Mobilità su ferro in Sicilia, la denuncia: “misure inadeguate e tariffe in aumento”

Adoc Sicilia chiede un tavolo di confronto d'emergenza: "misure inadeguate e prese all'oscuro dalle associazioni"

StrettoWeb

“Con la presente si vogliono ancora una volta evidenziare le criticità ormai consolidate nell’ambito della gestione dei trasporti pubblici regionali su ferro, con particolare riferimento al mancato coinvolgimento della scrivente Associazione. Si fa notare che il tavolo di confronto fra Regione, Trenitalia, RFI ed i rappresentanti delle Associazioni dei consumatori, dei passeggeri e delle persone a mobilità ridotta istituito ai sensi dell’art.18 del Contratto di Servizio 2017/2026 non viene convocato dal lontano 19 ottobre 2022″.

Mobilità su ferro: “nessuna ci ha avvertiti”

“Una circostanza che ha impedito alla scrivente Associazione, come a tutti gli altri partecipanti al tavolo, di conoscere le iniziative di codesto Assessorato nel campo della mobilità ferroviaria in Sicilia. Soprattutto, ha impedito di verificare i contenuti del nuovo Contratto di Servizio che la Regione siciliana ha stipulato con Trenitalia per il periodo 2024-2033, due anni prima della conclusione naturale del precedente CDS”.

“Ci corre obbligo lamentare, con la presente, che tale nuovo contratto, di cui abbiamo avuto notizia esclusivamente dagli organi di informazione, e che abbiamo potuto visionare scaricandolo dal sito dell’assessorato regionale alle Infrastrutture, non ha recepito nessuna delle richieste più volte avanzate dalla scrivente associazione nelle sedi istituzionali ed in forma scritta, nel periodo in cui, non tenendosi il sopra citato Tavolo di confronto, non c’era altro modo per evidenziarle”.

Misure non il linea con la crescente domanda

“In particolare, il previsto incremento graduale dei km-treno del 18% circa in 10 anni (da 11.599.569 a 13.700.000 treni*km) oltre ad apparire del tutto inadeguato a far fronte ad una crescente domanda di trasporto pubblico su ferro, è programmato, come si legge nel paragrafo 5 del Piano Raggiungimento Obiettivi Regolatori di cui all’allegato 3 del nuovo CDS, “in funzione delle mutazioni del contesto infrastrutturale previste, in considerazione del fatto che la Sicilia sarà
interessata dall’apertura di nuove linee e da potenziamenti di quelle esistenti”.

“Quindi, il nuovo contratto di servizio non prevede un effettivo incremento dell’offerta se non in funzione delle nuove tratte programmate. Per dieci anni niente cambia sulle rimanenti tratte ed in particolare:

  • Nessun incremento della frequenza dei treni sul passante ferroviario di Palermo, ferma ad un treno ogni mezz’ora lungo una linea che conta già 21 stazioni a servizio metropolitano che hanno comportato una spesa di 1,2 miliardi di euro circa.
  • Nessun incremento sull’anello ferroviario di Palermo; qui, peraltro, l’unico incremento, che viene traguardato al 2029, riguarda l’entrata in esercizio della tratta Politeama-Turrisi colonna-Notarbartolo, ma nulla viene aggiunto al servizio per quanto concerne la tratta che entrerà in esercizio nei primi mesi del 2025 (Giachery-Politeama). Il che, a parità di km-treno, in presenza di un aumento della lunghezza della linea (2 km) comporta addirittura una
    riduzione dei treni lungo la tratta.
  • Nessun incremento lungo la Bicocca-Catania-Fiumefreddo (Passante di Catania) dove permane un orario non cadenzato e rimangono servite da pochissimi treni e ad orari del tutto casuali stazioni centralissime realizzate, con spesa pubblica non indifferente (Picanello, Ognina, Europa) ad uso prettamente metropolitano.
  • Nessun incremento lungo la metroferrovia di Messina, che rimane un sistema servito da treni regionali ad orari non cadenzati, con frequenza inferiore ad un treno/ora e nessuna integrazione con i sistemi di trasporto pubblico messinesi, in particolare quello tranviario che insieme alla ferrovia costituirebbe un asse di mobilità nord-sud di importanza fondamentale per l’intera area messinese.
  • Nessun incremento dell’offerta sulla relazione Palermo-Messina e viceversa nelle ore serali.
  • Nessun cenno all’attuazione dell’integrazione tariffaria nell’area metropolitana di Catania.

Mezzi vetuste e tariffe in aumento fino al 15%

Nessun cenno all’adeguamento di tali mezzi all’utenza locale, per capienza e rapporto tra posti a sedere e posti in piedi; questi ultimi, ad esempio, nelle aree metropolitane dovrebbero essere incrementati, insieme, possibilmente, al numero delle
porte per convoglio”.

“Non entriamo nel merito dei tanti meccanismi di “riequilibrio economico-finanziario” che il contratto prevede, nell’unico intento di assicurare a Trenitalia un utile certo, mentre viene pedissequamente trascurata la qualità del sevizio offerto all’utenza i cui controlli, lasciati alla discrezionalità dei contraenti, vengono sottratti all’utenza stessa che, come abbiamo visto, vede deliberatamente depotenziati gli strumenti a propria disposizione”.

“In particolare, a fronte di un aumento delle tariffe già vigente dal 1° gennaio 2024, pari al 5%, la pianificazione del nuovo Contratto di servizio prevede uno sbalorditivo incremento del 15% nel 2028, a cui seguiranno ulteriori incrementi, ogni anno, variabili tra il 2 ed il 5% fino al 2033. Nulla di tutto questo, per i motivi sopra citati, è stato deciso a seguito di un confronto con associazioni di consumatori e pendolari”.

Immediata convocazione di un nuovo tavolo

Eseguito solo un “tavolo di confronto che, peraltro, nel nuovo CDS 2024-2033 (art. 17 comma 2) viene inspiegabilmente privato della rappresentanza delle associazioni dei passeggeri e, soprattutto, delle persone a mobilità ridotta e con disabilità. Inoltre, viene a mancare l’obbligo di tenere “almeno una sessione annuale, articolata in uno o più incontri da tenersi di norma nel mese di aprile di ciascun anno” come si leggeva nel precedente CDS”.

“Per quanto sopra esposto, la scrivente associazione chiede la IMMEDIATA convocazione del tavolo di confronto previsto dall’art. 17 comma 2 del vigente
CDS onde discutere le tematiche sopra affrontate e porre finalmente in attuazione le richieste dei consumatori che la scrivente associazione rappresenta”. Il Responsabile Regionale Trasporti Roberto Di Maria.

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