaggio.

I Laghetti di Ganzirri sono un microcosmo di biodiversità in cui trovano rifugio numerose specie di uccelli come aironi, garzette, cigni selvatici e cavalieri d’Italia. Le acque salmastre, inoltre, ospitano una ricca varietà di pesci, molluschi e crostacei, che rendono questa zona un luogo suggestivo.

Oltre alla bellezza del paesaggio e alla ricchezza della fauna selvatica, i Laghetti di Ganzirri offrono un’esperienza sensoriale a 360 gradi. Il profumo del mare si mescola a quello della vegetazione, creando un’atmosfera inebriante. Il silenzio è rotto solo dal canto degli uccelli e dal fruscio delle foglie, regalando momenti di pace e relax.

Esplorare l’oasi dei Laghetti di Ganzirri

Un luogo magico da vivere e da proteggere. Proprio per questo motivo la Riserva Naturale organizza diverse attività per sensibilizzare il pubblico sull’importanza di questo ecosistema e per promuovere un turismo sostenibile.

Chi vuole vivere al meglio l’oasi può farlo in diverso modo: passeggiate a piedi o in bicicletta, birdwatching, escursioni in barca e laboratori didattici sono solo alcune delle attività che è possibile svolgere in questa area paradisiaca.

In ogni caso, immergersi nella natura incontaminata dei Laghetti di Ganzirri significa vivere un’esperienza indimenticabile, all’insegna del rispetto per l’ambiente e della scoperta della bellezza della fauna selvatica. Un luogo ideale per chi desidera staccare la spina dalla routine quotidiana e riconnettersi con i ritmi della natura!

Dunque, se siete alla ricerca di un luogo dove immergervi nella natura e vivere un’esperienza all’insegna della biodiversità, i Laghetti di Ganzirri sono la destinazione ideale. Lasciatevi conquistare dalla bellezza di questo luogo magico e contribuite a proteggerlo per le generazioni future: non ve ne pentirete di certo.

Perché i laghi di Ganzirri si chiamano così?

Ma per quale motivo i laghi di Ganzirri si chiamano così?

Per i più curiosi, giova rammentare come il toponimo Ganzirri deriva con ogni probabilità dall’arabo Gadir, che significa palude, stagno. Si tratta di un riferimento plausibile, considerato che in antichità l’intera zona dei laghi era paludosa, solamente con l’arrivo dei primi stanziamenti si procedette a una bonifica del territorio.

Vi è però anche un’altra ipotesi, quella secondo cui Ganzirri derivi dalla correzione dialettale dell’arabo Khanzir, che si riferiva ai suini. Il termine potrebbe dunque fare riferimento agli allevamenti di tali animali in antichità, o alla presenza di suini allo stato brado.

In ogni caso, le acque del lago sono oggi collegate con il mare adiacente attraverso l’uso di alcuni canali che furono fatti costruire dagli inglesi nella prima parte dell’800: tra questi c’è il canale Catuso, coperto, situato nella zona meridionale, mentre un altro canale, chiamato Carmine (o Due Torri) è scoperto e si trova nella zona settentrionale. C’è poi anche un terzo canale, in contrada Margi, che connette il lago di Ganzirri con quello di Faro, più piccolo e situato a nord.

La zona abitata: i monumenti di Ganzirri

Oltre alla bellezza della fauna e della flora dei laghetti di Ganzirri ci sono anche altri motivi che potrebbero spingere un visitatore a dare fiducia a questo splendido territorio.

L’abitato di Ganzirri, infatti, caratterizzato da tipici vicoli e basse case dei pescatori, costituisce un’interessante tipologia urbana fortemente influenzata dalle necessità dei pescatori, con i cortili e le stradine ortogonali al mare.

Tra i monumenti più importanti dell’area abbiamo poi la Chiesa Madre di San Nicola di Bari, posta proprio dinanzi al Lago Grande, costruita in stile eclettico neorinascimentale nella prima metà del Novecento. Sempre in termini di strutture religiose, a Torre Faro c’è la Chiesa Madre di S. Maria della Lettera, in cui è possibile ammirare La stigmatizzazione di S. Francesco di Giovanni Fulco e La Pietà, opera che viene attribuita allo stesso autore. Tra le altre opere anche L’Annunciazione, per autore ignoto.

Ancora, merita una visita la Torre Saracena, realizzata durante l’occupazione inglese intorno al 1810 a Ganzirri, così come la Torre Bianca nella zona del Lago Piccolo e il Forte degli Inglesi a Torre Faro. Infine, il Pilone, struttura in acciaio del dismesso elettrodotto di Capo Peloro, alto 224 metri, realizzato insieme al gemello nella costa calabra intorno alla metà degli anni ’50 per il trasporto dell’energia elettrica.

Condividi