Lavoratori in protesta a Reggio Calabria. Un progetto quinquennale che si è arenato e gli stipendi arretrati che non arrivano. Un braccio di ferro politico aggravato da un’impasse burocratica che danneggia decine di famiglie reggine. Sono infatti 39 i lavoratori, assunti con contratto a tempo determinato dall’ex Consorzio di Bonifica Basso Ionio Reggino, il cui futuro è incerto. Il Consorzio aveva avviato già diversi lavori sul territorio proseguiti per circa un anno. Ma il progetto è stato interrotto e gli ultimi stipendi non arrivano: a causa di un intoppo burocratico verrebbero pignorati non appena messi sul conto del Consorzio.
Questa mattina siamo scesi in piazza durante la manifestazione, raccogliendo preoccupazioni e disagi. Stipendi che non arrivano, lavori bloccati a causa del progetto arenato. E non solo. Al danno sociale per le tante famiglie che si ritroverebbero in difficoltà si aggiunge anche il danno ambientale: il lavoro di questi operai in protesta a Reggio Calabria sarebbe dovuto servire a proteggere un territorio debole, come quello reggino, dal rischio di dissesto idrogeologico.
Di seguito le interviste che abbiamo raccolto stamane in via Marsala, a Reggio Calabria: