Caruso offeso, Succurro avvelenata e Ciacco che ci mette il carico da 90: potrebbe essere riassunta così, a grandi linee, la situazione che si è creata intorno al Nuovo Ospedale di Cosenza il quale, neanche quasi esiste sui documenti e già è diventato oggetto di discordia tra le fazioni politiche. Il sindaco Caruso aveva attaccato Occhiuto, Succurro e il rettore dell’Unical Leone per “averlo tagliato fuori” dai piani. Il presidente Succurro gli aveva quindi suggerito di “pensare ad amministrare” ma i malumori erano già esplosi.
Ciacco e il carico da 90: “furfanteria politica”
E a replicare al presidente della Provincia di Cosenza è il consigliere comunale Giuseppe Ciacco che parla di “furfanteria politica”. Ecco le parole del consigliere: “sarebbe uno sgarbato esercizio congetturale e allora, io non farò le pulci al contenuto del dialogo intercorso l’altra mattina, nel Palazzo della Provincia di Cosenza, fra la Presidente Succurro e il Rettore dell’Università della Calabria. Qui e ora, il tema in discussione vuole essere altro. E su questo tema io dico subito come la penso”.
“Il nuovo studio di fattibilità, commissionato per la costruzione dell’Ospedale di Cosenza è un autentico atto di furfanteria politica”. E spiego il perché. Facendo un pronostico: la “Cooprogetti Scarl”, che è la società che si è aggiudicata, in perfetta solitudine, l’affidamento del nuovo studio di fattibilità, individuerà il sito di Arcavacata come il miglior sito ove costruire il nuovo ospedale della Città di Cosenza”.
“Non ci vuol la zingara per indovinare la ventura! E allora, bando alle ipocrisie: il ras politico di turno e i suoi accoliti, nonostante, per miserevole decenza, la relazione finale non sia stata ancora depositata (l’aggiudicazione, infatti, si è perfezionata appena un mese fa) conoscono, già adesso e molto bene, quale sarà l’esito dello studio della Cooprogetti. Una buffonesca messa in scena”.
“Ma mi faccia il piacere”
“Ecco perché non c’è bisogno di fare le pulci a niente e a nessuno. La farsa è oscenamente palese. E il sito di Arcavacata implicherà un esborso economico mostruoso! Occorrerà corrispondere l’indennità di esproprio, non solo a due nuclei familiari (catastalmente ben individuabili), colà proprietari di cinque ettari di terreno agricoli, ma, anche e proprio, all’Università della Calabria, colà proprietaria di una vastissima area di terreni. Ci vorrà una montagna di denaro pubblico”.
“E allora, perché tanta accanita propensione, proprio, per il sito di Arcavacata? Che cosa anima tanta accanita propensione? Forse, Presidente Succurro, quella stessa visione e quello stesso coraggio, con i quali, secondo Lei, qualche potestà regionale sta intervenendo sulle realtà ospedaliere”? Della visione e del coraggio adoperati a saccheggiare, selvaggiamente, la rete ospedaliera calabrese?“.
“Ed è un saccheggio scellerato, perché genera morti. E allora, Presidente Succurro, Antonio De Curtis, in arte TOTO’, avrebbe detto: “Onorevole… ma mi faccia il piacere!”. Della serie: anche la più sfegatata faziosità di parte deve comunque avere un limite!” – chiosa De Ciacco.