Per il Ponte sullo Stretto tante chiacchiere, per il tunnel tutti zitti e lavorare

Il parallelismo tra il Ponte sullo Stretto e il tunnel subportuale di Genova: tantissimi utenti social hanno pensato (ed espresso) un unico concetto

StrettoWeb

A Genova sono partiti, sullo Stretto siamo ancora alla fermata. A Genova – come un po’ in tutto il Nord, quando si tratta di grandi opere, infrastrutture e sviluppo – si fanno i fatti, sullo Stretto invece tante chiacchiere. Ma tante tante. Da 50 anni. Chiacchiere ed esposti, veleni, propaganda, interruzioni, ideologie. Una vergogna. E a Genova vanno avanti, realizzano, aprono i cantieri, fissano dei tempi, velocizzano collegamenti e trasporti.

Il riferimento, e il parallelismo, lo avrete capito: il Ponte sullo Stretto e il tunnel subportuale di Genova. Quest’ultimo ha visto ufficialmente partire i cantieri qualche giorno fa, alla presenza di tante e importanti istituzioni: il Governatore della Liguria, il Sindaco di Genova, i Ministri Salvini e Piantedosi e non solo. E’ vero: non è che lì sia partito tutto e subito. L’idea iniziale del tunnel è di oltre 20 anni fa, ma sono comunque sempre meno di quelli legati al Ponte, di cui si parla davvero dall’era della preistoria.

E, soprattutto, c’è stato l’ok. I mezzi sono al lavoro. Ed è quello che più conta. Sul Ponte si dovrebbe partire in estate, ma l’opposizione dei “no tutto” fa riflettere comunque. Attenzione, non lo diciamo noi. Alla notizia, praticamente lo hanno notato quasi tutti. Su StrettoWeb abbiamo pubblicato infatti la news dell’apertura dei cantieri, spiegando tempi e costi e accompagnandovi tutte le dichiarazioni. Sui social, tra i commenti al post, in tanti hanno espresso più o meno lo stesso concetto: a Genova nessuno si è opposto, per il Ponte invece… apriti cielo.

I commenti degli utenti

Né riprendiamo qualcuno: “State tranquilli che li al Nord Italia non ci saranno i No Tunnel e neanche i No ponte e il progresso va avanti. Viva il progresso”, uno dei commenti più significativi. Ma anche: “I progetti al nord partono e nessuno le critica … al sud x un ponte sono 30 anni che rompete le palle e criticate e trovate scuse x nn avviare i lavori”. Oppure “Vediamo se ci sono pure i no tunnel . Magari contro questa di opera non c è nessun contrario, perché non deturpa l’ambiente, non disturba gli uccelli migratori, non ci sono interessi mafiosi, nessuno è attratto dai soldi stanziati, gli eventi sismici da quelle parti non hanno nessuna influenza…e via dicendo”.

Eccola la reale differenza tra Nord e Sud Italia

Ce ne sarebbe qualche altro di simile tenore, ma anche chi battibecca perché contrario. Le riflessioni sopra riportate, però, ci hanno fatto riflettere, perché sono il pensiero di molti e fanno capire – più di ogni altro vittimismo – quale sia la reale differenza tra il Nord e il Sud Italia. Non è sempre la politica a voler male al Meridione. O comunque non tutta. Quando c’è chi ne capisce l’importanza, si trova di fronte l’oppositore che agisce in nome e per conto dell’ideologia, solo di quella. E per il Ponte sullo Stretto, purtroppo, è così. Al Nord non succede perché c’è unione, condivisione di interessi: così il cittadino contrario al progresso è “travolto” da chi vuole sviluppo, lavoro ed economia rosea. E resta una mosca bianca. Mentre il politico è costretto a rimanere in silenzio. Basti pensare al MOSE o alla Tav. Tutto al Nord. Per il Sud e per il Ponte sullo Stretto, invece, chiacchiere a non finire. Da tanti, troppi. E la forbice si allarga sempre più…

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