La Reggina e il marchio: “due soggetti si sono dichiarati, ma ce ne potrebbero essere altri”

L'intervento dell'Associazione Leggende Amaranto, che chiama in causa la scorsa stagione, la sentenza di Saladini, il marchio e il futuro

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“Adesso c’è poco da dire o da aggiungere a quanto si è scritto, detto, sottolineato, contestato più di un anno fa e nei mesi a seguire. Quando era necessario. Come al solito, e consapevolmente ormai, questo gruppo è stato oggetto di critiche, insulti ed attacchi assortiti. Si sa, in questa città usare il cervello e rimanere liberi è una colpa e non un merito. Poco importa… poco ci importa. Non ci interessa passare alla cassa, piangiamo i danni che vi vede tutti utili idioti e stupidi complici. Adesso la Reggina sta per tornare libera ed a “disposizione” del suo popolo, anche gli stupidi e gli idioti che meriterebbero altri 5 anni di purgatorio da nomen nescio”. Comincia così l’intervento dell’Associazione Leggende Amaranto, in riferimento alla sentenza della Corte d’Appello di ieri, che inchioda Saladini.

La stessa Associazione volge però lo sguardo al futuro, al marchio, a una Reggina che sta per tornare. “In questi mesi – si legge ancora – è emerso un dato: il marchio, ossia la Reggina, interessa, interessa eccome. Almeno due soggetti, che hanno la capacità di acquisirlo con uno schiocco di dita, si sono dichiarati pubblicamente, senza mezzi termini. A nostro avviso, per quanto ci è dato sapere, ce ne potrebbero essere altri ancora”, scrive Leggende in relazione a quanto affermato da Ferrero.

Poi i riferimenti alla Fenice Amaranto e all’Amministrazione Comunale: “Nessuno ha pensato di andare a cercare quella porta dove andare a bussare. Nessuno di loro ha mai menzionato l’attuale società a cui l’Amministrazione ha affidato la palla. Amministrazione che si è sconfessata sulla scelta effettuata, alzando l’asticella su tutte le tematiche che vi ruotano intorno, di fatto mettendo fuori dai giochi coloro cui ha dato quel mandato sconsiderato. Ora la domanda sorge spontanea: siamo certi che la Reggina abbia bisogno di “questa palla” (che continua a professarsi in preparazione, pronta, attenta, che si affida a “grossi professionisti”, ecc…”) per tornare in campo?”.

“Adesso servono i capitali, gli investimenti, per marchio e centro sportivo, non gli spiccioli e i giochini di parole. Attendiamo fiduciosi gli sviluppi prossimi futuri… prepariamoci a riaccoglierla. Forza Reggina, sempre!”, si chiude l’intervento.

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