Dare del “no vax” da oggi è reato: svolta (anche per chi parla di fascismo…)

Una sentenza del Tribunale di Perugia ha stabilito che dare del "no vax" a una persona costituisce reato (di "diffamazione aggravata")

StrettoWeb

Utilizzare il termine “no vax” è reato. Per la precisione di “diffamazione aggravata”. Lo ha stabilito una sentenza del Tribunale Penale di Perugia – come riporta ALI, Avvocati Liberi – che ha condannato una giornalista di Repubblica che ha dato del “no vax” a un Giudice. Quest’ultimo aveva semplicemente tutelato un’infermiera non vaccinata contro il Covid, inizialmente sospesa dal lavoro e poi reintegrata.

L’operatrice sanitaria, così come tanti altri – come sappiamo – è stata vittima delle scelte governative in tempi di Covid. “Se non ti vaccini, ti sospendo dal lavoro”. Una decisione forte, che ha trovato fortissime contestazioni in quegli anni. Una “forzatura” che mina le libertà personali di un paese democratico. Una scelta assunta da un Governo che adesso, all’Opposizione, accusa di fascismo l’attuale esecutivo per le manganellate della Polizia.

I fatti

Tornando all’episodio, il fatto risale al 14 dicembre 2021. Il Tribunale di Velletri, tramite ordinanza, disponeva il reintegro di questa infermiera non vaccinata, scatenando l’ira della giornalista di Repubblica, che tre giorni dopo titolava così: “L’infermiera senza vaccino reintegrata dal giudice No Vax, il tribunale di Velletri diviso tra tensione e omertà”.

Ora è arrivata la sentenza: “Si tratta solo del primo grado di giudizio e siamo in attesa del deposito delle motivazioni della decisione, ma finalmente la campagna di disinformazione, di denigrazione e discriminazione condotta dal main stream contro il libero pensiero e l’onesto esercizio di pubbliche funzioni è stata arrestata”, si legge su ALI – Avvocati Liberi.

“Ora basta. Sono i finiti i tempi in cui tutto era permesso, quando nessuno rispondeva di ciò che diceva o faceva. Ora la musica cambia, non esiste più l’immunità di fatto, non c’è più superman, e quella che è stata la sua forza (odio e terrore) oggi è la sua krypto. Dopo essere stato diffamato su un quotidiano a tiratura nazionale quale è La Repubblica, la riabilitazione sociale e professionale del Giudice diffamato meriterebbe la prima pagina su La Repubblica a titolo gratuito o a spese della condannata. Ma questo non succederà mai, ed allora noi, nel nostro piccolo, senza alcuna pretesa di poter riabilitare il buon nome del Giudice diffamato con la stessa diffusione che La Repubblica ha dato all’offesa, facciamo quantomeno una corretta informazione di cronaca giudiziaria”.

Perché è una svolta

La sentenza di cui sopra rappresenta una potenziale svolta nel racconto fatto in questi anni. Il termine “no vax”, col tempo, è stato associato a chiunque, mischiando scettici e insicuri ai peggiori terrapiattisti della storia. In realtà, c’è chi davvero ha preferito – senza scomodare scie chimiche o robe simili – non vaccinarsi, nell’assoluta autonomia di un paese che non avrebbe di certo dovuto imporre questa scelta. Eppure è accaduto. E sentire parlare di fascismo adesso è davvero raccapricciante…

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