Il Ponte sullo Stretto finisce a Rete 4: così Ciucci, Schifani e Occhiuto smontano le tesi allarmistiche

Ponte sullo Stretto: gli interventi di Pietro Ciucci, Renato Schifani e Roberto Occhiuto a "Diario del Giorno", su Rete 4

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Interessante approfondimento sul Ponte sullo Stretto oggi, 14 marzo, su Rete 4, all’interno del programma “Diario del Giorno”. Si è parlato dell’opera alla presenza di Pietro Ciucci (in studio) e dei Presidenti di Regione Sicilia e Calabria Schifani e Occhiuto, entrambi da remoto. Dopo un breve servizio, che ha spiegato velocemente ma con efficacia tutti i benefici del Ponte, hanno preso la parola i tre ospiti, i quali hanno rispedito al mittente le insinuazioni dei contrari avvenute in questi giorni.

Ciucci: “non c’è mai stata tanta trasparenza su un’opera in Italia”

Punto per punto, come già fatto di recente, l’A.D. della Società Stretto di Messina Pietro Ciucci ha spiegato: “accade spesso al Ponte di essere al centro di dibattiti, polemiche e attenzione. Ieri è stato mostrato in Parlamento un documento, il parere del Comitato Scientifico, un organismo indipendente, di cui è stato letto qualche passaggio in senso critico, ma non si è letta la parte finale, quella in cui il Comitato ha espresso parere favorevole al progetto all’unanimità, dopo un’attenta analisi”.

“Ci sono delle osservazioni, delle raccomandazioni, non delle prescrizioni, su cui ci si sofferma per chiedere approfondimenti, aggiornamenti, tutte attività che noi faremo prima del progetto esecutivo. I test continueranno anche durante la fase di costruzione, perché così accade in un progetto così importante”.

Il progetto Ponte è molto più del Ponte, anche se noi parliamo dell’opera. Ci sono 40 km di collegamenti alla rete stradale e ferroviaria, noi colleghiamo il percorso da Helsinki a Palermo. Senza questo il Ponte sarebbe semplicemente un monumento. L’analisi costi-benefici è un documento che abbiamo sviluppato e approvato, è tutto disponibile e consultabile, così come il discorso sugli espropri. Penso che non esista un’opera dove c’è così tanta trasparenza, visto che se ne parla così tanto. Io ritengo, è una mia idea – aggiunge Ciucci – che la sfida che il paese ha assunto negli anni ’60 con l’Autostrada del Sole sia stata molto più complessa di quanto non lo sia oggi il Ponte”.

Schifani: i contrari si trincerano “dietro paure infondate, ma esagerano”

Successivamente è stato interpellato il Governatore siciliano Renato Schifani: “secondo me  – ha detto – questo dibattito si basa su presunzioni di carattere politico. L’Italia si divide tra volontà di cambiamento e volontà di conservazione, quest’ultima che a volte esagera trincerandosi dietro paure infondate di instabilità di nuove opere o scommesse sul futuro progettuale che è ormai all’avanguardia nel mondo, quasi a voler sottovalutare la nostra capacità tecnologica”.

“Il Ponte, al di là dell’accelerazione dei tempi di traghettamento – continua Schifani – ha una funzione di strategia europea. Le critiche sono un fatto esclusivamente politico: le osservazioni allarmistiche di Bonelli ed altri mi hanno indotto a fare delle dichiarazioni forti, ma era giusto farlo. Se qualcuno tenta di impedire questa costruzione, che rispetterà tutti i crismi di sicurezza, ho detto che noi ci costituiremo parte civile. Siamo arrivati a un punto di svolta, dobbiamo fare sistema non soltanto nel finanziare – io e Occhiuto – ma anche nel fare squadra e nello spiegare all’opinione pubblica la strategia”.

“Vorrei ricordare – conclude Schifani – come in Sicilia RFI abbia investito 11 miliardi per la Palermo-Catania-Messina. Il Ponte è uno stimolatore di interventi strutturali nelle nostre regioni, non può e non potrà mai essere una cattedrale nel deserto. L’Italia a due velocità non funziona, se il Sud non cresce non cresce l’Italia, questo non è uno slogan ma un fatto commerciale. Aumenteremo il Pil, saremo più attrattivi e competitivi”.

Occhiuto: “è da stupidi dire no, da persone poco ambiziose”

Per ultimo ha parlato il Presidente calabrese Roberto Occhiuto: “ci sono due modi di intendere il Paese e il futuro del Paese. C’è il modo di chi è ambizioso e vuole dimostrare al mondo che l’Italia è capace di grandi opere di ingegneria che tutti quanti verrebbero a visitare, rendendo il Ponte sullo Stretto un grande attrattore turistico e di sviluppo per l’Italia, e per Calabria e Sicilia; e poi c’è il modo di pensare di chi è contro sempre, di chi è contro a prescindere, di chi è contro a qualsiasi cosa”.

Il Ponte è anche un attrattore straordinario di investimenti. Vorrei ricordare che grazie al Ponte, per il quale ancora devono essere consegnati i lavori, la mia Regione ha già ottenuto 3,5 miliardi per la Strada Statale Jonica e 900 milioni per un tratto della A2. E non parlo di risorse Pnrr, ma di risorse ordinarie del bilancio dello Stato. Facendo la somma di quello che lo Stato ha investito in Calabria negli ultimi vent’anni non si arriva a queste cifre, questo vuol dire che il Ponte svolgerà la stessa funzione che ha svolto l’Autostrada del Sole”.

“Quando hanno fatto l’Autostrada del Sole, qualche decennio fa, c’erano anche allora i benaltristi, quelli che dicevano: ma perché fanno l’autostrada se mancano le strade? Poi siccome è stata fatta l’autostrada furono fatte anche le strade. Noi abbiamo l’obbligo come amministratori di sostenere questo investimento, ma questo obbligo ce l’hanno anche tutti gli italiani. Noi dobbiamo dimostrare che il nostro è un grande Paese, un Paese ambizioso, un Paese che fa le cose perbene”.

“L’appello che io faccio a tutti, aldilà delle sensibilità politiche, è di voler bene all’Italia e di voler bene anche al Mezzogiorno, perché il Ponte sullo Stretto avrà un impatto straordinario nel tasso di crescita delle Regioni che ne sono direttamente coinvolte, la Calabria e la Sicilia. E il problema dello sviluppo di queste Regioni, mentre tanti giovani le abbandonano, è un problema che dovrebbe riguardare tutta la comunità nazionale”.

“Io governo una Regione che ha il primo porto d’Italia, il porto di Gioia Tauro, nel cuore del Mediterraneo che sta diventando un’area sempre più importante. E un investimento dello Stato in questa parte del Paese, che può essere davvero l’hub dell’Europa sul Mediterraneo, dimostrerebbe l’interessamento dell’Italia a essere centrale in questo nuovo scenario sempre più strategico dal punto di vista economico. Certo, il Ponte non è soltanto un’opera pubblica, cambia il paradigma dello sviluppo della Calabria e della Sicilia. Dovremo fare, io e il presidente Schifani, piani di attrazione degli investimenti insieme. È da stupidi dire ‘no’ al Ponte, è da persone poco ambiziose, e soprattutto da persone che non vogliono bene all’Italia e al suo futuro”.

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